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PIEMONTE: SOSPESI PIANI CONTENIMENTO CINGHIALI

PIEMONTE: SOSPESI PIANI CONTENIMENTO CINGHIALI
Il TAR Piemonte, con ordinanza n.201/2018, ha accolto parzialmente un ricorso proposto dall’E.N.P.A.  e dalla Lega Protezione del Cane contro la Città Metropolitana di Torino, e relativa al piano contenimento del cinghiale.
In sostanza i ricorrenti sostenevano come l’adozione di un metodo cruento, e cioè l’abbattimento, debba essere esperito solo in circostanze eccezionali, ma debba essere preceduto dalla ricerca di metodi “ecologici”; secondo l’ente protezione animali sarebbe quindi necessario un parere preventivo dell’ISPRA, e l’atto predisposto dalla ex-Provincia è carente in tal senso.
A ciò s’aggiungerebbe la partecipazione dei cacciatori a tali operazioni, in violazione di quanto avrebbe stabilito da una recente sentenza della Corte Costituzionale che, in riferimento alla legge ligure, specifica come questa possa avvenire solo durante la normale stagione di caccia, mentre al di fuori essa debba essere svolta solo da agenti venatori pubblici, di fatto proibendo la presenza di cacciatori o selecontrollori.
In Piemonte esiste una legge, la l.r. n.9 del 2000, che autorizza i “selecontrollori”, cacciatori abilitati dopo la frequenza di un corso, alla partecipazione alle battute di contenimento al cinghiale che possono essere effettuate nel corso di tutto l’anno, ed anche in aree normalmente inibite all’esercizio venatorio.
Il TAR ha quindi ordinato la sospensione di tali piani, imponendo alla Città Metropolitana di riproporli con adeguate motivazioni e sentita l’ISPRA; per quanto concerne la partecipazione dei cacciatori ai piani di controllo la questione verrà affrontata solo quando si discuterà nel merito. 
In quell’occasione il TAR potrebbe decidere di rimettere la questione alla Corte Costituzionale.
La Città Metropolitana di Torino ha sospeso i piani di contenimento interpellando l’ISPRA, anche se dagli uffici di Corso Inghilterra ci fanno sapere che si spera di risolvere il problema entro due o tre settimane, riprendendo con la normale attività.
Il mondo agricolo preme alle porte, sollecitando l’abbattimento dei dannosi e invasivi cinghiali.
Allegata ordinanza n.201/2018
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