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La Lepre

La lepre è una specie stanziale, che all’arrivo dell’inverno si appresta ad affrontare le difficoltà della cattiva stagione e i pericoli continui dei predatori sempre più agguerriti, e si difende dal freddo aggiungendo solo un po’ di soffice e morbido pelo alla già folta pelliccia.

Dall'aspetto agile e ben strutturato per la corsa veloce, si distingue dai conigli per le sue lunghe orecchie, che possono raggiungere i 15 cm, e per le zampe posteriori assai allungate, dalla potente muscolatura.

Il mantello è costituito da due distinti tipi di peluria: una fitta lanugine ondulata, che le impedisce di inzupparsi sotto la pioggia e la difende egregiamente dal gelo nella brutta stagione, e dei peli lunghi, rari e più rigidi.

La colorazione generale è un misto di sfumature rosso - bruno - nerastre, mentre la parte inferiore del corpo è biancastra, così come il sottocoda. E’ perfettamente attrezzata, dal punto di vista mimetico, solo per la stagione estiva e le mezze stagioni, mentre resta estremamente esposta al pericolo di essere individuata sul candido manto nevoso.

Sulle fascia alpina è diffusa, anche se non proprio abbondante, la “lepre variabile” [ Lepus timidus], che l’evoluzione ha dotato della capacità, che condivide con l’Ermellino e la Pernice bianca, di mutare il manto, adattando il colore del pelo invernale a quello della candida neve.

La lepre comune è diffusa in tutta Europa; frequenta tutti gli ambienti, dalla pianura coltivata  o semi abbandonata alle più alte praterie alpine, prediligendo le zone collinari e pedemontane ricche di prati e boschi.

Nella nostra regione è presente quasi ovunque, in numero ridotto rispetto al secolo scorso a causa della trasformazione degli usi agricoli, di preferenza monocolturali in pianura, e del lento abbandono delle poco redditizie pratiche agricole nella fascia montana, ma rimane diffusa e molto amata dai cacciatori, e oggetto di caccia anche da diversi predatori naturali, mammiferi e grandi rapaci.

Lo stesso Dante, nell’ottavo cerchio dell’Inferno, richiama lo storico e antico rito della caccia alla lepre con i segugi, definendolo “crudele” per l’usanza, ai tempi suoi, di farla catturare e sbranare dagli stessi cani.

E' un animale tipicamente notturno, e solo in estate, con le lunghe giornate, è possibile trovarla che si attarda all'alba tra i campi o che vaga in cerca di buoni luoghi di pastura  al tramonto.

La sua alimentazione è assai varia: dalle particolari erbe aromatiche delle praterie alpine ai campi coltivati a trifoglio e agli orti delle pianure.

In inverno non disdegna rosicchiare, quando il cibo scarseggia, le cortecce alla base degli alberi.

Assai prolifica, la femmina adulta in buone condizioni fisiche e con adeguate risorse ambientali, può figliare fino a 4 volte, mettendo alla luce da 2 a 5 piccoli per volta.

I primi amori iniziano già a gennaio – febbraio, e i maschi si scontrano spesso in spettacolari lotte, ritti sulle zampe posteriori, scambiandosi graffi e morsi.

La gestazione dura 30-35 giorni, e i piccoli vengono allevati in una semplice nicchia ben protetta; nascono già ricoperti di pelo e con gli occhi aperti, ma sono assai delicati.

Vengono accuditi per 2-3 settimane e si rendono indipendenti dopo circa un mese. La lepre può vivere fino a circa 12 anni.

Nella corsa può raggiungere i 70/80 km orari. Forte delle sue doti di scattista e del suo colore mimetico, si lascia spesso avvicinare, non vista, per scattare poi con una velocità sorprendente. Inseguita dai cani sa adottare raffinate tecniche per confondere i più scaltri segugi.

Nella cultura orientale, la lepre è un segno zodiacale legato alla luna e ai simboli della sessualità e della fecondità, proprio per la sua capacità a riprodursi più volte all’anno e per la passionalità dei suoi amori.

                                           

SCHEDA

Nome scientifico: Lepus europaus

DATI BIOMETRICI

Lunghezza: 60/70 cm

Altezza: 30 cm

Peso: 4/6 kg

E’ un fatto curioso che la lepre, proprio per quella sua innata “fretta” amorosa che le permette di riprodursi fino a 4 volte all’anno, sia in grado di essere fecondata anche alcuni giorni prima del parto, così che al momento della nascita dei piccoli sono già presenti, nel collo dell’utero, altri ovuli già fecondati.

Inseguita da predatori o dai cani, adotta strategie di fuga sorprendenti, fino a ripercorrere a ritroso tratti di sentiero, proprio per confondere l’inseguitore.

I piccoli della lepre nascono già ricoperti di pelo e con gli occhi aperti, in grado quindi di lasciare subito l’improvvisato rifugio per non essere sorpresi dagli scaltri predatori del bosco.

Animale tipicamente stanziale, non ama allontanarsi dal proprio territorio, che conosce alla perfezione e nel quale ha predisposto più di una linea di fuga. 

 

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