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Regione Piemonte: si accellera sulla caccia

Per Claudio Sacchetto, assessore regionale all’Agricoltura, si tratta di un disegno di legge con «significative innovazioni introdotte che consentono di ritenere che non di tratti di un semplice «ammodernamento» della legge regionale sulla caccia ma di una regolamentazione nuova del settore». Per gli oppositori, invece, da Monica Cerutti (Sel) all’ex grillino Fabrizio Biolé si tratta «sostanzialmente di una liberalizzazione», di «una totale deregolamentazione del settore».

 

Lo scontro politico sulla caccia, dunque riparte. Ieri ha approvato un disegno di legge di 36 articoli che detta le nuove linee guida del settore che sono «attente anche alle più interessanti innovazioni introdotte dalla legislazione di altre Regioni», spiega l’assessore. Il disegno di legge demanda a successivi regolamenti approvati dalla giunta regionale tempi, modi e specie cacciabili. Ma nella relazione che accompagna il testo si può leggere come si parli anche della possibilità di disciplinare la commercializzazione dei capi abbattuti ma precisando che «non si tratta di attribuire un vantaggio economico all’attività venatoria in quanto tale, e per essa al singolo cacciatore, ma di valorizzare più compiutamente il concetto della fauna come bene pubblico».

 

Le norme, dunque, prevedono una regolarizzazione non solo della tutela e delle modalità della caccia «ma anche della destinazione dei capi abbattuti a finalità di pubblico interesse (in primis), al risarcimento dei crescenti danni provocati dalla fauna alle colture agricole, risarcimento oggi messo in forse dalla scarsità delle risorse finanziarie a disposizione delle Regioni e degli enti locali». L’assessore spiega che il testo del disegno di legge è stato redatto in collaborazione con l’ufficio legale della giunta e nasce con l’obiettivo di definire regole di indirizzo generali nel tentativo «di smorzare lo scontro ideologico».

 

Lo scontro politico, invece, ci sarà. «La Giunta - attacca Cerutti - non sembra aver imboccato la strada del buon senso. La nostra risposta non potrà che essere un’iniziativa per bloccare l’approvazione del disegno di legge». Per la capogruppo di Sel «Sacchetto ripropone una «proposta integralista che va nella direzione di una selvaggia deregulation dalle specie cacciabili ai luoghi riserva di caccia». E Biolé aggiunge: «A una prima lettura salta all’occhio il rispolvero di “cavalli di battaglia” dell’assessore Sacchetto come la possibilità di caccia nei Parchi Naturali, la caccia in deroga a specie protette, l’estensione del numero delle specie e del numero di capi del carniere e il prolungamento a dismisura del periodo venatorio».  

 

www.lastampa.it

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