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Il capriolo: la misurazione del trofeo

Il capriolo: la misurazione del trofeo

 

Il CAPRIOLO appartiene alla famiglia dei Cervidi, ordine degli Artiodattili, e si distingue in :

CAPREOLUS PYGARGUS ( capriolo siberiano ), con due sottospecie :

1) capreolus p. pygargus ( Russia , Siberia, nord Altai e Tienshhan, Kazakhstan,Mongolia)

2) capreolus p.bedfordi ( Regione sud Amur-Ussuri, parte est e sud Cina, Buthan ???)

CAPREOLUS CAPREOLUS ( capriolo europeo ), con tre sottospecie :

1) capreolus c. capreolus (europa)

2) capreolus c. coxi (Kurdisten in Iraq molto raro)

3) capreolus c. armenius (Turchia,molto raro)

Nell’Italia centro-meridionale sono presenti tre piccoli nuclei isolati che rappresenterebbero le uniche popolazioni relitte del capriolo un tempo presente in tutta l’Italia centromeridionale, riconducibile secondo Festa (1925) alla forma C.c. italicus. Le tre popolazioni sono presenti nella Tenuta Presidenziale di Castelporziano (Roma), nella Foresta Umbra (Gargano, Foggia) e nei Monti di Orsomarso (Cosenza). Recenti ricerche di carattere genetico sembrano confermare questa tesi, almeno per ciò che concerne la popolazione di

Castelporziano. I caprioli presenti nella Toscana meridionale (colline senesi e Maremma grossetana) potrebbero mantenere almeno in parte, il genotipo originario o derivare dall’incrocio di quest’ultimo con il genotipo appartenente a soggetti importati dall’Europa centrale.

Il capriolo europeo si trova comunemente in Italia con una buona diffusione al nord e al centro, mentre è poco diffuso al sud e assente in Sardegna.

Dalle informazioni relative ai censimenti realizzati nel periodo 1996/2000 nelle zone ATC con attivita' venatoria riscontriamo la seguente distribuzione geografica:

regione consistenza (numero esemplari)

PIEMONTE 31.960

VAL D'AOSTA 1750

LOMBARDIA 16480

ARCO ALPINO CENTRO OCCIDENTALE 50.190

TRENTINO ALTO ADIGE 69.400

VENETO 23.150

FRIULI VENEZIA GIULIA 20.800

ARCO ALPINO CENTRO ORIENTALE 113.350

regione consistenza (numero esemplari)

LIGURIA 12.610

EMILIA ROMAGNA 42.240

TOSCANA 107.300

MARCHE 9.940

UMBRIA 230

APPENNINO CENTRO SETTENTRIONALE 172.320

ABRUZZO PRESENTE

MOLISE ASSENTE

LAZIO 460

CAMPANIA ASSENTE

PUGLIA (GARGANO) 40

BASILICATA ASSENTE

CALABRIA (ORSOMARSO) 300

SICILIA ASSENTE

APPENNINO CENTRO MERIDIONALE 800

TOTALE POPOLAZIONE CENSITA 336.660 

(N.B. I dati sono riferiti al periodo 1996/2000; da allora ad oggi in Italia il numero di caprioli è ulteriormente aumentato, e il piccolo cervide è arrivato ad occupare nuove aree)

Ha una lunghezza tra i 95/135 cm, un'altezza tra i 60/85 cm e un peso non eviscerato tra i 15/36 kg.

Il colore del mantello varia dal marrone al giallo rossiccio nella muta estiva (tra giugno e settembre) al grigio nella muta invernale; la conformazione del pelo nella variante invernale differisce da quella estiva oltre che per il colore anche per la struttura caviforme che aumenta la coibentazione per i climi rigidi della stagione più fredda.

Gli animali piu' vecchi ,o debilitati, ritardano normalmente la muta rispetto a quelli giovani di una decina di giorni.

Nel maschio, i palchi che cadono durante l'autunno per poi ricrescere in inverno, possono avere diverse forme estetiche sintetizzate in: forma a calice, forma a lira, parallelo o divaricato, forma a uovo, forma a cesto , forma in marcia e forma a croce.

In base alla crescita del trofeo possiamo riassumere in tre le classi di sviluppo:

trofeo “Puntuto” si intende il capriolo che abbia sviluppato su almeno una o entrambe le due aste una punta;

trofeo “Forcuto” si intende il capriolo che abbia sviluppato su almeno una o entrambe le due aste due punte;

trofeo “Palcuto” si intende il capriolo che abbia sviluppato su almeno una o entrambe le due aste tre punte.

Nella costruzione del palchi si possono incontrare situazioni di asimmetria in cui il palco destro rispetto a quello sinistro differisce in numero di punte, lunghezza e inclinazione.

Normalmente il trofeo tipo di capriolo e' composto da tre punte (occhiale, vertice e stocco) anche se è ovviamente possibile trovare palchi con piu' o meno di tre punte.

Nella parte inferiore della stanga in prossimita' dell'attaccatura al cranio si trova la rosa normalmente piu' larga come a formare un cordone attorno alla stanga.Sulla superficie della stanga si identificano delle protuberanze, chiamate perle, e delle incavature dette solchi.

Tutte queste variabili del trofeo sono l'impronta genetica dell'animale e sono strettamente correlate all'ambiente ( qualita' e quantita' di cibo e acqua e sali minerali) , al clima della zona in cui l'esemplare vive e allo stato di salute dello stesso.

La colorazione dei palchi e' molto chiara non appena cade il velluto per poi variare a diverse tonalita' di marrone a seconda della zona in cui vive l'animale in relazione alla tipologia di alberi su cui i palchi vengono solitamente sfregati: solitamente un capriolo che vive in zone di montagna sopra i 1300m presenta una tipologia di palco caratterizzata da poche perle, pochi solchi, rose strette e non spesse, e di conseguenza stanghe esili.

Esistono inoltre dei casi molto rari di anomalie che conferiscono al palco il nome di parruccato: un tipico caso è quello in cui l'animale subisce un trauma ai testicoli cadendo o cercando di oltrepassare ostacoli e interrompe cosi' la normale produzione di testosterone ; si altera cosi' l'equilibrio ormonale per lo sviluppo del palco, regolato dal somatotopro, responsabile della crescita dei palchi, e dal testosterone, che inibisce il processo favorendo la perdita del velluto. L'animale con questo tipo di anomalia continua la produzione del velluto sulle corna aumentandone a dismisura le dimensioni epresentando cosi' un palco parruccato: mi e' personalmente capitato di pesare un trofeo parruccato catturato in Ungheria con un peso di circa 1200 gr.e, in questo caso, non e' stato possibile effettuare la misurazione per determinare il punteggio dell 'animale.

Ci sono diversi tipi di metodologie per la misurazione dei trofei e, tra le piu' importanti ricordiamo i metodi

Rowland Ward,SCI ( Safari Club International) e CIC ( Conseil International de la Chasse).

Il metodo Rowland Ward e' la piu' semplice e piu' antica misurazione esistente: non si assegna un vero e proprio punteggio ma si considera la dimensione del corno piu' lungo come dato fondamentale e si registrano la circonferenza della base e l'ampiezza delle punte come dati aggiuntivi.

I metodi SCI e CIC differiscono sostanzialmente tra loro dal numero delle variabili prese in considerazione per la misurazione, ma il risultato è in entrambi i casi un punteggio ricavato dalla sommatoria dei dati misurati.

La metodologia CIC e' quella maggiormente usata in Europa, prende in considerazione molte variabili sul trofeo e assegna punti di bellezza per avere un quadro molto preciso del trofeo; non viene tralasciato nessun particolare e ad ogni parametro viene assegnato un punteggio che va a sommarsi con tutti gli altri

La formula per valutare il trofeo del capriolo secondo il metodo CIC puo' essere così espressa:

PUNTI MISURA + PUNTI BELLEZZA + AGGIUNTE - DETRAZIONI

PUNTI MISURA :

Lunghezza media delle stanghe moltiplicato per il coefficente 0.5. E' consigliabile utilizzare preferibilmente cordino di acciaio flessibile e poi riportare la misura ottenuta su un nastro metrico con l'approssimazione al millimetro.

La lunghezza va misurata dal margine inferiore della rosa fino all'apice del vertice; la misura va presa sulla faccia esterna di ciascun corno, seguendo la linea mediana e tutto il suo sviluppo in lunghezza, e tutte le irregolarita' presenti ( contorto , piegato etc.). Quando si passa dalla rosa alla stanga ,bisogna formare un angolo di 45 gradi e si partira' a misurare dal punto medio della rosa.

Se lo stocco risultera' piu' lungo del vertice, la misura della lunghezza va presa fino all'apice della terza punta; il valore medio ottenuto va moltiplicato per il coefficente 0.5.

Peso del trofeo moltiplicato per coefficente 0.1. Il peso viene calcolato in grammi e le ossa del cranio devono essere preparate (senza alcun residuo di materia organica e asciugate per un periodo di tre mesi) e tagliate in modo esatto, altrimenti bisogna correggere il dato da moltiplicare (con aggiunte fino ad un massimo di 20 grammi,o con detrazioni fino ad un massimo di 90 grammi) .

A: taglio corretto: si parte dalla nuca sezionando le fosse orbitali e terminando sotto le ossa nasali.

In questo caso il peso ottenuto non comporta nessuna modifica.

B: taglio scarso: è sopra la fossa orbitale, prevede l'aggiunta di 20 grammi al valore ottenuto.

C: taglio abbondante: è sotto la fossa nasale e sopra la dentatura, e prevede una detrazione di 60 grammi

D: cranio completo: prevede una detrazione di 90 grammi.

- Volume del trofeo moltilicato per il coefficente 0.3. Il volume va calcolato in centimetri cubi immergendo in acqua il trofeo sino alla faccia inferiore, comprendendo quindi anche le rose: il volume di acqua spostato dall'immersione del trofeo corrispondera' al valore da moltiplicare per il coefficente. In questo tipo di misurazione bisogna prestare molta attenzione ed e' consigliabile ripetere la stessa piu' volte per ottenere un valore attendibile.

Sistema abbreviato Peso / Volume. Questo metodo consente di calcolare il peso e il volume insieme, moltiplicando il peso del trofeo in grammi per il coefficente 0.23, senza misurare il volume.

PUNTI BELLEZZA :

Colore: molto chiaro, artificiale, grigio chiaro punti 0

giallo , marrone chiaro 1

marrone di media intensità,grigio scuro 2

marrone scuro opaco 3

marrone molto scuro,brillante tendente al nero 4

Perlatura: superficie liscia, perle scarsissime punti 0

perle scarse 1

perle piccole ma abbastanza numerose 2

perle grosse, abbastanza numerose e ben distribuite 3

perle eccezionalmente abbondanti e distribuite su 4

tutte le parti in ambedue le stanghe

Rose : a forma di nastro e poco frastagliate punti 1

a forma di corona e abbastanza alte 2

grandi, a forma di grossa e alta corona 3

eccezionalmente grandi, a forma di corona molto alta e spessa 4

Cime : per questa voce si considera solo lo stato in cui si trovano le estremita' (o apici) dei pugnali

Apici scuri spezzati punti 0

Apici bianchi opachi ,ottusi 1

Apici in ottimo stato, senza scheggiature, bianchi, lucidi e molto aguzzi 2

Apertura : va misurata tra le facce interne del trofeo, nel suo punto di maggiore divaricazione e va raffrontata con la lunghezza media delle stanghe con la seguente formula:

AP x 100 = %

L media

apertura irregolare < 30% >75% punti 0

apertura scarsa 30/35% della lunghezza media 1

apertura media 36/40% 2

apertura buona 41/45% 3

apertura molto buona 46/75% 4

AGGIUNTE :

Vengono assegnate per la particolare bellezza di un trofeo; possono raggiungere un totale massimo di 5 punti (fino a 2 punti per le punte e fino a 3 punti per la buona formazione).

E' riconosciuta valida l'attribuzione di mezzi punti.

PUNTE : si osserva se lo sviluppo dei pugnali e' buono, se la loro crescita e' regolare, se i due occhiali sono simmetrici, se i vertici sono simmetrici e se gli stocchi sono simmetrici.

Crescita regolare e buon sviluppo punti 2

crescita leggermente asimmetrica e/o sviluppo scarso 1

crescita asimmetrica e/o sviluppo molto scarso 0

BUONA FORMAZIONE : viene attribuita per lo stato delle stanghe (simmetria e sviluppo)

stanghe di bella forma ,buona simmetria ed uguale lunghezza punti 3

forma simmetrica senza irregolarita', ma lunghezza poco difforme 2

forma non perfetta poco simmetrica 1

forte divario tra la lunghezza e/o irregolarita' di crescita 0

DETRAZIONI :

Trofei con irregolarita' di formazione dei pugnali o delle stanghe vengono penalizzati detraendo un massimo di 5 punti. Per i pugnali vanno detratti fino a 2 punti (a seconda se sono piu' o meno storti,deformi o corti); per le stanghe si detraggono fino a 3 punti (a seconda della maggiore o minore porosita' dell'osso , oppure se la crescita delle stanghe si presenta piu' o meno irregolare).

Il metodo CIC presenta a mio parere due svantaggi:

Il primo e' dato dal fatto che i punti di bellezza sono soggettivi (e quindi discutibili)

Il secondo e' che non esiste, a differenza degli altri metodi, un libro di catalogazione con una visione storica delle varie misurazioni e con i dati riguardanti data e luogo di cattura.

MEDAGLIERE

CAPRIOLO EUROPEO

medaglia di bronzo da 105 a 114.99

medaglia d'argento da 115 a 129.99

medaglia d'oro da 130 in poi

CAPRIOLO SIBERIANO

medaglia di bronzo da 170 a 209.99

medaglia d'argento da 210 a 249.99

medaglia d'oro da 250 in poi

PAOLO MORO

TAXIDERMY STUDIO MORO

MISURATORE UFFICIALE

S.C.I

MISURATORE UFFICIALE ROLAND WARD

www.taxidermystudiomoro.com

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