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Slovensky Kopov: un "non specialista" per "specialisti"

Slovensky Kopov: un "non specialista" per "specialisti"
Lo Slovensky Kopov è un cane molto particolare, ai più sconosciuto, non solo come metodica di lavoro ma anche e sopratutto come razza.
Originario della regione di Mähren che è la parte più orientale della Repubblica Ceca, ha un mantello sempre nero con focature e questo risulta un carattere decisamente costante in questa razza.
Il suo codice FCI è 244, inquadrato nel gruppo 6 sezione 1A, per quanto riguarda il tipo risulta un segugio di taglia media.
Un cane utilizzato per i grossi ungulati, quindi dal cinghiale al cervo ed impiegabile anche nella caccia ai grossi predatori come il lupo e l'orso.
Il grado di cognitività, le motivazioni, le attitudini e le vocazioni possedute da questo cane fanno si che lo stesso, in azione venatoria e pressione della stessa, risulta essere una razza che oserei definire totipotente, o meglio impiegabile in più tecniche di caccia alle specie per le quali viene utilizzato.
Può essere impiegato come cane da Limiere, così come cane da seguita oppure addirittura come cane per pista da sangue per il recupero della grossa selvaggina ferita.
Potenzialmente può essere impiegato in tutti e tre gli ambiti precedentemente citati a patto però che si utilizzi una tecnica specifica di introduzione e abilitazione al lavoro efficiente ed efficace per il cucciolone per inquadrare, o meglio incorniciare la tecnica e il tipo di lavoro che si andrà poi successivamente a svolgere.
È un cane che preferisce lavorare da solo per una serie di motivi soprattutto gestionali delle sue motivazioni, più che per le vocazioni e attitudini molto radicate e forti.
Per quanto riguarda l'azione di caccia in seguita su mammiferi non lagomorfi è molto importante non lavorare con più di due soggetti contemporaneamente a condizione che si incornici il lavoro già dalle prime esperienze di gioco e di test pre-azione venatoria.
Per la seguita è preferibile utilizzare coppie più che pariglie onde evitare conflitti in azione e soprattutto in ambito di raggiungimento del target.
Questo suo limite che a mio avviso risulta un pregio viene fuori da uno schema comportamentale innato decisamente forte accompagnato da una motivazione predatoria comunque molto elevata che nella maggioranza dei casi, al raggiungimento del target, si tramuta in espressione di motivazione possessiva e talvolta competitiva sul target stesso.
 
 
Ha un carattere fermo e deciso amplificato notevolmente dalla sua elevata capacità discriminatoria sulla traccia odorosa, molto meticoloso ma nel contempo rapido, dotato di un'euristica non di poco conto, è in grado di superare le difficoltà e/o le interruzioni di traccia odorosa in modo non solo rapido ma decisamente efficace se lo si utilizza nella traccia in senso stretto.
Un altro particolare molto interessante di questa razza è l'utilizzo della voce che si differenzia dagli altri segugi per il notevole cambiamento e variazione delle tonalità nelle diverse fasi d'azione sia in traccia che su seguita, che fanno si che il conduttore di questo cane comprenda in modo chiaro ed inequivocabile non solo la fase in cui il cane sta lavorando ma anche la tipologia di traccia e/o animale che il cane incalza.
Tipico è infatti l'abbaio a fermo sul target indipendentemente dall'arresto del selvatico in sottobosco come nel caso del cinghiale o il raggiungimento sul selvatico ferito soprattutto se si sta lavorando su grossi ungulati.
Il fermo di questo cane è molto particolare e viene definito “Martellante”, ovvero un abbaio mai eccessivamente profondo, cadenzato in modo costante, intervallato da raddoppio nel caso in cui il target effettua aggiustamenti in senso di fuga o difesa, i conduttori di questa razza e coloro che la conoscono in modo approfondito infatti, ricordano sempre a chi si avvicina a questi cani, che lo Slovensky Kopov parla con l'abbaio.
Un ultimo particolare molto interessante, che per alcuni versi potrebbe apparire paradossale, è il rispetto del selvatico nonostante le sue caratteristiche precedentemente esposte.
Dotato di buona presa finalizzata al bloccaggio del ferito, se quest'ultimo ovviamente lo consente per stazza e specie rappresentante il target, è un cane che ha una prossemica con lo stesso molto rigida e costante che lo rende un cane con tanto carattere ma nel contempo una razza che sa ben stare entro i limiti della sicurezza nel caso in cui il rischio sale. Si lega moltissimo al conduttore e di solito sono cani che cacciano con e per una sola persona.
In sintesi un segugio “non specialista” per “specialisti”.
 
Dr. Antonio Scungio
 
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