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ANLC TOSCANA: SUI DANNI C'E' QUALCOSA DI MOLTO STRANO

ANLC TOSCANA: SUI DANNI C'E' QUALCOSA DI MOLTO STRANO

 RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

L'articolo pubblicato dal CCT sui risultati della "legge ungulati" Toscana, esprime un parere assolutamente negativo sia sulla norma che sulla sua applicazione.

Parla di "dati stranamente omessi", di importi dei danni all'agricoltura che "fanno tremare le vene ai polsi di chiunque abbia a cuore la gestione faunistica e che rischia seriamente di far saltare il banco di gran parte degli atc toscani".

Concordiamo pienamente con queste osservazioni, anzi vogliamo approfondirle.

Dai primi dati che ci pervengono e che l'assessore toscano Remaschi ha diffuso, notiamo che i danni del 2017 rispetto a quelli del 2016 sono stabili o addirittura in calo in quasi tutti gli ATC toscani.

Gli unici ATC dove il danno aumenta in maniera importante sono quelli di Firenze e di Siena.

Viene da domandarsi come mai, solo qui e proprio nell'annata che ha visto la gelata primaverile sui vigneti, seguita dalla più devastante siccità degli ultimi 200 anni. Un calo di quantità di uva che ha raggiunto e superato il 40% della produzione, come è stato evidenziato da tutti gli esperti del settore.

Allora come mai tutti questi danni, un aumento del 100% tra il 2015 e il 2017?

Non possiamo nemmeno pensar male dei tecnici che hanno svolto le perizie in questi ATC, tutti quanti esperti professionisti che oltretutto fanno capo, a diverso titolo, alla maggiore associazione venatoria della Toscana.

Infatti è bene precisare, a questo proposito, che l'appalto per la gestione degli ATC di Firenze e Prato sono affidati ad una ditta legata in tutto e per tutto a Oikos, società di servizi di proprietà al 100% di Federcaccia Toscana. Questa ha l'appalto "global service" dell'ATC FI 4 e la rilevazione dei danni a FI 5, per una cifra tutt'altro che trascurabile.

Quindi è chiaro che le perizie sono state svolte in maniera irreprensibile, non è nemmeno immaginabile che una associazione venatoria possa speculare sui soldi dei cacciatori, specialmente dopo averne drenata una fetta consistente con incarichi professionali.

Anche a Siena la situazione è oltremodo garantista, i tecnici rilevatori sono a volte gli stessi di Firenze e fanno capo ad un tecnico di grande professionalità, peraltro anche lui iscritto da decenni a Federcaccia.

Allora ci domandiamo dove ha fallito la legge ungulati: i cinghiali sono calati, mentre i danni sono aumentati, ma nei soli ATC di Firenze e Siena Nord, pur essendoci due Presidenti appartenenti alle Organizzazioni Agricole.

Forse gli ungulati sono stati spinti dalla siccità verso i soli vigneti di questi ATC, mentre hanno disdegnato il Candia, il Morellino, il Montecucco, il Sassicaia. I gusti cambiano, anche negli ungulati.

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