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LA CACCIA COME POSSIBILE SOLUZIONE PER LA RIPRESA DELLE AREE TERREMOTATE: SE NE E’ PARLATO AL CACCIA VILLAGE

LA CACCIA COME POSSIBILE SOLUZIONE PER LA RIPRESA DELLE AREE TERREMOTATE: SE NE E’ PARLATO AL CACCIA VILLAGE

Fruire della risorsa selvaggina sotto l’aspetto del prelievo venatorio, della creazione di percorsi enogastromici e sotto l’aspetto dell’osservazione naturalistica e fotografica è il punto di forza verso il quale istituzioni, cacciatori, imprenditori e naturalisti dovrebbero poter convergere, per l’utilizzo della fauna, quale risorsa rinnovabile, al fine di favorire la ripresa economica delle aree terremotate.

E’ la proposta del Prof. Bernardino Ragni, docente di Scienze Biologiche presso l’Ateneo perugino, per far fronte alle criticità economiche create dal sisma, a partire dal 24 agosto scorso, in quelle aree che gli esperti definiscono “cratere sismico” e che comprende 131 comuni nelle quattro regioni di Marche, Umbria, Lazio ed Abruzzo.

“Mi piace individuare quest’area, che copre una superficie di circa 10.000 kmq -ha detto Ragni- con il termine “Macroregione della rinascita”, nell’ottica di considerare la fauna selvatica una risorsa rinnovabile e accessibile.”

Tra i temi affrontati anche la convivenza tra il mondo venatorio e quello agricolo, che troppo spesso è resa difficile dai danni provocati dai cinghiali.

“La Regione è disponibile a ragionare sulla proposta della WildLife Economy, di cui già da anni si sta parlando -ha detto l’Assessore Cecchini nel corso dell’incontro- ma va distinta la questione della ripresa economica delle aree terremotate, da quella dei problemi all’agricoltura, che si risolve solo riducendo i cinghiali.”

Spazio anche alla beneficienza al Caccia Village, con la presentazione del progetto La Casa dei Sogni del Club 410 Carlo Rizzino Onlus, che prevede la realizzazione, grazie al 5×1000 e a donazioni private, nella contea di Roscommon, in Irlanda, di un’area verde per ospitare bambini, bisognosi e non, per una vacanza educativa a contatto con la natura e gli animali, con l’obiettivo di promuovere fin da piccoli stili di vita sani, consapevoli e sostenibili.

“Attraverso le risorse del territorio, le associazioni sportive e di volontariato o culturali -ha spiegato Carlo Rizzini- vogliamo offrire ai minori e alle loro famiglie una nuova possibilità di svago e di incontro. I bambini bisognosi saranno ospitati gratuitamente, ma anche quelli le cui famiglie possono pagare potranno essere ospitati e le quote, in questo caso, saranno reinvestite per la crescita e il miglioramento del progetto.”

Nel pomeriggio consegnati anche i premi Opera Venandi, i riconoscimenti che Caccia Village ogni anno conferisce ad aziende e professionisti che, con la loro attività hanno contribuito a promuovere l’arte venatoria.

Per il 2017 i premi sono stati consegnati alle aziende armiere RFM, EffeBi e Bonelli, che hanno festeggiato quest’anno rispettivamente 60, 40 e 50 anni di attività; ai giornalisti Jacopo Foti e Marco Ramanzini, ufficio stampa di FederCaccia e storico redattore della rivista Diana, per la loro lunga militanza nella stampa di settore e, infine, a Giulia Taboga, testimonial dell’azienda Franchi, volto femminile prestato alla caccia.

(www.ladeadellacaccia.it)

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