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Il cucciolo migliore (parte seconda)

Il cucciolo migliore (parte seconda)

 

- Le qualità morali -

Il cane come tutti gli altri animali, compreso l’uomo, non è fatto solo di fisicità e muscoli. La forza deve sempre essere supportata dall’intelligenza. Le qualità fisiche del soggetto dunque devono essere ragguagliate a quelle morali. Cioè tutto il complesso sistema nervoso e cognitivo comanderà ai muscoli di fare, operare e lavorare organicamente.

Nel cervello quindi c’è la sede di quel sistema complesso che darà i giusti impulsi a tutto il resto. Da ciò discende che un’attenta scelta del cucciolo deve essere improntata a profonda e attenta osservazione e studio dei comportamenti. E non solo. L’osservazione si dovrà estendere anche ai suoi antenati dato che i caratteri morali si tramandano con facilità maggiore di quelli fisici, specialmente se sono caratteri negativi: vizi, difetti e tare, parzialmente o totalmente indesiderabili.

Gli allevatori e selezionatori sono testimoni del fatto che eliminare un difetto morale è molto più difficile di un difetto fisico laddove paura, sospetto, timidezza sono perniciosi più di un prognatismo, uno stop non pronunciato o una spalla male inserita.

 

Vediamo dunque cosa e quanto sono indesiderati simili tare ereditarie.

La diffidenza è una delle più importanti perché mette il cane in continuo allarme verso tutto e tutti. Creare un buon rapporto con lui è sempre faticoso e spesso improbo lavoro tentare di correggerlo. Purtroppo con un cane diffidente si fa poca strada. Non è dato sapere fino a che punto si potrà lavorare con lui e cosa potrà rendere in termini di collaborazione. Quindi si dovrebbe stare molto attenti con soggetti del genere e tenersene alla larga.

La paura dello sparo da uguale preoccupazione. Su questo problema però c’è da fare subito un distinguo. Detta paura si divide in due categorie: quella ereditaria e quella causata. Della prima c’è poco da dire, se si manifesta nel cucciolo o si sa che ci siano incidenze ereditarie meglio non rischiare. Non ci sono soluzioni a questo problema, non mi risulta che siano state trovate “medicine” idonee a guarire un soggetto che ne sia affetto. C’è una sola eccezione da tenere in conto e riguarda cani che temono tutti i botti tranne quello del fucile da caccia.

Esistono famiglie di cani con questo atteggiamento ma sono assolutamente compatibili all’azione venatoria. Temono tuoni, rumori improvvisi, suoni strani come le sirene dei mezzi di salvataggio e pronto intervento perfino i colpi di carabina di caccia grossa ma non fanno una grinza al colpo di fucile a pallini. Passi dunque questa stravaganza dettata dalla sensibilità. Gli stessi umani hanno questa caratteristica eppure sono ben integrati nella vita e nella società.

 

 

Di quella causata invece dobbiamo interessarci per esorcizzarla e combatterla. Non solo nell’interesse del nostro cucciolo ma in quello di tutti i cani da caccia che, spesso, vengono rovinati dall’imperizia dell’utilizzatore.

La colpa di quest’ultimo si riscontra spesso perché ciò accade nella sua piena incoscienza o impreparazione. E ciò accade sparando quando il cane non è pronto e non preparato adeguatamente all’azione che prevede l’impiego del fucile. Purtroppo accade anche perché alcuni credono di poter correggere il cane da alcuni suoi comportamenti o intemperanze usando il fucile per sparare a scopo “correttivo”. Molti dresseur lo hanno fatto “aggiustando” qualche cane ma rovinandone sicuramente molti di più. Personalmente non credo che sia il modo idoneo di insegnare ad un cane i propri doveri e sicuramente resta poi difficile convincerlo che lo hanno fatto per il suo “bene”. I rimedi sono spesso peggiori del male procurato. Le casistiche sono molte ma non mi dilungo perché stiamo trattando un altro argomento e non di addestramento.

La timidezza è un’altra condizione che rende poco godibile il soggetto. Pertanto bisogna vagliare anche questa incidenza sulla scelta del cucciolo. Come al solito cerchiamo d’indagare sulla psiche dei suoi progenitori e non solo il padre e la madre. Cerchiamo di documentarci sugli avi. Riscontriamo con attenzione caratteri eccessivamente timidi, guardinghi, poco socievoli e schivi. Quei soggetti sono poco idonei a vivere una vita di gruppo se avremo altri cani in canile provocheremo reazioni e risse continue. Chi è esuberante provocherà sempre chi vuole essere lasciato in pace e non riesce ad inserirsi nella vita sociale del canile. Cani molto timidi vanno messi all’indice. Forse con persone idonee potrebbero diventare dei buoni soggetti. magari in mano a chi caccia da solo con quel soggetto ma non possiamo imporci un tale handicap a priori.

Il carattere ombroso . Si riscontra molto spesso in cani troppo rinsanguati nella stessa famiglia ed è un’altra cosa che può creare problematiche. Ne ebbi uno che per un nonnulla strappava sul guinzaglio cercando di scappare e guardava con gli occhi terrorizzati un giornale che svolazzava e qualunque cosa scambiata per un potenziale pericolo. Può darsi che ci sia anche una componente visiva a creare questa problematica. Se il visus non è perfetto, specie nella veduta panoramica destro/sinistro può accadere. Una visita oculistica potrebbe scongiurare o certificare tale affezione? Non saprei dirlo perché a quell’ora non mi venne in mente di fare un accertamento medico ma avrei dovuto. Nei cavalli però accade tant’è che, in soggetti particolari, vengono usati i paraocchi. Resta comunque un fatto quasi marginale se il soggetto è meritevole ma sempre fastidioso.

La permalosità poi è una di quelle caratteristiche di cui vorremmo fare particolarmente a meno. Ci sono soggetti che si offendono facilmente per un tono di voce troppo alto, una tirata d’orecchie o un colpetto di guinzaglio a scopo di correzione. Si ricorderanno di un torto vero o presunto ricevuto e si opporranno con comportamenti strani e a volte difficilmente comprensibili coi quali bisognerà fare i conti. Ci vorranno molte giornate di studio e pazienza per capire quale cosa ha influito nella ribellione del cane e come cercare di convincerlo che la nostra amicizia è indiscussa e che solo un errore banale possa avere causato tale inconveniente.

Per concludere: Alla ricerca del cucciolo migliore dedicate tutta la vostra attenzione. Se potete farlo, perché avete fatto voi la cucciolata, avrete più tempo a disposizione. Se invece lo avete acquistato in un lontano allevamento raccomandatevi che vi sia consegnato un soggetto considerato immune da questi problemi. Non esitate a stendere un contratto scritto che vi tuteli completamente e vi metta al sicuro da ciò che potrebbe capitare. Meglio se il contratto prevederà la restituzione del denaro pattuito o il cambio del cucciolo con altro di pari valore genetico ma indenne dalla problematica che avrete individuato.

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