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ROMANIA: STOP AI TROFEI DI GRANDI CARNIVORI

ROMANIA: STOP AI TROFEI DI GRANDI CARNIVORI
Nei giorni scorsi la Romania ha annunciato la decisione di vietare qualsiasi trofeo di caccia ai grandi carnivori: orsi bruni, lupi, linci e gatti selvatici.
Va ricordato come tutti questi selvatici siano protetti da norme molto severe, e da quando la Romania è entrata nell'Unione europea, nel 2007, sono aumentate le pressioni perché s'intervenisse in tal senso.
Lo segnala il quotidiano "The Guardian", ricordando come nell'ultimo anno siano stati uccisi 550 orsi, 600 lupi e 500 grandi felini,  con la caccia diventata un settore che porta svariati milioni di euro nelle casse rumene grazie a cacciatori giunti da tutto ilmondo e disposti a pagare svariate migliaia di euro per un trofeo di quel tipo.
In realtà tali animali risultano protetti, ma consente l’abbattimento di animali selvatici per i quali è dimostrato siano un pericolo per l’uomo o che possano arrecare danni alle sue proprietà.
In Romania, sempre secondo il "The Guardian" ci sarebbero oltre 6.000 orsi e circa 4.000, ma gli ambientalisti sostengono che il numero possa essere sovrastimato per favorire gli abbattimenti.
La decisione del governo è sostenuta nelle grandi città, mentre in campagna e nelle aree rurali si teme che ora i danni possano aumentare.
Da ultimo esiste la preoccupazione che ciò favorisca il bracconaggio, ragion per cui l'esecutivo ha creato un'unità speciale per raccogliere dati sui danni e gli animali più pericolosi; negli ultimi tempi si è anche assistito a fenomeni di malcostume e corruzione, con l'aumento di condanne ai danni di bracconieri, ma anche funzionari o forestali conniventi.
 
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