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I sistemi di mira per tiro a lunga distanza

I sistemi di mira per tiro a lunga distanza
Compensatori di traiettoria, reticoli balistici, torrette balistiche. Qual è migliore tra questi sistemi per aiutare la precisione nel tiro di caccia? Facciamo un confronto, al cacciatore la scelta!

Tra i cacciatori delle alpi, secondo una tradizione nata quando i cannocchiali esistevano solo con 4 ingrandimenti, ancora tanti approcciano il tiro lungo mirando al filo della schiena, venti cm più su e così via e comunque mai sognandosi di toccare la torretta dei clic, per alcuni un vero e proprio tabù che potrebbe essere persino sigillata fino a quando, spesso in presenza dell’armiere, non si vuol controllare al poligono se l’arma è a posto o non si cambiano le munizioni. E’ questo un approccio obiettivamente sano e corretto, ci sono già tanti fattori che possono determinare l’errore di tiro, perché aggiungerci quello di aver dato un paio di clic in più per la fretta o di aver dimenticato quanti clic avevo dato quando stavo per sparare al capriolo che poi all’ultimo si è nascosto… Non c’è niente di più frustrante di andare a caccia senza essere sicuri della precisione dei propri strumenti, soprattutto se siamo colpevoli della nostra insicurezza! Tra i cacciatori di cui abbiamo parlato rientra anche una buona quantità di coloro che non toccano la torretta anche perché non si fidano della torretta stessa…<<come faccio a sapere se mi prende i clic?>>. Come dar loro torto, in effetti l’affidabilità del meccanismo, anche se guardiamo a quasi tutte le migliori marche, mostra qualche pecca. Da poco Leica ha finalmente creato cannocchiali dall’affidabilità delle torrette davvero totale, ma in generale una certa diffidenza è assolutamente giustificabile.
Da qualche tempo, chi usa questa tecnica di mira detta "alzo" (perché appunto il cacciatore alza il reticolo sopra la spalla dell’animale in base alla distanza di tiro) è aiutato dai telemetri e binotelemetri di ultima generazione, che in base a distanza, temperatura, altitudine e soprattutto alla palla utilizzata dal cacciatore mostrano sul display esattamente quanti centimetri più su del cuore si deve mirare. La vecchia abitudine di dire a se stessi "ci provo" quando l’animale sembra piuttosto lontano, oggi come non mai non ha più scuse.
Quali che siano i motivi che determinano l’approccio "torretta-no grazie", è facile comprendere che i cacciatori abbiano accolto con grande apertura ed interesse l’avvento dei reticoli balistici circa 10 anni fa, soprattutto quelli che operano associando varie distanze ad altrettanti riferimenti sotto la croce centrale. Questi reticoli infatti uniscono massima semplicità (basta annotare le distanze di tiro corrispondenti alle varie croci del reticolo) e precisione (le distanze sono legate alla palla specifica utilizzata e possono essere ottenute anche corrette rispetto all’angolo di sito, se non si ha un telemetro che offre questa informazione). Quale che sia il reticolo balistico scelto, ci fa piacere evidenziare l’inutilità di quelle soluzioni che presuppongono l’illuminabilità di tutte le croci del reticolo stesso, come un albero di Natale. Quando è tanto scuro da dover ricorrere all’illuminazione non si riuscirà mai a distinguere nell’ottica un animale oltre i 150 metri di distanza, per cui illuminare più del puntino centrale, oltre che fastidioso, è totalmente inutile.
Il reticolo balistico migliore insomma si usa normalmente come la classica croce e senza toccare i clic, come la migliore tradizione vuole, e se il tiro è più lungo si guarda la tabella pro memoria (ideale una piccola etichetta adesiva da compilare e attaccare sotto il calcio del fucile) per scegliere rapidamente il riferimento più appropriato alla distanza misurata col telemetro.
Fanno parte della categoria dei cacciatori che non si fidano dei clic anche quelli che fanno ricorso ai cosiddetti compensatori di traiettoria, che sono barre metalliche montate tra l’arma e l’ottica, dotate di una rotellina contrassegnata con le varie distanze di tiro e customizzata in base alla palla utilizzata dal cacciatore. Offerti da vari artigiani (il più noto e qualitativamente affidabile è Ermesport di Grosio in Valtellina), questi compensatori spostano l’inclinazione di tutta l’ottica in modo da ottenere la centratura del reticolo a qualsiasi distanza. Se ben costruiti sono affidabilissimi quanto una torretta dei clic costruita in materiali robusti e secondo i criteri più moderni, sicuramente più di una torretta balistica con il sistema dei clic tradizionale basato sul largo utilizzo della plastica (figlio dei tempi in cui i clic non si toccavano mai), come nel caso di molte delle marche più blasonate; per questo motivo i compensatori sono largamente utilizzati anche se piuttosto costosi.
Ed ora l’altra categoria di cacciatori, quelli che si sentono abbastanza sicuri da giocare con la torretta per portare la croce del reticolo nella posizione giusta all’interno del cannocchiale ad ogni distanza a cui si presenta l’animale, di fatto ritarando l’ottica ad ogni tiro. I rischi di un’azione del genere si sono "ridotti" – si fa per dire!- a quelli legati all’affidabilità del sistema meccanico da quando esistono torrette balistiche (ogni casa produttrice ha la sua) graduate che permettono di evitare il ricorso alla normale torretta dei clic.
È impossibile muovere per sbaglio la torretta dei clic, grazie ai meccanismi di blocco di cui le migliori sono dotate. Massima precisione, infatti il programma che si trova su internet (scaricabile gratis sul sito della casa produttrice del cannocchiale acquistato) lavora nel caso dei prodotti migliori sulla specifica palla utilizzata dal cacciatore. Grande versatilità, in un attimo si possono ottenere dal programma balistico nuovi riferimenti in base alla nuova palla utilizzata o in base alle differenti condizioni di temperatura e altitudine a cui si svolgerà l’azione di caccia (anche questo "lavoro" oggi, volendo lo fanno il binotelemetro o il telemetro al momento di prepararsi al tiro).
Scegliere di operare con distanze associate ai riferimenti sulla torretta (ovvero usando ghiere di riferimento con distanze premarcate dal produttore) oppure con un numero di clic associato alle varie distanze (usando ghiere che riportano solo il numero dei clic e trasformando la distanza in numero di clic) è una scelta che ogni cacciatore ha a disposizione. La prima è più intuitiva, la seconda più versatile e precisa perché permette di marcare con precisione anche quelle distanze che non sono i 300 o 350 metri esatti e perché non necessità di cambiare la ghiera stessa se si cambiano palle o condizioni di mira. Di nuovo, i binotelemetri e telemetri di oggi trasformano direttamente la distanza reale in distanza corretta rispetto ad angolo di sito, temperatura ed altitudine (per chi sceglie la prima soluzione) oppure in numero di clic da dare alla torretta, sempre in base ai parametri di cui sopra e specificamente rispetto alla palla utilizzata, grazie ad una schedina microSD su cui salvare i dati ottenuti sul programma balistico del binotelemetro (oggi solo il Leica Geovid HD-B offre questa possibilità) per poi inserirla nello strumento.
In estrema sintesi, il reticolo balistico, il compensatore di traiettoria e la torretta balistica costituiscono approcci al tiro di caccia tutti efficaci, il primo e il secondo per chi non vuol saperne di toccare i clic, l’ultimo per chi ritiene di avere una torretta affidabile e può apprezzare la maggior versatilità offerta dalla torretta associata a quei cannocchiali che finalmente offrono affidabilità totale del sistema dei clic. Una curiosità, per chi vuole cimentarsi nell’alternare o addirittura associare le prestazioni di reticolo e torretta balistici, esistono cannocchiali che offrono le due soluzioni sullo stesso strumento.
Attualmente, la soluzione più efficace per affrontare il tiro lungo è accoppiare un telemetro o binotelemetro di ultima generazione ad un cannocchiale con torretta balistica dalla meccanica affidabile. In meno di un secondo il telemetro offrirà al cacciatore direttamente il numero di clic da dare alla torretta, per poi concentrarsi soltanto sul posizionare la croce del reticolo sulla spalla dell’animale.
Quale che si scelga, il sistema di mira balistico è solo un aiuto ad essere precisi. La precisione continua a dipendere anche dalla qualità e dalla taratura dell’arma, dell’ottica, delle munizioni, e dall’esperienza e dalle capacità del cacciatore. Tiriamo come vogliamo al bersaglio di carta, ma non commettiamo la leggerezza di lasciare al caso la precisione quando nel reticolo inquadriamo un animale.
Weidmannsheil!
Foto Geovid: oggi il binocolo con telemetro integrato è in grado di lavorare sulla palla utilizzata dal cacciatore, misurando distanza, angolo di sito, temperatura e pressione atmosferica e mostrando nel display la distanza corretta rispetto all’angolo oppure l’alzo in centimetri o ancora il numero di clic da dare alla torretta.
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