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Codone e Fischione, così detti "uccelli mezzani"

Il Codone:

Così vengono chiamati in gergo per evidenti ragioni di volume: stanno nel mezzo tra il germano reale e l’alzavola, la più piccole delle anatre europee.

Inizio a parlare del codone, perché forse questa è la più bella delle anatre.

Ha il corpo snello e allungato, il collo molto lungo e sottile e queste caratteristiche appaiono di tutto evidenza in volo, sottolineate ulteriormente dalla forma estremamente slanciata delle ali, tanto da assumere in cielo la forma di croce.

Predilige le acque aperte con preferenze di quelle con acqua dolce, con rara vegetazione emergente; si alimenta come tutte le anatre di superficie in pochi centimetri senza tuffarsi. Posato sull’acqua è riconoscibilissimo perché galleggia notevolmente bene. La testa e il collo sono tenuti eretti e gli individui sono distante tra di loro.

È avvistabile in Italia soprattutto nel mese di ottobre nella migrazione verso il sud (africa settentrionale) ed in marzo e aprile in volo verso i quartieri primaverili.

In cucina ha carni mediocri.

 

Un sibilo acutissimo nell’alba: sono Fischioni!

Dal becco assai breve e piccolo, e dal fischio assai penetrante ascoltabile da distanze inimmaginabili, fischio emesso solo dai maschi, è la più settentrionale delle anatre cacciabili, nidificando all’estremo nord, nelle regioni artiche e subartiche.

Si presenta nel nostro paese da fine agosto a inizio novembre, ma il grosso arriva proprio nel pieno di quest’ultimo mese. La sua risalita avviene in marzo ed è stazionario da noi, come svernante, in numero considerevole in Veneto (dove i censimenti effettuati ogni anno confermano la predilezione di questa specie per quella regione) e specie abbondantissima in natura, e data la sua accentuata gregarietà invernale la salva da molte insidie; infatti io noto che più lo stuolo è numeroso, e meno "crede" agli allettamenti venatori, di cui vi parlerò in seguito.

Frequenta come il codone le acque aperte, indifferentemente dolci che salmastre.

Si leva dall’acqua con eleganza come tutte le anatre di superficie; posati sull’acqua lo stormo dei fischioni presenta i vari individui notevolmente distanziati tra di loro. La specie frequenta anche le rive asciutte, camminando bene sul terreno.

La scienza ha dato a questa specie la nomenclatura latina di Anas Penelope, derivando quest’aggettivo dalla leggenda che Penelope, moglie di Ulisse, da piccola fosse salvata in mare, dov’era stata gettata dai genitori, proprio da queste anatre; ma secondo altri autori potrebbe interpretarsi pure come riferimento alla fedeltà a vita della coppia, essendosi verificate cattura di coppia inanellate negli anni più volte insieme. Il nome italiano è trasparente e deriva dal fischio.

 

 

 

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