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Direttive Natura, Renata Briano: “La Commissione europea ascolti anche i cacciatori e coloro che vivono nelle zone rurali”

Direttive Natura, Renata Briano: “La Commissione europea ascolti anche i cacciatori e coloro che vivono nelle zone rurali”

Bruxelles, 8 marzo 2017 – “È necessario ascoltare anche i cacciatori e coloro che vivono nelle zone rurali”. Con queste parole l’europarlamentare Renata Briano si è rivolta alla Commissione europea in occasione del convegno intitolato “Il futuro delle Direttive Natura: Dove stiamo andando?”. L’iniziativa da lei promossa aveva come scopo principale quello di fare chiarezza sulla strada che la Commissione europea intende percorrere circa il Piano d’Azione per l’implementazione delle Direttive Natura.
“La perdita di biodiversità - ha sottolineato Renata Briano - è una delle principali sfide ambientali per l’UE. È positivo che le Direttive Natura siano mantenute e che si continui a lavorare a una migliore implementazione. Tuttavia non possiamo ignorare le problematiche che ci vengono segnalate dai territori e da istituzioni come la Corte dei Conti europea. Come parlamentari europei abbiamo il dovere di partecipare al dibattito e di far sentire la voce dei cittadini”.
Gian Luca Dall’Olio, Vicepresidente della FACE e Presidente di Federcaccia e di FENAVERI, ha spiegato come l’implementazione troppo rigida per quanto riguarda la definizione delle stagioni di caccia agli uccelli migratori presenti delle incongruenze fra Paesi confinanti. Infatti, per evitare disparità di trattamento fra cittadini europei, la corretta applicazione della Direttiva Uccelli dovrebbe essere fatta sulla base dei migliori dati disponibili avvalendosi degli studi scientifici più recenti. Per questo motivo la Federcaccia si è dotata di un Ufficio Avifauna Migratoria che ha come scopo la ricerca scientifica per far avanzare le conoscenze sulla migrazione degli uccelli.
“Il contenzioso legale con l’Italia - ha concluso Dall’Olio - è dovuto a contraddittori e datati risultati del lavoro del Comitato ORNIS adottati dalla Commissione Europea nel 2001 e mai più adeguati”.
A proposito del contenzioso la Corte dei Conti europea, intervenuta alla conferenza, ha rilevato anche che dal 1981 circa il 30% delle procedure di infrazione in campo ambientale sono dovute alle Direttive Natura, invitando di fatto la Commissione europea e gli stati Membri di spendere meglio le risorse destinate alla Rete Natura 2000.
“Siamo in molti a pensare che la Direttiva Uccelli vada applicata meglio - ha concluso Renata Briano -. Penso ad esempio alla disparità esistenti tra Italia e Francia sulla fine della stagione venatoria di alcune specie. Queste disparità non stanno in piedi dal punto di vista scientifico. La Commissione deve tener conto delle ricerche più attuali, anche di quelle delle associazioni venatorie. Invito la Commissione a dotarsi di adeguate strutture per permettere a stakeholder e altri istituti scientifici di contribuire all’aggiornamento scientifico dei Key Concepts sulla migrazione degli uccelli”.

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