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LUPI: TRENTO SI RIVOLGE ALL'EUROPA

LUPI: TRENTO SI RIVOLGE ALL'EUROPA
Da Roma arriva il no alla richiesta di abbattere i lupi problematici, e così la Provincia di Trento, intende rivolgersi all'Europa.
"Ci rivolgeremo a Bruxelles" dichiara il presidente Ugo Rossi, " L'Europa ci deve dare ascolto sulla gestione di questa particolare fauna. I nostri allevatori sono preoccupati ma chi, oggi, sparasse ad un lupo verrebbe arrestato."
Ad aiutare i trentini il collega bolzanino, l'assessore Arnold Schuler,  che ha proposto di creare un asse con Bolzano, Aosta e la Toscana, zone in cui vi sono forti preoccupazioni la presenza e le continue predazioni dei lupi.
Il 14 settembre la commissione Ambiente ed energia della Conferenza Stato Regioni aveva respinto la richiesta di deroghe al regime di protezione della specie, escludendo la possibilità nei due anni successivi all'approvazione del Piano lupo di valutare deroghe al regime di protezione della specie, e dunque autorizzare gli abbattimenti. 
Trento però non si arrende, e così l’assessore provinciale Michele Dallapiccola ha scritto al ministro per l'ambiente Gian Luca Gallettti chiedendo flessibilità, ed un'analisi più completa e precisa della diffusione sul territorio dei lupi, contestando i dati forniti da chi effettua il monitoraggio della specie.
L’assessore Schuler è perentorio: "Non sono molte le Regioni che premono per avere nuove regole per intervenire nei casi più critici. E con queste Regioni dobbiamo fare squadra per riuscire a farci ascoltare dal ministero. Non mi aspettavo una risposta diversa dalla commissione Ambiente. Puntiamo ad essere ascoltati dalla commissione Agricoltura, che meglio comprende le difficoltà di chi vive in montagna. Ho parlato a lungo con il collega assessore della Toscana: hanno 600 lupi, che iniziano a entrare nei Paesi. Con Trento, la Toscana e Aosta dobbiamo fare pressing sul ministero. È una storia infinita. Si parla di lupi da 15 anni e non si riesce a venirne a capo". 
Intanto continuano le predazioni.
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