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L'evoluzione del lungo da caccia

L'evoluzione del lungo da caccia
Maggiore luminosità e contrasti perfetti, tenuta stagna garantita e messa a fuoco di alta precisione sono gli elementi più importanti che mostrano la crescita tecnologica dei nuovi lunghi rispetto ai tradizionali estensibili con cui molti di noi hanno cacciato per decenni.
“Lungo” è uno dei nomi con cui è noto il cannocchiale da osservazione, nato quando esistevano soltanto i modelli che si estendevano, allungandosi fino a raddoppiare o triplicare la loro lunghezza. Generazioni di cacciatori hanno censito e poi valutato caprioli e camosci per decidere se tirare, grazie agli ingrandimenti di questi strumenti. Il classico era in 30x75, poi sono arrivati gli ingrandimenti variabili con varie dimensioni di obiettivo e vari rapporti di ingrandimento. Molti cacciatori che li hanno continuano ad utilizzarli e comunque sono tuttora in produzione, anche se il loro mercato si è ridotto a livelli minimi, a causa dei loro limiti rispetto ai cannocchiali di nuova generazione.
Ed è proprio di questo che vogliamo parlare oggi, analizzando i motivi per cui avrebbe senso aggiornarsi per un cacciatore abituato al lungo tradizionale, prendendo ad esempio il Leica APO Televid con oculare 25-50, che attualmente rappresenta la massima evoluzione del lungo da caccia.
Innanzitutto proprio la possibilità di non dover cambiare abitudine nell’osservare con l’occhio in asse col telescopio. I lunghi compatti (ovvero che non si allungano) moderni infatti esistono con l’oculare inclinato di 45 gradi rispetto al corpo oppure diritti, anche se presso alcuni produttori diritti significa comunque una forma ad “esse” che non permette all’occhio di stare bene in asse col telescopio. L’oculare inclinato ha il vantaggio di poter essere appoggiato anche a terra, senza obbligare il cacciatore a tenere la faccia a terra per osservare. Però per chi è abituato al lungo tradizionale spesso diventa molto complicato trovare l’animale senza avere l’occhio in asse col cannocchiale.
Un lungo compatto diritto oggi consente di osservare esattamente come un lungo tradizionale estensibile. Con un grande vantaggio sulla rapidità di acquisizione del bersaglio, dato dal campo visivo superiore, che permette di inquadrare più spazio al minimo ingrandimento.
Vediamo gli altri vantaggi del lungo compatto sull’estensibile, partendo dalle prestazioni ottiche.
Gli ingrandimenti di un buon cannocchiale non sono- o meglio- non dovrebbero essere l’elemento discriminante nella scelta dell’ottica. Salvo che non si pensi al lungo per utilizzo al poligono, dove effettivamente se la giornata è tersa si possono apprezzare ingrandimenti elevati. A caccia on bisogna cadere nell’errore di credere che più alto è l’ingrandimento più utile sarà lo strumento, perché è accertato che sopra i 50 ingrandimenti i telescopi terresti da osservazione perdono in risoluzione (a causa dell’inquinamento, del velo atmosferico..) più di quanto guadagnano in dettaglio. Si deve invece far bene attenzione alla qualità della lente, ai trattamenti e considerare che il contrasto è un elemento essenziale delle caratteristiche ottiche della lente perché permette di distinguere le forme anche in condizioni di scarsità di luce. L’osservazione crepuscolare è ottimale solamente con strumenti che montano lenti pensate per garantire contrasti ottimizzati a tal punto da poter distinguere la sagoma dell’animale rispetto al suo sfondo in condizioni di luce scarsa. Chiunque usa un lungo sa che il suo utilizzo crepuscolare è più limitato rispetto per esempio al binocolo e quindi può apprezzare il grande “guadagno” di tempo che un compatto moderno consente rispetto ai tradizionali estensibili.
Rispetto a qualche anno fa le frontiere del cannocchiale da osservazione sono state ampliate non solo sotto l’aspetto della qualità ottica, ma anche in termini di meccanica e robustezza.
A differenza dei lunghi estensibili, tutti i cannocchiali da osservazione compatti di alta qualità sono impermeabili e resistono a temperature africane come nordiche, ma oltre alle caratteristiche più ovvie esistono sul mercato strumenti che hanno perfezionato le prestazioni meccaniche della messa a fuoco in modo da rendere l’osservazione ancora più semplice, veloce e precisa. La doppia messa a fuoco- detta anche messa a fuoco fine - consente all’utilizzatore di poter velocemente trovare il focus della generalità dell’immagine e poi, grazie alla seconda ghiera che gira con la prima ma con il doppio dei giri, porta il cacciatore alla messa a fuoco perfetta in un attimo. I vantaggi di una simile potenzialità portano ad una comodità di osservazione che non stanca l’occhio nella continua ricerca della messa a fuoco sul particolare, ma soprattutto portano ad una precisione che permette ai selecontrollori- in perodo di caccia e di censimento – una valutazione più precisa del capo. I cannocchiali dotati di questo sistema hanno anche il grande vantaggio di poter essere appoggiati ovunque, con la messa a fuoco che rimane sempre nella parte superiore senza toccare lo zaino o il punto d’appoggio inferiore.
Non dimentichiamo il digiscoping, ovvero la possibilità di adattare una fotocamera al telescopio compatto ed ottenere con grande semplicità splendidi primi piani degli animali che osserviamo.
La solita parte dolente, lo sanno tutti, è il prezzo. Stando ai listini, non si riesce a spendere meno di 2500 Euro, ma in generale è un fatto oggettivo che non esistono cannocchiali da osservazione che costano poco e che siano davvero strumenti di alta qualità. Chi ha un lungo sa che dura davvero tanti anni e del resto non ci sono all’orizzonte innovazioni ulteriori particolari su questi strumenti: per chi sta pensando di rinnovare le proprie ottiche, quindi, aggiornare il vecchio ”estensibile” con un compatto di alta qualità oggi è sicuramente una delle scelte più sensate.
Il lungo Apo Televid di Leica, oltre alla tenuta stagna e ad immagini dai contrasti eccezionali, offre in alternativa alla visione inclinata a 45° quella perfettamente diritta, con la doppia messa a fuoco fine che permette rapidamente di ottenere il fuoco perfetto per valutare l’animale. Grazie ad un anello (si chiama extender 1.8x) da posizionare tra l’oculare e il corpo, il Televid può arrivare fino a 90 ingrandimenti.
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