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Calibri de "La Belle Epoque"

Calibri de "La Belle Epoque"

Nell'ultimo decennio del XIX secolo, quando sui maggiori troni d'Europa sedevano la Regina Vittoria, gli Imperatori Francesco Giuseppe e Guglielmo II° e lo Zar Nicola II°, nacquero due famosi calibri: il 7x57 Mauser nel 1892 ed il 6,5x55 SE Svedese nel 1894.

Sebbene sviluppati per applicazioni militari furono molto apprezzati anche come calibri da caccia grazie ai loro pregi balistici. Oggi infatti, a quasi centoventi anni dalla loro comparsa, sono ancora diffusi nei Paesi di lingua tedesca ed in Scandinavia, specie il 6,5x55 SE, anche se la concorrenza di calibri più moderni li ha relegati in una nicchia di mercato. Ciò nonostante, negli ultimi anni il 6,5x55 SE sta rivivendo una stagione felice ed il 7x57R, versione con collarino per armi basculanti del 7x57, è tornato in auge grazie alla crescente domanda di kipplauf, billing e drilling che di norma si esprimono al meglio con i calibri equilibrati di scuola tedesca.

Il 6,5x55 SE, derivato da una modifica del Mauser Spagnolo1893, fu il frutto della collaborazione tra la Casa tedesca egli organi militari svedesi. Venne adottato anche dalla Norvegia nel 1894 per i propri modelli Krag-Jorgensen 1894 e 1912.

In sostanza, fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale, questo bellissimo calibro rimase confinato al Paese d'origine, dove dimostrò sempre le sue eccezionali caratteristiche di assoluta precisione e duttilità in campo venatorio. Dalle lunghe distanze in poligono alla caccia all'alce, il 6,5x55 SE si è sempre fatto valere ed i suoi fans nella Penisola Scandinava si contano a decine di migliaia. Non per nulla è stato e rimane il calibro nazionale svedese, una sorta di icona che tiratori e cacciatori non osano mettere in discussione. In America è un calibro molto apprezzato da alcuni decenni e nel resto d'Europa sta guadagnando terreno ovunque.

 

Quasi tutte le Case produttrici dispongono di carabine in 6,5x55 SE a dimostrazione del fatto che, malgrado l'età, risulta essere un calibro veramente "tuttofare" per la selvaggina media d'Europa e d'America. Le palle utilizzabili spaziano dai 93 ai160 gr e la tipologia dei proiettili è molto ampia, soprattutto per quanto riguarda le munizioni Norma, nume protettore di questo calibro. Le palle Alaska, Vulkan, Plastic Point e Oryx sono le più famose ed utilizzate dai cacciatori, unitamente alle NOSLER Partition, vero asso con la palla di 140 gr, caratterizzata da un altissimo coefficiente balistico che consente l'abbattimento di cervidi robusti a distanze medio alte. Molte altre Case producono munizioni per il 6,5x55 SE, ma la varietà e la tipologia di quelle della fabbrica svedese di Amotfors non ha eguali. Questo calibro si presta facilmente alla ricarica consentendo all'appassionato di sbizzarrirsi con palle e polveri idonee, a seconda della selvaggina insidiata. Con palla SWIFT Aft/ss da 120 gr si possono toccare gli 881 m/s con E° di 3011Joule, indicatissima per caprioli e camosci anche a forti distanze, oltre i 200 m.

Cacciando daini, mufloni o cervi con una palla Sierra SBT da 140 grani si potranno raggiungere gli 800 m/s con E° di 2903 Joule e abbattimenti costanti nel raggio di 200 m. Per coloro invece che preferiscono affidarsi a munizioni commerciali con un solo tipo di palla adatta alla più diversa selvaggina, la NORMA Nosler Partition da 140 gr può ritenersi una scelta ottimale per tutti gli ungulati di montagna.

Oltre all'efficacia assoluta sul selvatico, il 6,5x55 SE vanta un rinculo moderato anche con le palle più pesanti, qualità che permette maggior concentrazione fino al momento dello sparo. Inoltre i danni subiti dagli ungulati sono davvero limitati, importante fenomeno di balistica terminale da porre in evidenza. Grazie a tutta una serie di fattori positivi quali la pressione non esasperata di 3.800 bar, la mitezza del rinculo, la velocità medio-elevata delle palle e, ciò che più conta, la costante ed elevatissima precisione anche con munizioni da caccia, il 6,5x55 SE è davvero un grande calibro che merita pienamente la stima degli innumerevoli cacciatori che ne hanno fatto il loro compagno inseparabile sulle Alpi o nelle selve della Scandinavia.

 

Poco prima della comparsa del 6,5x55 SE venne portato a termine il progetto di una delle pietre miliari dei calibri moderni da cui derivarono molti altri calibri: il 7x57 mm Mauser o più semplicemente 7x57. Sebbene fosse stato studiato come munizione militare, fu largamente utilizzato fin dal suo apparire come munizione sportiva e venatoria. Sviluppato nel 1892 e usato in un numero limitato di carabine Mauser mod. 1892 derivate da una modifica del Mauser Belga del 1889, nel 1893 la Mauser introdusse una carabina ad otturatore modificata in calibro 7x57, adottata dall'esercito spagnolo.Successivamente alcune minime variazioni su questo 7 mm furono apportate da vari governi europei e latino-americani. La palla originale del 7x57 pesava 173 gr con velocità alla bocca di 753 m/s ed energia pari a 3178 Joule, un risultato ragguardevole per quei tempi. Altre cariche furono usate da svariati Paesi con palle di peso compreso tra i 139 ed i 173 gr (tra 9 e 11,2 g); tra questi Stati vanno ricordati il Brasile, la Colombia, l'Uruguay ed il Messico. Nella guerra ispano-americana, dopo la batosta di San Juan causata dal 7x57, l'esercito americano fu indotto ad adottare la carabina Springfield mod. 1903 con sistema Mauser. Successivamente anche il fucile Remington rolling block mod. 1902 fu camerato con il 7x57, così come il Winchester mod. 70.

Grazie a questi antefatti storici ed alla fama conquistata, la produzione di armi in 7x57 Mauser fu talmente grande che alla fine del Secondo Conflitto Mondiale costituì un enorme surplus acquistabile dagli appassionati americani per pochi dollari al pezzo. Moltissime di queste carabine furono però ricamerate in altri calibri allora più richiesti negli U.S.A. ed un grande patrimonio andò così perduto. Ciò fu dovuto al fatto che i cacciatori americani non conoscevano le ottime qualità venatorie del calibro tedesco, diversamente dai loro colleghi europei che trovarono nel 7x57 un cavallo di battaglia di rare virtù. In Europa, infatti, si era dimostrato efficacissimo su tutta la selvaggina nobile ed anche i coloni inglesi e tedeschi ne seppero apprezzare le doti sui grandi selvatici africani ed asiatici, come lo scozzese Cap. W. D. M. Bell (1880-1951) che, con un 275 Rimless “Rigby” Mauser, null'altro che un 7x57 ribattezzato così dalla Casa inglese nel 1907, dotato di una palla Vollmantel da 11,2 g, si permise il lusso di abbattere temerariamente la maggior parte dei suoi 1.011 elefanti africani, 983 maschi e 28 femmine, negli anni compresi tra il 1902 ed il 1914. A onor del vero Walter Dalrymple Maitland BELL usò anche un 318 Westley Richards, un express 400 Nitro Jeffery, una carabina 416 Rigby ed un Mannlicher 6,5x57, ma il suo calibro preferito rimase il 7x57.

Accanto alle svariate carabine disponibili in 7x57, pochi anni dopo venne realizzato il calibro fratello 7x57R per le armi basculanti, tipiche della tradizione mitteleuropea. Anche la munizione dotata di collarino R (R = Rand), seppur leggermente meno potente della versione per carabina, dimostrò praticamente le medesime qualità: costante ed alta precisione, buona potenza, efficacia su animali di mole consistente e scarso rinculo. Una munizione quindi di grandissimo equilibrio che seppe imporsi immediatamente per la sua straordinaria efficacia anche su ungulati pesanti quali cervi e cinghiali. Le palle oggi utilizzabili sono moltissime e di struttura adeguata per ogni tipo di selvatico, da 100 a 177 gr (6,48 -11,47 g). Il diametro delle palle misura 7,25 mm. Sfruttando un passo di rigatura di 220 mm il 7x57(R) ottiene il massimo delle prestazioni balistiche perché gradisce palle lunghe e di peso medio-elevato (140 grani e superiori), ma si dimostra letale anche con proiettili di 120-123 grani. Le palle di 120 -140 gr spuntano infatti velocità alla bocca di 850-800m/s confermandosi molto efficaci su caprioli e camosci a distanze sensibili, oltre i 200 metri, con un calo di traiettoria a 250 m compreso tra i 15 ed i 20 cm. Con palle di peso medio tra i 150 ed i 162 gr le velocità si attestano tra gli 800 ed i 760 m/s con energie fino a 3200 Joule, ottime per cervi, cinghiali, daini e mufloni a distanze comprese tra i 150-180 m. Le palle molto pesanti, specifiche per uso in battuta o nel folto, come le NOSLER Partition da 175 gr e le RWS Id Classic da 177 gr, sono ottime per cervi e grossi cinghiali fino a distanze ragionevoli di 140-160 m.

Possiamo quindi affermare serenamente che il 7x57 è un calibro validissimo per il cacciatore che spara ad ogni ungulato a distanze medie, tenendo a mente, come ripeteva John Taylor, la saggia massima degli antichi popoli Medi e Persiani che asseriva “più il selvatico è grosso, più bisogna avvicinarsi”. Con un calibro che ci permette abbattimenti puliti nel 90% delle occasioni cacceremo sempre senza affanno o preoccupazioni, mentre sparando a distanze eccessive i dubbi sull'esito dei colpi aumenteranno di molto. A differenza del 7x57R che camera ogni tipo di arma basculante delle Case Merkel, Blaser, Krieghoff, CZ, Zoli e Brno, il 7x57 per carabine bolt-action oggi viene proposto solamente da Heym, Ruger, Sabatti, M.A.G. Armi di Vittorio Giani e da pochi altri artigiani, segno inequivocabile che la domanda non è sostenuta come dovrebbe.

Sono comunque convinto che, accoppiata ad un'ottica variabile di grande qualità, una carabina od un basculante camerati in 7x57(R) con una canna di 65 o più cm saprebbero dare grandi soddisfazioni a chiunque volesse utilizzarli in qualsiasi tipo di caccia. Una motivazione c'è: da centodiciannove anni i Tedeschi ritengono che il 7x57 sia uno dei loro calibri migliori ed il più preciso in assoluto. Possiamo dar loro torto?

 

 

 

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