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Il Merlo

Fra tutti gli uccelli che vivono vicino alle nostre case, sicuramente il merlo, in compagnia del passero, è il più conosciuto. Da parecchi anni ormai se ne riscontra un continuo aumento, specialmente nei parchi delle città, nei giardini e vicino alle abitazioni. Si tratta di un uccello che, nonostante il suo colore nero, quasi funereo, piace molto, in particolare per il suo canto forte e melodioso, che lancia dalla cima degli alberi fin dalle prime luci dell’alba, per segnalare a tutti che quello è il suo territorio, che ha un nido nei paraggi e la sua compagna sta covando. Una vecchia leggenda racconta che un tempo il suo piumaggio fosse bianco, e che per ripararsi dal gelo delle ultime giornate di febbraio, chiamate appunto i giorni della merla, si fosse riparato in un comignolo, diventando così completamente nero. Le leggende, si sa, non sono vere, ma piace a tutti, anche ai grandi, pensare che lo potrebbero anche essere.

Il maschio, con la sua livrea di un nero intenso e brillante, il becco e il contorno degli occhi gialli, si differenzia un po’ dalla femmina, che invece ha una colorazione nera tendente al grigio, senza alcun segno giallo né sul becco, né attorno agli occhi.

In genere depone due covate, ma a volte anche tre: una molto presto, già a fine marzo, quando le foglie non sono ancora spuntate, per cui sceglie le fronde delle piante sempreverdi, come i lauri, l’edera o le siepi di lauroceraso. Ogni volta vengono deposte 4 o 5 uova, che vengono covate per circa due settimane. I piccoli, una volta abbandonato il nido, devono vedersela con molti predatori, compresi i gatti domestici, e spesso cadono vittima dei loro agguati.

 

SCHEDA

Lunghezza: circa 24 centimetri.

Peso: all’incirca un etto.

Apertura alare: quasi 40 centimetri.

Il suo nome scientifico è Turdus merula. Tordo perché appartiene alla famiglia dei tordi, e merlo è il nome con cui lo chiamavano i romani.

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