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Parliamo di binocoli con Leica

Parliamo di binocoli con Leica
Il ritorno del crepuscolare: l’evoluzione tecnologica del binocolo 8x56

 

Partiamo con una premessa: 8x è l’ingrandimento riconosciuto universalmente come ottimale per il binocolo da caccia, meglio dei 10x che affaticano la vista e soppiantando il 7x che aveva dominato fino a 20 anni fa. Ciò a causa del miglioramento della capacità del binocolo di portare all’occhio una quantità di luce quanto più possibile vicina a quella realmente esistente al momento dell’osservazione.
Oltre il 90% di trasmissione di luce: questo è il livello raggiunto oggi dai binocoli da caccia di alta e medio-alta qualità. Diciamo dai 1000 euro in su. Un dato impensabile vent’anni fa, quando le prestazioni erano molto inferiori e il cacciatore di selezione alla ricerca di minuti preziosi da strappare alla notte era portato a vedere i binocoli con obiettivi molto grandi come preziosi alleati.
Da sempre infatti si definisce l’8x56 come binocolo "crepuscolare". La sua pupilla d’uscita, ovvero il rapporto tra diametro dell’obiettivo e ingrandimento, è 7 millimetri. 7 millimetri è il diametro del "cerchio di luce" a disposizione della pupilla umana all’interno di ciascun tubo del binocolo, si può osservarlo guardando nel binocolo normalmente, ma tenendolo a circa 40-50 centimetri dall’occhio.
Quando la luce scarseggia la nostra pupilla si dilata, nei ventenni fino a oltre 8 millimetri di diametro, a 80 anni poco oltre i 2 millimetri. Più spazio ha la pupilla umana per "vagare" all’interno del binocolo, meno si affatica e più osserverà bene oltre i primi 4 o 5 secondi. Per spiegarci, ricordiamo che nessuna pupilla umana è in grado di fissare per più di 30 secondi uno spazio più piccolo di lei. Il cervello si affatica velocissimamente, fino ad obbligare a spostare lo sguardo.
Quando in passato il binocolo poteva contare su lenti e tecnologia antiriflesso meno performanti, portava agli occhi molta meno luce di quella realmente esistente all’esterno; con la conseguenza che la pupilla umana, oltre ad affaticarsi per essere costretta dentro lo spazio limitato offertole dal binocolo, doveva sopportare il ben peggiore sforzo di cercare di penetrare nell’oscurità dovuta alla perdita di luce che avveniva nel passaggio attraverso le lenti e i prismi dello strumento.
Avere un 8x56 ha sempre aiutato l’occhio a "lavorare" con meno affanno.
Un 8x42 produce una pupilla d’uscita di poco oltre 5 millimetri (42:8=5,25), un valore corrispondente alla dilatazione crepuscolare della pupilla umana a circa 50 anni.
Oggi la quantità di luce esterna portata agli occhi dai binocoli di alta qualità è talmente vicina a quella raccoglibile dall’occhio nudo, che nella realtà il divario di prestazioni crepuscolari –a parità di qualità- rispetto all’8x56 si è oggettivamente ridotto, e questo spiega perché il 56mm nei binocoli è stato acquistato soprattutto da chi ne intendeva fare un uso specificamente notturno.
Un motivo del recente trionfo dei "42" sui "56" sta nel fatto che finora il cacciatore che valuta di acquistare un 8x56 si trova la prospettiva di avere al collo un vero macigno, molto ingombrante e fortemente sbilanciato verso l’obiettivo anche nel peso. Quest’ultima caratteristica, meno ovvia, porta ad affaticare anche chi usa il binocolo stando sull’altana, poiché costringe ad impugnarlo in modo da controbilanciare la spinta verso il basso data dalla zona degli obiettivi.
Quanto al peso in assoluto, un 8x42 ad alta definizione da 2000 euro pesa circa otto  etti, un 8x56 di livello e prezzo comparabile è oltre il chilo e duecento grammi. Non dimentichiamo che il collo umano è la parte del corpo che più di tutte trasmette la stanchezza al resto delle membra.
Per chi apprezza il riassunto, è certo che un 8x42 di alta qualità di oggi è molto più "crepuscolare" di un 8x56 di 20 anni fa e che, in assoluto, la perdita di prestazioni in condizioni di luce scarsa del 42 contro il 56 è senza dubbio non molto rilevante.
C’è però qualcosa di molto interessante negli ultimi sviluppi dell’8x56, che conforterà chi rimane dell’idea di considerare questa soluzione. È noto che oggi esistono binocoli con il telemetro integrato, anche di altissima qualità e anche in 8x56.
Se l’integrazione col telemetro in qualche modo costringe a dover sopportare oltre 900 grammi invece di 800 negli strumenti con l’obiettivo da 42 millimetri, il maggior peso generale dello strumento da 56 millimetri fa sì che la differenza tra binocolo e binotelemetro si riduca pressochè a zero in questi ultimi. Confrontando i marchi migliori si vede che un binotelemetro 56 di una marca può pesare addirittura meno di un corrispondente binocolo senza telemetro di un’altra. Leica ha nel suo portafoglio il modello Geovid 8x56 HD-r, con telemetro integrato e 1100 grammi (200 in meno dei concorrenti di alta qualità che non hanno il telemetro integrato), ed ha appena presentato lo straordinario Geovid HD-B (e HD-R new) 8x56, che con meno di due centimetri in più di altezza rispetto al corrispondente 42mm rivela dimensioni straordinariamente compatte per un binocolo a grande obiettivo.
Oltre a tutte le funzioni balistiche e alle straordinarie velocità e potenza di misurazione tanto celebrate già nella serie HD-B 42, il disegno ottico a prismi di Porro-Perger su lenti da 56 millimetri porta agli occhi immagini dalla tridimensionalità incredibile, mai viste in alcuno strumento in commercio e decisamente in grado di portare le aspettative di chi utilizza un binocolo ad un livello superiore.
Certamente, rispetto ai 42mm dobbiamo sempre considerare peso e ingombro maggiore, ma gli ultimi sviluppi dei binocoli da 56mm con telemetro integrato ci mostrano contemporaneamente una riduzione dell’ingombro e un aumento del gap di prestazioni ottiche rispetto ai corrispondenti modelli con obiettivo più piccolo, restituendo a questi strumenti una ragione più che valida per essere acquistati, soprattutto da chi apprezza le prestazioni crepuscolari e più in generale le prestazioni ottiche più elevate.
Weidmannsheil!

Foto Geovid 8x56 HD-B
Il nuovissimo binotelemetro di cui abbiamo parlato, in una delle primissime foto diffuse dalla casa costruttrice.
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