Menu
RSS

facebooktwitteryoutubehuntingbook

Luca Gironi

Luca Gironi

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Bigben annuncia il lancio di Hunting Simulator, un’esperienza di gioco esaltante per tutti gli appassionati di caccia

Vivi l’avventura della caccia in una splendida e realistica

rappresentazione della natura selvaggia.

Lesquin, Francia, 31 gennaio 2017 – Bigben e lo sviluppatore Neopica sono orgogliosi di annunciare Hunting Simulator, la prima simulazione di caccia per console di ultima generazione che sarà disponibile quest’estate per PlayStation®4, Xbox One e PC.

Vera e propria simulazione, Hunting Simulator è in grado di regalare un’esperienza di caccia autentica ad ogni tipo di giocatore. Grazie alle sue immense aree di caccia, in cui le fasi di individuazione della preda, dell’avvicinamento e dell’appostamento sono fedelmente riprodotte, l’immersione è veramente totale. Il gioco mette in scena ambientazioni ricreate da alcune tra le più famose regioni di caccia del mondo, tra cui le montagne del Colorado, le foreste delle catene montuose francesi e i piani innevati dell’Alaska, abitate da animali realizzati in maniera superba e dotati delle loro peculiarità e dei loro comportamenti più comuni. Piccola e grande selvaggina, uccelli d’acqua e anche predatori: Hunting Simulator offre un’esperienza cinegetica autentica e realistica.

Caratteristiche chiave:
• Uno tra i più completi bestiari all’interno di un gioco di caccia, con più di 35 specie di animali che variano dalle piccole prede sedentarie della pianura alla grande cacciagione e alla selvaggina.
• 12 ampie aree di gioco per vivere l’eccitante esperienza della caccia in Nord America ed Europa.
• Intense sezioni di caccia e centinaia di obiettivi in tre modalità di gioco: campagna, caccia libera e pratica di tiro.
• Sia che si tratti di “caccia all’aspetto”, caccia vagante o caccia di selezione, sono davvero tante le tecniche di caccia a disposizione del giocatore per raggiungere la preda
• Numerose armi da caccia da scegliere tra fucili sovrapposti e doppiette, archi ricurvi e balestre.
• Una moltitudine di accessori da caccia: richiami per animali, esche, telemetri e indicatori di vento.
• Modalità multiplayer cooperativa per giocare con un massimo di altri tre compagni di caccia.

Clicca qui per scaricare gli screenshot e le immagini del packaging del gioco: https://we.tl/oBWa9m4UNJ

La stagione di caccia prende il via questa estate su PlayStation®4, Xbox One e PC.

ANPAM, Assoarmieri e Conarmi: bene la revisione della direttiva sulle armi civili approvata dal Parlamento Europeo ma occorre andare oltre in termini di diritti dei cittadini e delle imprese

Roma, 30 gennaio 2017 - La commissione parlamentare IMCO del Parlamento Europeo ha approvato, in data 26 gennaio 2017, con 25 voti a favore, 9 contrari e 2 astensioni, il compromesso raggiunto a dicembre tra Parlamento e Consiglio finalizzato alla revisione della direttiva sulle armi civili.
Le associazioni italiane di categoria della filiera, ANPAM, Conarmi e Assoarmieri, prendono atto del fatto che il Consiglio e il Parlamento hanno apportato alcune migliorie al testo iniziale proposto dalla Commissione europea, che conteneva numerose e immotivate restrizioni, prive di alcun supporto scientifico, che danneggiavano gli operatori del comparto e gli utilizzatori, ma desiderano sottolineare che nel testo continuano a permanere chiare criticità.
Appare corretta la volontà di uniformare a livello UE le regole sulla disattivazione delle armi sul territorio europeo e i criteri di costruzione delle armi a salve, che non devono essere convertite dalla criminalità in armi funzionanti.
Si ritiene invece non appropriata la volontà di invadere la competenza esclusiva dei Paesi membri su questioni importanti, come per esempio la determinazione dei requisiti psicofisici per il rilascio dei porti d’arma, i criteri per la custodia domestica delle armi o l’informatizzazione dei registri degli armieri, e ciò in considerazione dell’eterogeneità delle situazioni di fatto in relazione alle diverse esigenze di pubblica sicurezza nei vari Paesi europei.
Non si condivide inoltre l’imposizione di prescrizioni aggiuntive in materia di marcatura delle armi non contemplate dai trattati internazionali firmati dai Paesi membri e non previste in nessun Paese del mondo, secondo un modello che a suo tempo la stessa ONU aveva rigettato. La misura non avrà rilevanti effetti positivi sulla tracciabilità ma penalizzerà sensibilmente gli operatori europei, a tutto vantaggio dei competitor esteri. Ciò comporterà inoltre apprezzabili difficoltà per le istituzioni nazionali, che dovranno sviluppare nuovi sistemi informatizzati che comprendano i dati non solo delle armi, ma anche di tutte le loro parti essenziali, causando un considerevole aggravio degli adempimenti e un conseguente maggiore rischio di errore.
I trattati internazionali e la direttiva stessa escludono dal loro campo di applicazione le armi antiche, prodotte prima del 1890; non si condivide pertanto l’equiparazione alle moderne armi da caccia, tiro e difesa delle riproduzioni di armi antiche, in tutto e per tutto identiche agli originali, e, come tali, oggettivamente prive di pericolosità sociale. Una misura, quest’ultima, che apporta un immotivato danno al comparto armiero. Anche tale prescrizione dovrebbe essere lasciata alla discrezionalità degli Stati membri.
Non risultano inoltre giuridicamente sostenibili altre prescrizioni, come l’inclusione immotivata di alcune tipologie di armi civili nelle categorie proibite, che lascia agli Stati membri discrezionalità sulle esenzioni: invece di armonizzare, il sistema comporterà discipline assai differenti nei diversi Paesi, con ovvie difficoltà di carattere applicativo, anche con riferimento al trasferimento di armi e munizioni all’interno del territorio dell’Unione Europea.
ANPAM, Assoarmieri e Conarmi ritengono che affrontare tematiche così delicate senza i necessari approfondimenti e consensi non solo comporterà una ulteriore difformità di applicazione della disciplina sul territorio europeo, ma restringerà i diritti di cittadini e imprese senza che a tali sacrifici corrisponda un apprezzabile e proporzionato incremento della sicurezza. Sarebbe stato certamente più utile che la UE procedesse a una reale verifica dell’implementazione della direttiva modificata nel 2008 prima di proporre una riforma ulteriore, destinata in queste circostanze a creare ulteriore disomogeneità normativa e applicativa tra Paesi più e meno virtuosi, senza benefici rilevanti di pubblica sicurezza, ma creando decise penalizzazioni nei confronti di operatori e utilizzatori.
Il terrorismo si combatte controllando il territorio e le frontiere, e non creando burocrazia e restrizioni ai legittimi operatori del comparto. A conferma di ciò un recente studio di Transcrime (http://fireproject.eu/explore/#/shootings), primo nel suo genere a livello europeo, evidenzia che il numero di fatti delittuosi con l’utilizzo di armi legalmente detenute è assolutamente risibile.
Le Associazioni desiderano rivolgere un particolare ringraziamento ai parlamentari europei ed alle istituzioni che si sono confrontate periodicamente e si sono adoperate per evitare quante più restrizioni possibili. L’impatto del testo risultante non è privo di criticità per un comparto che in Europa conta circa 1.800 aziende, 200 distributori, 14.000 armerie, 300.000 collezionisti e oltre 12 milioni di appassionati, che genera un fatturato annuo di oltre 40 Miliardi di euro e impiega oltre 580.000 mila posti di lavoro.

UE: VOTAZIONE IMCO DEL 26 GENNAIO, IL PARERE DEL COMITATO DIRETTIVA 477

  • Pubblicato in Notizie

Il Comitato Direttiva 477, pur conscio dei grandi miglioramenti ottenuti rispetto alle proposte iniziali, non essendo state eliminate le enormi criticità già sottolineate durante il “trilogo” considera in modo del tutto negativo il testo di modifica della Direttiva 91/477 approvato dall’IMCO il 26 gennaio.

Portare in categoria “A” moltissime armi, peraltro mai usate in attentati terroristici, avrà effetti mortali sul mercato armiero, su molti produttori e soprattutto per gli utilizzatori; demenziale è inoltre il considerare pericolose delle repliche di armi antiche solo perché costruite con utensili moderni così come è ulteriormente demenziale il continuare ad affidare la classificazione di armi a soggettivi criteri di somiglianza ad armi automatiche.

Ci rendiamo conto che l’avvicinarsi della fine del percorso legislativo diminuisce i tempi e le modalità di contrasto utilizzabili, per questo motivo siamo determinati più che mai ad intensificare al massimo gli sforzi per ridurre ulteriormente l’erosione dei diritti dei cittadini europei.

Molise, Di Pietro: “Nel bilancio della regione novità significative per la caccia”

 

Dopo una lunga maratona, il Consiglio regionale ha approvato i documenti economico-finanziari (Bilancio di previsione pluriennale del Consiglio, Documento di Economia e Finanza regionale DEFR, Legge di Stabilità, Bilancio pluriennale della Regione).
Novità significative per la caccia dove si è registrata la profonda disponibilità del Presidente Frattura il quale ha rimarcato la giusta importanza data in questa legislatura ad un comparto dimenticato per anni e che ora ha visto, invece, grazie all'attività svolta dal consigliere delegato, Cristiano Di Pietro, lo stanziamento di fondi per gli Ambiti Territoriali di Caccia, per l’organizzazione dei vari corsi, per la stampa dei tesserini e la diffusione del calendario nonché un decisivo lavoro che ha portato sostanziali modifiche alla legge regionale 19 del 1993 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”.
«Con le somme appostate in bilancio - dichiara il consigliere Di Pietro - si chiude un anno fondamentale per il comparto che ha visto la definitiva approvazione del Piano Faunistico Venatorio Regionale e l’avvio delle procedure per la caccia di selezione anche in Molise con cui si cerca, prosegue il consigliere, di dare una risposta alle emergenze legate al sovrannumero di cinghiali».
Da sottolineare anche le modifiche alla L.R. 19/93 con cui, oltre a riordinare e trasferire alle regioni le funzioni precedentemente ricoperte dalle province secondo quanto previsto dalla legge Delrìo, si introducono novità degne di nota come la commercializzazione di carni provenienti da selvaggina selvatica, l’istituzione delle “zone di rispetto venatorio” e l’Osservatorio regionale della caccia composto esclusivamente da personale tecnico-scientifico dotato dunque delle giuste competenze per raccogliere ed elaborare i dati relativi alla fauna selvatica.
«Nello specifico - precisa Di Pietro - è stato introdotto, all’interno della proposta di legge 172, apposito articolo sul commercio di fauna selvatica aprendo così per la prima volta in Molise la strada per la commercializzazione della carne direttamente al consumatore finale. Tra le disposizioni collegate alla manovra di Bilancio - prosegue il consigliere delegato - anche l’istituzione delle zone di rispetto venatorio, ovvero aree istituite su proposta degli ATC, preposte al recupero, potenziamento e all'eventuale reintroduzione della piccola selvaggina stanziale al fine di favorire l'insediamento sul territorio e la ricostruzione di popolazioni selvatiche di queste specie. Un'area dunque - conclude Di Pietro - con un funzionamento simile a quello delle Zone di ripopolamento e cattura, ma gestita dagli ATC».

Federcaccia Calabria piange la scomparsa del suo presidente

È scomparso per un improvviso malore mentre con gli amici era nel suo amato appostamento di caccia agli acquatici Gennaro Giuffrè, presidente regionale di Federcaccia Calabria e Consigliere nazionale.

Giuffrè sarà ricordato sempre come uomo di punta dell’associazionismo venatorio nazionale, amante della natura e appassionato cacciatore rispettoso dei valori che il mondo venatorio racchiude.
E’ una perdita incolmabile per i cacciatori calabresi che con la sua dipartita perdono un tenace e battagliero paladino a difesa delle istanze del mondo venatorio, nonché un degno rappresentante nella Consulta Faunistico Venatoria Regionale.
Lascia un buon ricordo anche nell’ambiente lavorativo, dove fino a pochi anni fa ha svolto con competenza e professionalità il prestigioso ruolo di presidente dell’Ordine degli agronomi, nonché quello di direttore generale dei consorzi di bonifica Basso Ionico della provincia di Reggio Calabria.

Il presidente nazionale Gian Luca Dall’Olio, i consiglieri di Presidenza e la Federcaccia tutta si stringono ai familiari e a quanti lo conoscevano nel dolore per la perdita di un grande amico e di un valente dirigente.“Profondamente colpito per l’improvvisa scomparsa dell’amico Gennaro – ha dichiarato il presidente –voglio ricordare oltre ogni cosa con stima e affetto la sua onestà e il suo valore assoluto di uomo”.

Normative

Ambiente

Enogastronomia

Attrezzatura