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CACCIA DI SELEZIONE: L'ARMA SECONDO MARCO BENECCHI 3° PARTE

CACCIA DI SELEZIONE: L'ARMA SECONDO MARCO BENECCHI 3° PARTE

Questo vi garantirà nel tempo un accoppiamento che non ha niente da invidiare ad un attacco saldato a stagno, e allo stesso tempo, con un piccolo sforzo, potrete rimuovere gli attacchi velocemente, magari per sostituirli o per qualsiasi altro ancora. Innestare nei relativi incastri gli anelli è molto facile, e a questo punto al posto dell’ottica monterete la vostra brava barra pilota, serrando a “morte” le viti che stringono gli anelli e di quelle che li bloccano lateralmente. Se potete disporre di un martello di gomma dura potrete dare qualche colpo delicato sugli anelli per cercare di eliminare una eventuale tensione anomala, ricontrollando spesso il serraggio delle viti. Infine, lascerete il tutto così come è per riprendere l’arma l’indomani e finalmente sostituire la barra rigida con la delicata e preziosa ottica di mira, solamente rimuovendo i semianelli superiori. Non voglio consigliare né la marca né tantomeno l’ingrandimento del cannocchiale, perché richiederebbe uno studio a parte, non certo facile da risolvere. A puro titolo informativo personalmente ho sempre usato, e sempre utilizzerò, per tutte le forme di caccia dal cinghiale in bosco al camoscio in montagna, a tutte le distanza dei variabili 3 – 12 x 50. Se avrete lavorato bene, il tubo si adagerà nei semianelli come in una culla e una volta controllata, con vari sistemi come filo a piombo, livella a bolla, ecc la perpendicolarità del reticolo e la giusta distanza dall’occhio, che di solito coincide tra oculare e calcio a circa 28-29 cm, serrate le viti “trattate” con il frena filetto, senza problemi.

s 019 min

Gli attacchi delle migliori marche consentono aggiustamenti in deriva e questo è un accorgimento molto utile, perché vi permette di regolare il reticolo sul piano orizzontale con pochissimi “ Click “ micrometrici, mantenendo le molle del reticolo autocentrante, almeno su quel piano, in posizione neutra. Adesso che l’arma è pronta, affinché possa diventare la vostra fedele compagna, dovrete procurargli una buona e congrua dotazione di cartucce tutte tassativamente uguali. Anche per il calibro, il tipo ed il peso delle palle, vale lo stesso discorso delle ottiche; è una scelta soggettiva di ogni singolo cacciatore in base alle proprie esigenze e/o preferenze personali. Spero che per la caccia di Selezione vengano utilizzati calibri idonei e non esasperati. Molto importante è invece provare più tipi di cartucce per vedere quali sono maggiormente gradite dalla vostra arma e che meglio vengono stabilizzate dalla sua rigatura. Vi accorgerete che spesso è l’arma che decide quale palla sparare e non Voi!! Scelta la munizione, che può essere originale oppure ricaricata, sarà bene farne una buona scorta, controllando in particolare che il numero di “lotto” sia uguale su tutte le scatole. Una volta che il complesso arma, ottica e munizione è perfezionato, non vi rimane altro da fare che consumare un certo numero delle vostre preziose cartucce per prendere confidenza con la carabina e per allenarsi a sparare, sempre con un buon appoggio: verso l’alto, verso il basso, contro sole e con vento trasversale, insomma in tutte le condizioni che potrebbero presentarsi ogni volta che andrete a caccia. Sono convinto che con poca pratica, e in breve tempo, anche chi era abituato a tirare esclusivamente d’imbracciata con la doppietta, a tordi e fagiani, potrà colpire nel punto giusto un capriolo che è appena uscito dal bosco abbattendolo correttamente, in modo netto e pulito. E’ anche questo uno dei motivi perché dobbiamo sforzarci di usare una carabina il più possibile precisa ed affidabile.

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