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BUFERA IN CASA FIDC: LASCIA IL PRESIDENTE PROVINCIALE DI ASTI

BUFERA IN CASA FIDC: LASCIA IL PRESIDENTE PROVINCIALE DI ASTI

Ancora dimissioni in Federcaccia Piemonte.

Alla fine del 2017 Alessandro Bassignana, vicepresidente regionale vicario, aveva abbandonato FIdC in polemica contro i dirigenti della sua stessa associazione, accusati d’essere più interessati alle poltrone all’interno di ATC e CA piemontesi, piuttosto che a difendere interessi dei cacciatori.

Non solo, perché Bassignana aveva pure chiesto che, per gravi fatti che l’avevano coinvolto,  il presidente regionale Bruno Morena si autosospendesse dagli incarichi all’interno dell’associazione, delegando il Consiglio Regionale di proseguire nella gestione dell’attività.

Il tutto era legato alle indagini della Procura della Repubblica di Asti che, ad inizio estate, avevano interessato il mondo venatorio: l’operazione, denominata “Lepus aliena”, aveva cercato di squarciare il velo su alcune presunte irregolarità legate all’acquisto di selvaggina dall’est europeo, per l’appunto lepri. I soggetti coinvolti, secondo quanto riportato in quei giorni dagli organi di stampa, si sarebbero resi responsabili, a vario titolo, del reato di truffa aggravata ai danni dello Stato, falsità materiale e ideologica commessa dal Pubblico Ufficiale (http://www.lastampa.it/2017/06/21/edizioni/asti/operazione-dei-nas-per-individuare-lepri-malate-provenienti-dallest-europeo-Tgo9s7kcsp7EVk1wxp9WvN/pagina.html ).

In un primo tempo sembrava che Morena avesse accettato di “congelare” il suo incarico, ma poi aveva cambiato idea e nulla era accaduto, anche perché il presidente aveva fatto mettere ai voti l’autosospensione invece di deciderla lui come sarebbe stato normale in una situazione di quel tipo; e così, alla fine,  il suo vicario s’era deciso a sciogliere le riserve, rassegnando le dimissioni dalla stessa Federcaccia.

S’è ora saputo, ed è stata La Stampa del 3 febbraio a scriverlo, come, sebbene non sia indagato, le problematiche in cui era incappato il presidente Morena fossero piuttosto serie e gravi, tanto d’aver comportato a suo carico il ritiro cautelare di porto d’armi e il sequestro di fucili e carabine; tutto ciò scaturito da intercettazioni telefoniche seguite alle indagini della Magistratura e durante le quali, evidentemente, gli erano sfuggite parole che non avrebbero dovuto essere dette da chi detiene legalmente armi in casa.

La vicenda però non s’è chiusa lì, ed ora sta travolgendo anche altri pezzi pregiati di Federcaccia Piemonte: ieri infatti  sono giunte le dimissioni irrevocabili, e il conseguente abbandono dall’associazione, di Daniele Sburlati, presidente provinciale di Federcaccia Asti, il più giovane esponente del Consiglio Regionale ed appassionato cacciatore alpino.

Significative le parole del trentacinquenne imprenditore vinicolo di Nizza Monferrato in una missiva indirizzata al Consiglio Provinciale astigiano, e che riconducono a: “…recenti vicende che hanno coinvolto alcuni rappresentanti sia a livello regionale che a livello provinciale astigiano, compromettendo l’immagine della federazione…”

Sburlati, che dichiara di voler evitare coinvolgimenti personali, muove un’accusa per nulla velata contro i vertici FIdC  per   la: “…passività che alcuni rappresentanti hanno dimostrato.”

“…Non si può continuare a far finta di nulla” prosegue l’ormai ex presidente Federcaccia, chiudendo con il richiamo ad un “assordante silenzio” che graverebbe su alcune vicende che invece dovrebbero far riflettere qualcuno. A chi si riferisca non è dato saperlo, ma è probabile che il bersaglio possa essere lo stesso Consiglio Regionale di Federcaccia, che già Bassignana aveva accusato di aver sottovalutata la situazione cercando di sottacere il tutto.

Viene infatti riferito come l’indagine della Procura della Repubblica avrebbe interessato anche alcuni esponenti astigiani FIdC, sottoposti ad analoghi provvedimenti cautelativi in relazione alla detenzione delle armi.

Com’è noto, essere cacciatore senza fucile diventa molto complicato, e questo dovrebbe essere normalmente scritto nello statuto di ogni associazione venatoria.   

Il terremoto continua, e non si sa quando e dove finirà!  

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