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Il Cinghiale

 

Parlando di ungulati il nostro pensiero va normalmente ai grossi erbivori, tutti con corna o palchi, ma tra loro dobbiamo includere anche il cinghiale, un grosso onnivoro selvatico coperto di setole nere, dalle sembianze simili al maiale di cui è l’antenato selvatico. Con il nome “ungulato” vengono raccolti infatti tutti quegli animali le cui caratteristiche principali sono quelle di avere le ultime falangi delle dita (il terzo e il quarto dito) trasformate in grosse unghie, sulle quali appoggiano il peso del corpo per camminare, come è ben visibile dalle impronte che lasciano sul terreno.
Il cinghiale, che si differenzia dai cervidi e dai bovidi per avere un solo stomaco ed essere onnivoro, rispetto al maiale domestico, è più alto sulle spalle rispetto al posteriore, ha un collo molto robusto ma corto e incassato, e un muso triangolare e appuntito, che termina con il “grifo”, un naso durissimo e mobile che l’animale utilizza per scavare il terreno in cerca di tuberi o altro cibo. Quasi scomparso nelle regioni del nord, pian piano è tornato ad occupare i territori abbandonati dall’uomo a partire dalla seconda metà del 1900, giunto dalla vicina Francia, diffondendosi poi su tutto l’Appennino, in tutta la fascia alpina pedemontana e in certi quartieri montani delle Alpi, anche per le reintroduzioni effettuate a scopo venatorio. Mentre i maschi adulti, nei quali sono ben visibili le zanne, rivolte all’insù, chiamate “difese”, vivono normalmente solitari, le femmine, i piccoli dell’anno e i giovani vivono in gruppi, anche molto numerosi, guidati dalle femmine adulte. Frequentano i boschi umidi e ricchi di vegetazione, dove è sempre difficile osservali in quanto conducono vita prevalentemente notturna. I piccoli, quando nascono, presentano delle evidenti striature longitudinali del mantello, mentre i giovani sono rossastri, per diventare neri dopo l’anno di età. Il cinghiale si nutre prevalentemente di tuberi, castagne, ghiande, radici, foglie e gemme, ma anche di larve, insetti e carogne di altri animali morti.
Queste popolazioni, se non controllate nel numero, sono in grado di produrre gravissimi danni all’ambiente.
SCHEDA
Nome scientifico: Sus scrofa
Inglese: Wild boar
Francese: Sanglier
Dati biometrici
Peso: Varia secondo l’età e l’habitat: nei maschi adulti può andare da 80 a 150 Kg,, mentre nelle femmine va da 60 a 150 Kg. circa.
Altezza: al garrese dai 65 cm. di un animale di due anni fino a 80/90 cm. di un adulto.
Lunghezza: a un anno e mezzo raggiunge e supera il metro, mentre oltre i 5 anni supera abbondantemente il metro e mezzo.
Gli ungulati e i danni ambientali
Il rapporto tra fauna e ambiente è un indice importantissimo per la salute stessa dell’ecosistema. Non possiamo immaginare che oggi, spariti i predatori naturali come il lupo, la lince e l’orso, l’ambiente possa sopportare una crescita infinita degli erbivori, pena la distruzione dell’ambiente e la successiva scomparsa degli animali stessi per epidemie e indebolimento generale dei riproduttori.
Vi sono alcune specie di ungulati il cui numero va tenuto strettamente sotto controllo, per via delle loro abitudini alimentari, del fattore di crescita numerica e della mole; tra questi, in primo piano ci sono i cinghiali e i cervi.
Quando i frutti del bosco, ghiande, castagne, faggiole, tuberi e altro non sono più in grado di nutrire le popolazioni che ci vivono, i branchi di cinghiali, specialmente in primavera e in autunno, si spostano e invadono i terreni coltivati, rovinando spesso i raccolti e i terreni seminati. Con il lavoro di scavo i cinghiali mettono a nudo le radici degli alberi, indebolendoli, e dissodando la cotica erbosa in cerca di bulbi e larve di insetti, come quelle dei maggiolini, favorendo smottamenti e frane nei terreni in pendio.
Anche i cervi, se sono in numero troppo elevato, specialmente nel periodo invernale, scortecciano giovani piante, facendole morire, e brucano in grande quantità giovani alberelli, impedendo una crescita normale e il rinnovo naturale del bosco. Tutte le popolazioni di ungulati devono essere tenute attentamente sotto controllo.

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