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In attesa dei Tordi… A Canino

In attesa dei Tordi… A Canino

E’ appena iniziata la caccia e molti già pensano ai tordi, uccelli che piacciono a tanti cacciatori come si sa. Ne abbiamo parlato ancora lo scorso anno facendo riferimento ad una splendida zona di Canino, in cui la cui conformazione del territorio, consente un habitat decisamente ideale visto che può garantire una abbondante pastura all’interno delle grosse ulivete la cui presenza è abbondantissima (ricordo che la produzione di olio , oltre che ricca, è di altissima levatura), ed inoltre c’è una forte presenza di ricchi sieponi e di boschi nei quali i tordi e spesso i colombacci tendono a fermarsi nel pieno della stagione di passo.
Dal ’75 è presente la Riserva Venatoria di Canino che fa capo alla passione di Giò Pietro Pieri, per gli amici Lallo.
La caccia si svolge su poste numerate fisse per tutta la stagione o con permesso giornaliero e viene praticata solo alla Domenica dal 5 di Novembre fino al termine della caccia con silenzio venatorio per il resto della settimana.
Lo scorso anno, grazie anche ad un passo decisamente abbondante, le catture sono state parecchie ed hanno reso felici i classici tordaioli anche nella parte finale della stagione di caccia.
Per esperienza anche personale fatta nella Riserva, devo dire che nell’ambiente esiste una grande correttezza e si vive in qualche modo la passione della caccia di un tempo, senza strafare e vivendo un genuino attaccamento alle tradizioni ed alla Natura. Non manca oltretutto una felice accoglienza del luogo e del Paese, dove grazie alla presenza di ottimi ristoranti e del famoso Olio-buono di Canino è possibile passare anche a tavolo momenti di allegria anche in compagnia di bruschette di rara bontà.
Per la prenotazione delle cacciate e quindi l’ottenimento di permessi giornalieri Domenicali, ci si deve rivolgere al responsabile Giò Pietro Pieri direttamente al suo cellulare: 3391176968.
Al momento, non resta che il rituale “ In Bocca al Lupo” assieme alla speranza di un passo abbondante di tordi e colombacci.

Cesare Ricciarelli

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