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PIEMONTE: PRESENTATA LA BOZZA DEL NUOVO CALENDARIO VENATORIO

PIEMONTE: PRESENTATA LA BOZZA DEL NUOVO CALENDARIO VENATORIO

La bozza del nuovo calendario venatorio piemontese, stagione 2017/18, è stata inviata ieri dall’Ufficio Caccia di Regione Piemonte alle associazioni venatorie riconosciute, ed a quelle agricole, per le osservazioni di rito.
Cacciatori ed agricoltori potranno farlo sino a venerdì 17 marzo, un tempo davvero molto ristretto, e poi il documento verrà inviato ad ISPRA per l’ottenimento del parere.
Durissime le prime reazioni del mondo venatorio, prima fra tutte Federcaccia Piemonte che rappresenta oltre il 60% dei cacciatori subalpini.


Visti i precedenti certo non ci aspettavamo nulla di buono dall’assessore Ferrero e dai i suoi collaboratori,” dicono dai vertici regionali, “ ma la speranza era che le numerose lezioni ricevute nel recente passato avrebbero insegnato qualcosa agli uffici competenti. Darci tre giorni di tempo per presentare le nostre osservazioni è ridicolo, oltre che offensivo, e ci si chiede cosa facciano queste persone con i soldi dei contribuenti piemontesi. Comunque da una prima veloce lettura ci sembra che la bozza del nuovo calendario rispecchi ormai gli orientamenti dell’amministrazione regionale, e pare che cacciare in Piemonte sia diventato quasi  un delitto!”
L’apertura generale” continua Federcaccia “ è alla quarta domenica di settembre, ma ricordiamo come la 157/92 consenta di aprire la stagione già alla terza domenica, come già si fa in altre regioni. Poi, al solito, i piemontesi oltre ad iniziare dopo smetteranno prima, avranno meno specie cacciabili e carnieri che sono i più ristretti e severi d’Italia, quasi che il Piemonte facesse parte di un’altra nazione. Noi siamo rispettosi di leggi e regolamenti, e attenti alla tutela di ambiente e biodiversità, ma ci chiediamo perchè la regione ci imponga divieti senza da parte sua adempiere a quelli che sarebbe suoi obblighi e doveri, e cioè predisporre di adeguati strumenti di verifica e censimento delle specie presenti sul nostro territorio.”

La domanda pare dunque scontata: cosa faranno le associazioni venatorie?
Non possiamo parlare per gli altri, ma sicuramente Federcaccia Piemonte non accetterà passivamente questa situazione” continuano i dirigenti piemontesi “ e non appena il calendario verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale prenderemo gli opportuni provvedimenti. Nemmeno sappiamo se faremo le osservazioni entro il 17, visto che mai l’assessore Ferrero ha accolto nostre richieste, alimentando uno scontro con il mondo venatorio che mai è stato così acceso da che sono nate le regioni.”
Oltretutto,” concludono “ il calendario è monco di quelle specie vietate per legge con un colpo di mano dell’amministrazione Chiamparino, e sulle quali pende ancora un ricorso del mondo venatorio che potrebbe investire della questione addirittura la Corte Costituzionale. L’udienza è prevista per giugno, e il TAR potrebbe nuovamente ribaltare la situazione. Spiace dirlo, ma noi ci fidiamo solo più di loro!”


Per chiudere va ricordato come dalla stagione 2014/15 i calendari venatori piemontesi siano sempre passati al vaglio dal Tribunale Amministrativo Regionale, che però ha sempre dato ragione ai cacciatori; fu così anche la passata stagione quando gli appassionati subalpini ebbero la possibilità di cacciare molte specie di anatidi e migratori a loro precluse da anni, anche se consentite a tutti gli altri colleghi italiani.
Quel ricorso venne presentato da Federcaccia Piemonte, Enalcaccia, ANLC, EPS ed ANUU, mentre Arci Caccia e Italcaccia ne restarono fuori.

Scarica il pdf con la bozza di calendario...

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