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Coturnice alpina

Pur non facendo parte della nobile famiglia dei tetraonidi, ma di quella dei fasianidi, con i primi condivide a pieno titolo l’habitat alpino, anche se non in termini esclusivi; è considerata anch’essa una regina delle alte quote, dai dirupi alle praterie alpine.

Di medie dimensioni, dalla forma compatta assai simile a quella di una pernice, seppur di poco superiore, presenta ali arrotondate e brevi come è tipico degli ottimi volatori. Le tinte grigie del dorso le offrono una buona arma di difesa dai predatori alati, in quanto le permettono di mimetizzarsi egregiamente tra le rocce e le pietraie. Nella zona alpina centro occidentale la coturnice la si trova ad una fascia altitudinale che va dai 1000 ai 2000 metri, dove preferisce i versanti erbosi e pietrosi assolati, di preferenza piuttosto accidentati.

Predilige zone aperte, dove può trovare abbondanza di graminacee e di arbusti nani diffusi; si nutre, durante tutte le stagioni, di erbe, semi e bacche, integrate abbondantemente, durante la stagione estiva dello svezzamento della prole, da insetti e loro larve.

La coturnice conduce vita di coppia: a primavera  le femmine depongono e covano le uova in una piccola buca del terreno, dalle quali nasceranno fino ad una decina di piccoli. Alla nascita i pulcini sono subito in grado di seguire la madre e sono molto vispi; raggiungono un completo sviluppo corporeo a circa due mesi.

Verso l’autunno le coturnici si riuniscono in gruppetti, generalmente di 7-8 unità, spesso famigliole, ma non è raro che queste brigate superino numericamente anche la dozzina di individui.

Indicatori della loro presenza sono il canto inconfondibile, prima dell’alzata del sole e serale, e le “buche” tra la vegetazione erbacea, dove amano rotolarsi al sole per togliersi i parassiti e dove si possono rinvenire facilmente le caratteristiche piume.

 

SCHEDA

Nome scientifico: Alectoris graeca

Il nome “Alectoris” deriva dal greco e significa “gallo”, mentre “greca” deriva dal latino, perché ritenuta originaria della Grecia

Dati biometrici:

Lunghezza media: 32/36 cm.

Apertura alare: 48/52 cm.

Peso medio: 400 / 750 g.

 

Sulle alte vette

Le Alpi rappresentano un ambiente assai particolare, che si differenzia man mano che saliamo alle vette più alte, dove le rocce e le pietraie rappresentano un ambiente povero, dal punto di vista vegetazionale e di risorse alimentari, e ostile per le condizioni climatiche difficili e inadatte alla maggior parte delle specie animali.

Poche sono le specie alate adattate a queste altitudini, e la maggior parte di quelle che incontriamo nel corso della bella stagione abbandonano questi luoghi per migrare verso terre lontane, o semplicemente scendono più a valle, cercando rifugio sui versanti a sud delle fasce montane, dove la vegetazione offre loro un po’ di rifugio e quella poca quantità di cibo di cui si sanno accontentare.

I Tetraonidi delle Alpi e la Coturnice sono preziosi uccelli stanziali che popolano le nostre montagne, adattatisi col tempo a vivere in ambienti difficili, e perciò unici, degni di rispetto e di attenzioni particolari. Tra essi la Pernice bianca, tipica delle regioni nordiche, ha colonizzato le nostre Alpi al tempo delle glaciazioni, spinta a sud dalle  modifiche climatiche, e vi è rimasta; è definita per questo un “relitto glaciale”. Un’altra specie, la Coturnice, è originaria di ambienti più caldi mediterranei, tipici delle montagne della Grecia, e della Turchia, mentre i Galli e i Francolini sono caratteristici delle foreste e della tundra delle vaste regioni dell’Europa centro orientale e dell’est.

 

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