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Test cartucce e tunnel di prova

Test cartucce e tunnel di prova
Come si testano le cartucce?
A questa domanda che ogni cacciatore s'è certo fatto molte volte, prova a rispondere Cesare Ricciarelli, tiratore e cacciatore esperto.
 
Domanda:
mi piace provare le cartucce che acquisto e soprattutto quelle che carico con le mie mani. Premetto che non ho molta esperienza in merito, avendo iniziato quest’anno a caricare. Vi confesso che si tratta di pura passione, perché non mi è sembrato  che ci fosse  da risparmiare qualche euro dalla ricarica rispetto all’acquisto di confezioni originali in Armeria. Tuttavia vorrei sapere come si testano le cartucce e cosa vale la pena di utilizzare per avere un responso attendibile.
 
Risposta:
Caro amico, la risposta non è per nulla facile…anzi! Questo dipende dal fatto che ognuno tende spesso a caricare  le cartucce spinto dalla sua passione, e a volte anche da una serie di esigenze specifiche come il particolare tipo di caccia che pratica….
Io ti risponderò quindi utilizzando  canoni più o meno ufficiali e non suggerendo marchingegni o segreti che lasciano quasi sempre il tempo che trovano….
Partiamo da questo assioma: ogni polvere ha caratteristiche chimico fisiche particolari ed estremamente precise e documentate e può pertanto richiedere inneschi e componenti adatti ecc.. E’ proprio in base a quelle caratteristiche che il produttore consiglierà in linea di massima dosi specifiche sicure ed eventualmente i componenti più adatti per una resa ideale della cartuccia. Le interpretazioni del singolo, non mi hanno mai convinto più di tanto, anche se riconosco la bravura e la tecnica di molti appassionati che caricano perfettamente.
Partiamo comunque da questo concetto fondamentale : ogni cartuccia originale, viene provata al Banco di Prova   ( secondo quanto richiesto dal CIP) ed è attraverso queste prove tecniche  effettuate con una serie di dispositivi sofisticati, come i sensori, i trasduttori, gli Stop ecc. che si può essere  certi della validità del risultato.
Quali elementi vengono testati?
La velocità a più distanze dall’ uscita della canna ( V°- V1- V2,5).
La Pressione sviluppata ( espressa in Bar).
La resa balistica, ovvero la distribuzione della rosata ottenuta ad una distanza prefissata.
La distribuzione dei pallini per settore, in un cerchio determinato (in genere 80 cm).
e nei  quattro ( o più) spicchi  del cerchio Ecc.Ecc.
I dispositivi elettronici utilizzati per la valutazione, sono precisi e molto sofisticati.
L’eventuale errore di valutazione è davvero da scartare, anche perché ogni valutazione viene effettuata attraverso una serie di misurazioni e ripetuta più volte anche per numero di lotto.
Ovviamente la valutazione tiene conto di altri parametri fisici importanti e dichiarati nelle condizioni ufficiali della prova, considerato che la resa, e quindi la velocità, la pressione, il rinculo, potrebbero essere alterati da variazioni della temperatura esterna  o dalla percentuale di umidità presente nell’atmosfera.
Se questa premessa è chiara, e se consideriamo freddamente il grado di perfezione nel caricamento che è oggi ottenuto dall’industria di munizionamento e la sofisticata realtà delle prove  eseguite e dei macchinari impiegati, ritengo personalmente che i test che noi possiamo fare, come tu dici, siano di fatto limitati a considerare la resa delle cartucce, soprattutto per ciò che la dose utilizzata può esprimere impiegando la canna del nostro fucile  ( in base alla lunghezza, acciaio, strozzatura ecc.):
In altre parole, valutare l’influenza di una dose o di un caricamento sulla nostra arma, anche se la variazione, com’è comprensibile, risulterà molto limitata rispetto ai dati ufficiali  ottenuti  dalla serie di test previsti dal Banco di prova.
Tieni presente che i dati sono calcolati su una serie di prove per ogni tipo di cartuccia e per lotti di produzione prefissati, incrociando i dati ottenuti.
Anche qui è bene sfatare alcune leggende. Alcune lievi modifiche ottenute per certi parametri, come una lieve differenza di pressione o di velocità, non sono certo da interpretare come sostanziali, balisticamente parlando. Disporre di 10-20 m/s di velocità o di pochi bar di pressione in più, non dimostra un importante significatività.  Del resto, quando si è a 30 -35 mt dal bersaglio ….l’impatto a questa distanza si riduce infatti a differenze minimali  che non possono rappresentare un fattore importante o decisivo se si traducono in qualche centimetro!
E’ un po’ ciò che erroneamente viene interpretato quando si valuta la  resa di una  canna di 81 cm. rispetto ad un'altra di 71 o di 76….in termini di “  maggior portata”. A cominciare dal notissimo Greener, e  seguendo  tutta una serie di  tecnici importanti, è noto che una canna intorno ai 70 cm. viene di fatto ritenuta ideale da un punto di vista di prestazioni e di bilanciatura. Avere 81cm vuol dire essenzialmente favorire  e molto la qualità del puntamento, ma non certo guadagnare metri di portata….ma in realtà solo pochi centimetri sulla distanza!
E allora? Mi chiederai? Come e  Che Cosa è il caso di provare?
Ti rispondo con la mia testa:
Provare dal vivo una cartuccia può essere importante perché offre un’idea pratica della sua prestazione e della resa in base alle caratteristiche tecniche dell’arma…ma nulla di più con i tempi che corrono e il grado di tecnica altamente scientifico raggiunto dalle apparecchiature in mano alla maggioranza delle Aziende di Munizionamento.
E’ giusto per chi carica o per chi ricarica una cartuccia, perché ti da modo di studiare la resa di una borra  rispetto ad un'altra o l’effetto di un innesco differente…ma poi credimi, le dosi consigliate dalle aziende e sperimentate su più modelli, sono altamente sufficienti a fare delle scelte senza rischiare di sfiorare la mania, che poco ha a che vedere con la caccia…ed il caricamento !
Come fare dei test “ tranquilli”? Le prove dal vivo rispondono a molti quesiti…comunque la placca metallica che spesso è presente nei campi di tiro e soprattutto il Tunnel di Prova di cui dispongono alcune grosse Armerie, ti può aiutare a risolvere alcuni problemi.
Primo: Si tratta di uno spazio sicuro ed insonorizzato, al termine del quale  è presente una placca metallica che viene dipinta con vernice gialla.
Secondo: Si sceglie la distanza di prova ( 25-30-40-45 mt ecc) e si provano le cartucce ed il loro impatto sul cerchio prescelto , in genere largo 80 cm.
Se si applicano alla placca cartoni calibrati che riportano cerchi concentrici di mira , si riesce a calcolare il numero esatto di pallini distribuiti sugli spicchi di ogni singolo settore. Questo dà la percentuale della loro presenza su ognuno di essi e quindi chiarisce la regolarità della distribuzione per ogni fucilata ad una distanza prestabilita, dalla quale è possibile ricavare un minimo di resa balistica.
Il tunnel, oltre alle varie distanze di tiro, offre anche la possibilità di bloccare l’arma con appositi morsetti, per impedire possibili errori di puntamento, ed offre anche la possibilità di tarare carabine ed ottiche usufruendo di questi dispositivi.
Se poi vuoi fare qualche conto, ricorda che dovrai esaminare con attenzione i singoli fogli e fare un po’ di calcoli…Il resto delle impressioni come il rinculo, l’impennamento ecc. ecc. sono in genere piuttosto soggettivi. Possono dipendere dall’arma ed è comunque logico provarli dal vivo e sul movimento, visto che ogni fucilata da fermo, come puoi immaginare , è senza dubbio molto più fastidiosa…Lo stesso uso di apparecchi elettronici (sensori) a costo limitato, per il calcolo della velocità, può  risultare piuttosto approssimato nell’impiego, se non viene effettuata la corretta valutazione della distanza dalla bocca,  il perfetto posizionamento del rilevatore  e la sua validità tecnica ecc. ecc. Non solo, ma anche se non si tiene conto di una serie di parametri ambientali come ad esempio la temperatura, l’ umidità ecc. ecc. che possono apportare alterazioni nella valutazione stessa.
Ricapitolando: provare è OK  ovviamente nel modo più corretto possibile, ma senza far sì che una prova approssimata e l’uso di apparecchiature tecnicamente limitate come  validità, possa  tarare un giudizio totalmente attendibile ed inculcare sciocche convinzioni.
Credimi: se non carichi direttamente, devi sempre ricordare che il livello tecnico delle cartucce  prodotte da Aziende  che hanno macchinari sofisticati, dispongono del Banco di Prova, di esperienza pluriennale e che inoltre utilizzano  una componentistica di elevato livello, è oggi in grado di offrire dei veri gioielli di efficienza balistica, ad un costo non più elevato rispetto a ciò che potresti avere  se caricassi da solo.
Ti rimarrebbero due soli vantaggi : il primo è la innegabile soddisfazione di aver creato qualcosa con le tue mani, come molti di noi hanno fatto,  il secondo , e solo in caso di ricarica, di aver risparmiato qualcosa sul bossolo visto che  è l’unico elemento riutilizzabile….
Resta comunque  il fatto che, calcolato quanto (ahimè) mediamente riusciamo a sparare nel corso della stagione venatoria ai nostri giorni…credi a me…è bene fare prima due conti! 
Le stesse prove, anche se condotte con attenzione, non possono offrirti ( visto il livello delle apparecchiature disponibili) dati certissimi, ma solo una sensazione più o meno corretta, importante ma non certo tassativa! Spesso la prova più realistica per uno cui piace farla per passione, è la prova dal vivo, sulla quale come sai c’è poco da discutere!!
Questa, almeno, è la mia modestissima opinione. Poi, come dico sempre: viva la libertà! Ognuno, come si dice, è padrone di se stesso!
In bocca al lupo: Sempre!
Cesare Ricciarelli
 
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