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L’importanza della pupilla d’uscita nel cannocchiale da puntamento

L’importanza della pupilla d’uscita nel cannocchiale da puntamento
Vi parleremo della pupilla d'uscita di un ottica, un parametro che si trova sui cataloghi, che molti non conoscono e che spesso si capisce solo quando si confrontano strumenti più o meno performanti al crepuscolo o nella caccia in battuta. Vediamo cos’è e quanto è importante.

Pupilla duscita 1

Foto di Andrea Cavaglià: l’ampia pupilla d’uscita consente di mirare bene e senza vedere quei fastidiosi bordi neri che si definiscono “vignettatura”.

 

La pupilla d’uscita in un binocolo o cannocchiale è lo spazio utile alla pupilla dell’occhio umano per vedere attraverso lo strumento. Quanto è grande questo spazio lo si può apprezzare guardando nell’ottica da una distanza di almeno 40 o 50 centimetri dall’oculare: si vede un cerchio bianco pieno di luce, che è quella entrata dall’obiettivo, circondato di nero. Quel cerchio è tanto più grande quanto più grande è l’obiettivo e quanto più basso è l’ingrandimento dell’ottica, ma non solo.
In numeri, se si considera un binocolo c’è una formula matematica semplicissima: il diametro della pupilla d’uscita si ottiene dividendo il diametro dell’obiettivo per l’ingrandimento. Un binocolo 8x32 avrà un diametro di 32:8 = 4 millimetri, un 8x56 invece di 56:8 = 7 millimetri. Più è grande questo valore e più luce, più spazio illuminato ci sarà ovviamente a disposizione della pupilla umana, che farà quindi meno fatica ad osservare e, se all’esterno comincia a diventare buio, la cosa assume un’importanza fondamentale. Si comincia a capire perché l’8x56 è da sempre soprannominato "il crepuscolare"…
Sappiamo che nel nostro occhio la parte che materialmente –per così dire- vede è la pupilla, ovvero quel cerchio nero al centro dell’occhio stesso, e che la pupilla umana si dilata quando è buio e si restringe quando c’è tanta luce esterna. Tuttavia forse non tutti sanno che la pupilla stessa non è in grado di fissare uno stesso punto per più di 30 secondi, e che man mano che è costretta a fissare lo stesso punto si affatica rapidamente, fino a provocare mal di testa e comunque a rendere la visione sempre più vicina all’impossibile, finchè il cervello automaticamente "sposta" lo sguardo da un’altra parte.
La nostra pupilla, quando c’è poca luce –diciamo dopo il tramonto- si dilata fino a raggiungere il diametro di circa 8 millimetri quando abbiamo 20 anni (diventano 6mm a 40, 4mm a 60 e poco più di 2mm a 80 anni di età – ecco il vantaggio di invecchiare!). Se la nostra pupilla deve osservare attraverso un’ottica che le lascia uno spazio più piccolo o molto più piccolo di lei, sarà costretta a fissarsi sullo stesso punto, affaticando la vista e il cervello molto rapidamente. Questo è il motivo per cui non si usano binocoli con obiettivi piccoli per andare a caccia di selezione!
Se parliamo di cannocchiali da puntamento, è vero che - come ci aspetteremmo - aumentando l’ingrandimento di un cannocchiale variabile diminuisco il diametro della pupilla d’uscita e quindi mi affatico di più ad osservare al crepuscolo (per questo quando sta per venire buio non si riesce a mirare ad alti ingrandimenti), ma, attenzione, il diametro della pupilla d’uscita non è determinabile con una formula matematica come nel caso dei binocoli. Il diametro della pupilla d’uscita del cannocchiale da puntamento infatti dipende dal disegno ottico del cannocchiale stesso e può variare anche di molto tra prodotti considerati di livello equivalente. E’ un valore che troviamo comunque espresso su qualsiasi catalogo delle case produttrici ed è quindi un importante indicatore della qualità del prodotto.
Oltre a permettere di mirare meglio al crepuscolo, una pupilla d’uscita più grande consente nei cannocchiali da puntamento anche una acquisizione del bersaglio più rapida, potendo l’occhio umano trovare più rapidamente lo spazio utile all’osservazione e alla mira dentro l’ottica. Per questo motivo con cannocchiali dotati di pupilla d’uscita grande abbiamo la sensazione di spazi enormi a disposizione del nostro occhio, mentre con altri ci sembra di far più fatica a centrare la mira senza avere l’immagine infastidita da bordi neri, la cosiddetta vignettatura. Se allontaniamo l’oculare del cannocchiale a 40 centimetri dal nostro occhio capiamo subito perché.
Ebbene, se prendiamo il top dei cannocchiali da puntamento da caccia, quelli per intenderci da 2000 euro nel caso degli strumenti da battuta al cinghiale e verso i 3000 euro se guardiamo ai prodotti da caccia di selezione, saremo molto sorpresi di trovare valori di diametro della "pupilla d’uscita" che differiscono in modo sorprendente da un marchio all’altro.
Pupilla al minimo

La pupilla d’uscita di due ottiche da caccia di selezione di pari qualità ad ingrandimento minimo pressoché uguale può variare di molto.

Il successo del Magnus 1-6.3x24 di Leica tra i cannocchiali da battuta, per esempio, è dovuto alla sua straordinaria rapidità di permettere l’acquisizione del cinghiale in movimento, anche da distanza ravvicinatissima. Questa rapidità deriva non solo dal suo arcinoto campo visivo record (con il minimo ingrandimento 1x, a 10 metri di distanza ne inquadra 4,4 in larghezza, neanche i prodotti appena presentati alle fiere di primavera arrivano a tanto), grazie al quale l’occhio può trovare subito il cinghiale inquadrando uno spazio estremamente ampio, ma anche al meno noto e altrettanto straordinario diametro record della pupilla d’uscita di 12,4mm, quasi il 30% in più di quello del tradizionale concorrente (saliamo sorprendentemente a 55% se consideriamo il nuovo modello appena presentato da quest’ultimo). E’ per questo che tenendo entrambi gli occhi aperti con il Magnus si ha la sensazione di non vedere nemmeno l’ottica, ma solo il reticolo illuminato che va a posizionarsi sul bersaglio.
Per finire, se consideriamo invece un cannocchiale da caccia di selezione nel tiro crepuscolare, è a questo punto ovvio che più è grande il diametro della pupilla d’uscita e più a lungo riuscirò a rubare minuti preziosi alla notte, oltre a godere di quella meravigliosa sensazione immediata di "nuotare" con l’occhio nell’ottica che tutti quelli che provano i cannocchiali con grande pupilla d’uscita descrivono.
 
 
Weidmannsheil!
 
Raniero testa mira
Il recordman mondiale di tiro dinamico Raniero Testa prende la mira col suo cannocchiale da battuta. Soprattutto nel tiro ravvicinato, la pupilla d’uscita ampia permette un’acquisizione del bersaglio straordinariamente rapida.
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