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Campania: Le associazioni venatorie chiedono linee guida per la caccia al cinghiale in forma singola

Campania: Le associazioni venatorie chiedono linee guida per la caccia al cinghiale in forma singola


Al Presidente della Giunta Regionale della Campania On.le Vincenzo De Luca


Al Vice Presidente - Assessore all’Ambiente Giunta Regionale della Campania On.le Fulvio Bonavitacola


Al Consigliere Delegato Agricoltura, Caccia, Pesca della Giunta Regionale della Campania Avv. Francesco Alfieri


Al Presidente dell’VIII Commissione Agricoltura On.le Maurizio Petracca


Al Sindaco Metropolitano di Napoli Dott. Luigi de Magistris


Al Presidente della Provincia di Salerno Dott. Giuseppe Canfora


Al Presidente della Provincia di Avellino Dott. Domenico Gambacorta


Al Presidente della Provincia di CasertaDott. Angelo Di Costanzo


Al Presidente della Provincia di Benevento Dott. Claudio Ricci


e P/C


Al Ministero dell’Ambiente, per la Tutela del Territorio e del Mare 

Direttore Generale Protezione Natura


Alla Conferenza Stato Regioni ed Unificata


Ai Capigruppo Gruppi Consiliari Consiglio Regionale della Campania


Ai sigg. Prefetti di Napoli – Caserta – Benevento – Salerno - Avellino


Al Direttore Generale dell'ISPRA dott. Stefano Laporta


Oggetto : Linee guida per la gestione faunistica ed il prelievo venatorio del cinghiale in Campania - Caccia individuale occasionale al cinghiale


Le scriventi associazioni venatorie regionali della Campania,
- Visto che la Regione Campania con deliberazione di G.R. n. 335 del 14.6.2017 ha emanato il Calendario Venatorio 2017-2018
Che su proposta di tutte le Associazioni Venatorie della Campania in data 31 maggio 2017 è stata introdotta la norma nel calendario venatorio che consente: “Nei periodi e nelle giornate in cui è consentito l’abbattimento in formula collettiva, esclusivamente al di fuori delle zone destinate alla caccia in battuta, è contemplata la possibilità, da parte del singolo cacciatore, nell’esercizio di altre forme di caccie, dell’abbattimento occasionale del cinghiale”.
- Considerato che le armi ammesse per l’esercizio venatorio sono quelle indicate dall’art. 13 della Legge dello Stato 11.2.1992 n. 157, che in base al dettato della Costituzione art. 117 c. 2 lett.d) lo Stato ha legislazione esclusiva in merito alle armi e munizioni da usare in modo uniforme su tutto il territorio nazionale per cui non vi è competenza in merito delle regioni, che la stessa legge dello Stato n. 157/92 ha previsto all’art. 21 lett. u), il divieto di uso di cartucce caricate a piombo spezzato esclusivamente nei confronti della specie ungulata, ma non ha mai disposto il divieto di detenzione delle stesse munizioni durante l’esercizio venatorio, ivi compreso l’utilizzo delle cartucce a palla singola in altre forme di caccia.
(Suprema Corte sentenza n. 26424 del 24.6.2016)
- Nella convinzione che sussiste ancora la volontà di portare avanti tale percorso innovativo, indispensabile ad omogeneizzare in qualche modo, le politiche di gestione e di prelievo della specie nelle varie realtà territoriali della regione;
- Tenuto conto altresì della necessità di disciplinare la forma di prelievo occasionale da parte del singolo cacciatore, così come riportata in calendario venatorio 2017/18, approvato nella seduta di G.R. del 14/6/2017, anche con regole precise di ordine sanitario, comportamentale e,
soprattutto, di sicurezza, come espressamente richiesto dalle scriventi associazioni, CONDITIO SINE QUA NON per legittimare tale forma di abbattimento;


Chiedono


- A) l’emanazione delle linee guida generali regionali, per disciplinare la gestione faunistica ed il prelievo venatorio del cinghiale, anche nella forma singola, per la corrente stagione;
- B) impegnare da subito le singole realtà territoriali regionali, a disciplinare adeguatamente e tempestivamente, di intesa con gli ATC di pertinenza, la gestione ed il prelievo del cinghiale,
anche nella forma singola, lasciando alle realtà territoriali ed agli ATC ampi margini di flessibilità, per commisurarle alle singole e diverse realtà territoriali;
- Non comprendono come mai, si sta creando uno stato di agitazione rispetto alla vicenda, anche da parte di responsabili del CRIUV a cui è stata demandata la gestione dell’emergenza cinghiale in Campania
- Non comprendono come mai, alcune associazioni hanno fatto un passo indietro nella vicenda;
- Non comprendono come mai, in una regione dove sussite una emergenza cinghiali, non vadano applicate tutte le forme di caccia, sia quella in forma collettiva che quelle in forma individuale, così come del resto accade in tutte le regioni d’italia.
- Non comprendono come mai, sia il CRIUV che alcune associazioni venatorie, siano ostili ad applicare le tecniche di caccia alternative alla braccata, per aumentare gli abbattimenti e contribuire a ridurre la densità della specie.-


Distinti saluti


Le Associazioni Venatorie
ANUU Campania
ARCICACCIA Campania
EPS Campania
ITALCACCIA Campania


Lì 20.07.2017

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