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Cacciando

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Cinghiale che Passione ottobre-novembre 2018

  • Pubblicato in Riviste

Cinghiale che Passione ottobre-novembre 2018 in edicola dal 26 settembre

I numeri e i dati dei cinghiali in Europa, i test del fucile Browning A5 One sweet sixteen e delle munizioni Baschieri & Pellagri White Blackout HV calibro 12, la recensione delle ottiche Swarovski Z8i 0,75-6x20L e Pulsar Helion XQ28F. E poi ancora cinofilia, gastronomia, veterinaria. C’è questo e molto altro su Cinghiale che Passione ottobre-novembre 2018: la rivista è in edicola dal 26 settembre.

I cinghiali stanno colonizzando l’Europa: in ognuno dei Paesi analizzati la crescita è evidente. Cinghiale che Passione ottobre-novembre 2018, in edicola dal 26 settembre, si apre col focus di Samuele Tofani sullo studio di Jurgen Tack, direttore scientifico dell’European landowners’ organization. I dati sul numero di cinghiali abbattuti ogni anno non mentono. E solo una volta effettuata la diagnosi si può pensare alla terapia.
Proprio al piano d’abbattimento ideale sono dedicate le riflessioni di Franco Perco. Sul cinghiale, così prolifico, sono tanti i pregiudizi e le tradizioni. I cacciatori in braccata preferiscono abbattere un soggetto maturo, i selettori prelevano più volentieri i cinghiali di un anno. Ma non va tanto bene: un piano di abbattimento ideale dovrebbe essere strutturato in modo diverso.
E il cacciatore ha anche un ruolo evidentemente sociale: quando si parla di cacciatore formato, si fa riferimento a una figura esplicitamente prevista dai regolamenti comunitari. La normativa individua tre tipologie di cacciatore formato sulla base della destinazione finale delle carni: ci pensa Ivano Confortini a fare chiarezza sul tema.

Le squadre di cinghialai che ci fanno compagnia in quest’uscita sono la Squadrina di Monticiano (SI), raggiunta da Roberto Mazzoni della Stella, e il Gruppo sportivo Le Tre Valli (PR) a cui si è aggregato Natale Francioso.
La caccia scritta è affidata invece alla penna di Marco Braga, che col figlio Paolo ha prelevato un cinghiale in selezione in piena estate, e di Vincenzo Frascino: nel suo racconto si scopre come un intervento notturno di contenimento necessiti in egual misura di attrezzatura all’avanguardia e di profondo senso etico.

Armi, ottiche e munizioni su Cinghiale che Passione ottobre-novembre 2018

La parte tecnica della rivista vede la luce con un articolo diverso dal solito: non il test o la recensione di un’arma, ma una carrellata a firma Matteo Brogi sulle carabine semiautomatiche, o quasi, utilizzabili per la caccia al cinghiale.
Più tradizionali le pagine curate da Simone Bertini, che ha provato e presenta per Cinghiale che Passione ottobre-novembre 2018 il fucile Browning A5 One sweet sixteen e le munizioni Baschieri & Pellagri White Blackout HV calibro 12.
Il settore ottiche vede in primo piano il cannocchiale da battuta Swarovski Z8i 0,75-6x20L e il visore notturno Pulsar Helion XQ28F
Capitolo legale: ci pensa Renato Quircio a chiarire quali siano i confini della legge in tema di alterazione di armi.
E, come ormai d’abitudine, è immancabile lo spazio per l’attualità, la rassegna comparativa, stavolta dedicata agli scarponi da caccia, le news sulle ultime novità del mercato e per le più coinvolgenti immagini delle emozioni della caccia.

Si chiude col classico tris cinofilia-veterinaria-gastronomia. È Rossella Di Palma ad aprire la parte finale del magazine immergendosi nelle discussioni degli anni Trenta sulla miglior razza per la caccia al cinghiale. Le fanno seguito Alessandro Arteconi, che mette in guardia sui pericoli provocati o annunciati dalla tosse dei cani, e Lucia Antonelli, che porta in tavola le costolette di cinghiale con radicchi selvatici.
Buona lettura dallo staff di Cinghiale che Passione.

Arci Caccia è vicina ai cittadini e ai cacciatori colpiti dalla tragedia del Monte Serra

Arci Caccia Pisa ed Arci Caccia Toscana manifestano tutta la loro solidarietà alle popolazioni colpite dall’incendio del Monte Serra. Purtroppo, la follia dell’uomo ha colpito ancora, infliggendo danni incalcolabili al patrimonio naturale, alle abitazioni e alle attività produttive. L’unica consolazione è la certezza che, anche se ci vorranno molto tempo e denaro, sicuramente la ferita si rimarginerà, le case saranno ricostruite e la montagna tornerà verde. Ma occorre investire in prevenzione: boschi e campi devono tornare puliti e curati!! Queste tragedie non fanno altro, purtroppo, che confermare gli allarmi che, più volte, abbiamo lanciato rimanendo inascoltati: occorrono un maggiore presidio del territorio e una maggiore vigilanza. Da parte nostra siamo pronti a raccogliere la sfida, mettendo a disposizione i nostri volontari e i nostri agenti di vigilanza e collaborando con gli agricoltori, veri artefici del controllo del territorio, per prevenire nuovi episodi di questo genere.

La caccia, di fronte a tragedie come questa, passa sicuramente in secondo piano nell’interesse generale, ma il nostro ruolo di Associazione Venatoria ci impone di non abbassare mai l’attenzione verso il nostro mondo, cercando di rendere la vita più facile possibile ai cacciatori già colpiti dall’incendio. Per questo, ci siamo attivati presso la Regione e l’ATC 14 Pisa Occidentale per risolvere il problema della ricollocazione di chi praticava l’attività venatoria nei territori che, percorsi dal fuoco, diventeranno divieto di caccia. Se, infatti, vi sarà una riduzione complessiva delle aree destinate all’attività venatoria, particolarmente spinosa è la situazione dei titolari di appostamento fisso e delle squadre di caccia al cinghiale che, legati al territorio, hanno bisogno di soluzioni particolari. Siamo certi, malgrado le priorità siano indubbiamente altre, che la Regione e l’ATC risponderanno tempestivamente. Di sicuro Arci Caccia ne parlerà nell’assemblea pubblica già fissata per il giorno 11 ottobre presso il Circolo Arci di Cascine di Buti, dove speriamo di poter fornire già le prime risposte.

Sentieri di Caccia ottobre 2018

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Sentieri di Caccia ottobre 2018 in edicola dal 28 settembre

Nel segno del colombaccio, ma non solo. È denso di contenuti, dai test di armi, ottiche e munizioni agli approfondimenti su cinofilia e gestione faunistico-venatoria, il nuovo numero di Sentieri di Caccia, in edicola dal 28 settembre.

Ottobre è tempo di passo e di colombacci: è su questa caccia, e con le riflessioni in merito di Gabriele Sperandio, che si apre Sentieri di Caccia ottobre 2018, in edicola dal 28 settembre. La caccia alle palombe dal palco è così profondamente radicata in alcune zone d’Italia da avere addirittura disegnato il paesaggio di quei luoghi, dove da generazioni i cacciatori aspettano che a ottobre il cielo autunnale si colori di azzurro. E diventa fondamentale saper scegliere il sito giusto per posizionare e costruire le altane.

Sulla caccia alle anatre si concentra invece Massimo Marracci, che evidenzia quali siano i diversi modi con i quali a giro per l’Europa si interpreta un’unica passione
La caccia, si sa, va di pari passo con la gestione faunistico-venatoria. Per salvaguardare lo stato di salute della pernice rossa, spiega Roberto Mazzoni della Stella, non si può prescindere dal contenimento dei predatori. Con una serie di accorgimenti che lo rendano realmente efficace.
Sotto la lente plana Mario Gemin, appassionato di setter e beccacce, che negli ultimi cinque anni ha condotto un’intensa attività di monitoraggio della Scolopax rusticola con i suoi cani da ferma.

La cinofilia su Sentieri di Caccia ottobre 2018

Per tradizione, la cinofilia è uno degli argomenti caldi di Sentieri di Caccia. Sul numero di ottobre Ottavio Mencio tratta del bracco blu d’Alvernia, una sciccheria da tenere in considerazione quando si decide di provare una nuova razza. Tenerlo presente come compagno di caccia potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa.
La caccia con il cane da seguita è affidata a Emanuele Nava. In occasione del convegno dedicato al segugio maremmano, IHC ha organizzato una tavola rotonda per coinvolgere gli utilizzatori di questa razza. Su Sentieri di Caccia ottobre 2018 è riportato quanto emerso dall’interessante giornata di approfondimento sul re della caccia al cinghiale.
Rossella Di Palma affronta invece un tema di respiro più ampio: che cosa possiamo fare se il cane da caccia su cui puntavamo tanto ci delude nel pieno della stagione venatoria?

Test di armi, ottiche e munizioni su Sentieri di Caccia ottobre 2018

Grazie all’impegno di Simone Bertini e Matteo Brogi, ci sono la recensione del red dot Shield Sights SMS 65-1 e i test della cartuccia Nobel Sport Colombo 12, del fucile Franchi Feeling Beccaccia Select calibro 12 e della carabina Sirearms Venandi nella parte tecnica di Sentieri di Caccia ottobre 2018.
Prosegue poi l’appuntamento con “Dal poligono al bosco” e “L’almanacco del cacciatore a palla”, le due nuove rubriche a firma rispettivamente Vittorio Taveggia ed Enrico Garelli Pachner. Su Sentieri di Caccia ottobre 2018 si parla di carabine falling block, a leva, a pompa, drilling, express, combinati e coltelli.

Ricche, come sempre, le sezioni dedicate a news, attualità e alle foto dei lettori. Si chiude belli sazi e soddisfatti con la ricetta del tegamino del cacciatore (finto spiedo) così come interpretata da Lucia Antonelli della Taverna del Cacciatore di Castiglion de’ Pepoli.
Buona lettura dallo staff di Sentieri di Caccia.

Abruzzo: il TAR respinge il ricorso della Federcaccia

Pescara, 27 set. - Il TAR Abruzzo, a distanza di alcuni giorni dal deposito dell'ordinanza n. 199/2018, con la quale ha ritenuto insussistenti le doglianze del WWF nei confronti del calendario venatorio 2018/19, non ha concesso la sospensiva avanzata questa volta dalle associazioni venatorie Federcaccia Abruzzo e Federazione Italiana della Caccia. Salvo dunque il calendario venatorio regionale. Le associazioni avevano presentato ricorso per l'annullamento di alcune parti del calendario venatorio, poiché modificato ed integrato, invocandone la sospensione anche a causa della asserita "immotivata e non consentita" esclusione delle specie cacciabili canapiglia, codone, mestolone, moriglione, frullino, combattente e moretta. Già su quest'ultimo ricorso della Federcaccia, altre Associazioni (Enal, Arci e Liberacaccia) nel prenderne le dovute distanze, invocavano una comportamento maggiormente responsabile e collaborativo da parte dell'Associazione proponente. Ebbene, con un articolato decreto, il TAR ha rigettato anche questa richiesta di misura cautelare monocratica che avrebbe bloccato la stagione venatoria già in corso, anche in considerazione del fatto che i competenti organi regionali sono in procinto di riesaminare il calendario venatorio con riguardo alla cacciabilità delle sopra indicate specie, ivi non considerate. "E' l'ennesima pronuncia favorevole all'amministrazione regionale che, nonostante i continui ricorsi, la continua ricerca della strumentalizzazione e della polemica - ha detto l'assessore alla caccia, Dino Pepe - è riuscita, anche grazie al lavoro dei propri uffici ed in particolare dell'avvocatura regionale, ad invertire una tendenza sfavorevole che la vedeva soccombere nei giudizi degli scorsi anni. Ciò è stato possibile soprattutto grazie al lavoro compiuto dalla Regione negli ultimi anni proprio su questi aspetti in cui - aggiunge Pepe - risultava effettivamente carente e che la vedevano soccombente nei diversi ricorsi presentati al Calendario Venatorio. L'attivazione del programma "Artemide" per la gestione informatica dei carnieri, '’approvazione da parte della Giunta regionale dei documenti del PFVR redatto dall'ISPRA e l'adeguamento del CV al Giudizio della commissione VIA, ha consentito alla Regione di resistere ai ricorsi sminuendone i fondamenti giuridici. L'impianto motivazionale e la correttezza delle valutazioni compiute dall'Amministrazione regionale nel provvedimento contestato ha fatto in modo che la sospensiva venisse respinta, dando ampia prova delle capacità dell'ENTE di gestire una situazione alquanto complessa, scongiurando il rischio dell’interruzione della stagione venatoria. Tutto ciò mentre nelle altre regioni i calendari venatori sono stati osservati dai TAR (Sicilia, Sardegna, ecc.). Ora - conclude Pepe - c'è il bisogno comporre armonicamente le differenti istanze, intraprendendo un percorso condiviso tra le varie componenti interessate dal nuovo calendario venatorio". (REGFLASH) US/180927

La Regione si attivi subito per far approvare il piano di gestione e contenimento del lupo

E’ ormai improcrastinabile l’approvazione del Piano nazionale di gestione e contenimento del lupo da parte del Governo – affermano i Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Sergio Berlato e Massimiliano Barison.
Come Gruppo Fratelli d’Italia – MCR abbiamo depositato una mozione con la quale chiediamo l’impegno alla Giunta regionale di attivarsi immediatamente presso il Governo nazionale per esercitare ogni pressione utile all’approvazione in tempi rapidi del piano di gestione del lupo. E’ necessario prevedere il monitoraggio delle popolazioni di questo grande carnivoro, il censimento su basi scientifiche e il contenimento, anche tramite gli abbattimenti dei soggetti in esubero, utilizzando personale specializzato ed esplicitamente autorizzato dalle autorità competenti.
Abbiamo già degli esempi pratici di paesi come ad esempio la Spagna, la Francia e la Svezia – proseguono i Consiglieri Berlato e Barison - che hanno implementato dei piani di monitoraggio e gestione del lupo, arrivando anche agli abbattimenti nei casi in cui la consistenza delle popolazioni di selvatici andava oltre la capacità portante del territorio oppure creava ingenti danni alle attività antropiche come l’allevamento.
Gli agricoltori, gli allevatori e chi a vario titolo vive ed esercita la propria attività nelle nostre montagne percepisce una sconfortante sensazione di abbandono da parte delle Istituzioni. Se il Governo non attiverà tempestivamente misure efficaci per rendere compatibile la presenza del lupo con le attività umane esercitate in ambienti fortemente antropizzati come ad esempio la Lessinia o l’Altopiano dei sette Comuni – concludono i Consiglieri Berlato e Barison - in breve tempo potremmo assistere ad un incremento esponenziale di deplorevoli episodi di bracconaggio o di azioni di “difesa fai da te” da parte di cittadini esasperati, vittime di ripetute predazioni da parte dei lupi e vittime delle istituzioni che sembrano averli abbandonati al loro destino.

Venezia, lì 27 settembre 2018

Ufficio stampa Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia-MCR
Consiglieri regionali Sergio Berlato e Massimiliano Barison

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