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IL PRIMO VICE PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE AGRICOLTURA DEL PARLAMENTO EUROPEO PAOLO DE CASTRO SU PD E IMPEGNI CON CABINA DI REGIA DELLE ASSOCIAZIONI VENATORIE DICHIARA:

IL PRIMO VICE PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE AGRICOLTURA DEL PARLAMENTO EUROPEO PAOLO DE CASTRO SU PD E IMPEGNI CON CABINA DI REGIA DELLE ASSOCIAZIONI VENATORIE DICHIARA:

(DIRE) Roma, 1 mar. – A seguito dell’incontro tra la delegazione della “Cabina di Regia del Mondo Venatorio italiano” e il responsabile Ambiente della Segreteria Nazionale del Partito Democratico Paolo De Castro ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Non è più tempo di promesse elettorali e di specchietti per le allodole, che non hanno mai funzionato con i cacciatori. Più volte il centro destra ha imbonito gli estremismi contrapposti solo per accalappiare voti. Apprezzo la posizione assunta dal PD in materia di gestione della fauna selvatica patrimonio dello stato e dei cittadini e gli impegni assunti con le associazioni venatorie. Il centro sinistra nella sua esperienza di Governo ha rifuggito la propaganda e con equilibrio ha gestito e coniugato le diverse aspettative dei portatori di interesse per il bene del Paese. La cura dell’ambiente per realizzarsi ha bisogno di pacificazione e conciliazione. L’obiettivo prioritario e’ lo sviluppo dell’economia agricola e la valorizzazione del paesaggio e della biodiversità sono un dovere civile cui ha diritto il Paese”.

“È tempo che la politica- ha proseguito De Castro- promuova un confronto tra associazionismo ambientalista, venatorio e imprenditori agricoli. Condivido e sostengo la proposta del governo della materia espressa dalla segreteria e ritengo positivo che in tempi rapidi si organizzi una Conferenza Nazionale sulla biodiversità che abbia come protagonisti gli enti gestori della fauna selvatica previsti dalle leggi, il mondo scientifico, le organizzazioni e tutte le associazioni interessate”.

“I problemi- continua l’europarlamentare- vanno risolti con armonia di intenti tra lo stato centrale e le Regioni per contare di più in Europa ancora poco attenta alla peculiarità della normativa italiana”.

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