Menu
RSS

facebooktwitteryoutubehuntingbook

Luca Gironi

Luca Gironi

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Concluso il Congresso di Arci Caccia: Christian Maffei rieletto Presidente Nazionale 

maffei1Chianciano – Con l’elezione nel nuovo Consiglio nazionale e la conferma del presidente nazionale, Christian Maffei, riminese, si è concluso a Chianciano (SI) il XII Congresso nazionale di Arci Caccia.

Il nuovo Consiglio nazionale è composto da 63 membri e rappresenta tutte le venti regioni italiane a cui fanno riferimento i 107 circoli di Arci Caccia in rappresentanza di circa 30.000 iscritti.

Il Congresso ha approvato, all’unanimità, il nuovo statuto che trasforma Arci Caccia in “ente del terzo settore”, cioè associazione con finalità sociali. Una sfida completamente nuova per una rappresentanza, prima esclusivamente, venatoria che guarda a un sempre maggiore rapporto con le forze della società civile interessate, come Arci Caccia, all’ambiente, alla fauna, alle aree interne, alla cultura rurale.

Dal Congresso esce anche la volontà di rafforzare il contributo di Arci Caccia nel variegato mondo della Federazione Arci.

Il Congresso ha approvato il proseguimento della positiva e costruttiva collaborazione con la Fondazione UNA Onlus per portare avanti progetti concreti di ricerca, gestione e promozione che riguardano la fauna selvatica, l’alimentazione con carni di selvaggina e la pulizia delle campagne.

Il Congresso ha anche approvato gli indirizzi di collaborazione con Fitav, Federparchi, Arre Protette e Atc e con gli Enti locali e i piccoli borghi nell’esclusiva difesa degli interessi generali della comunità guardando oltre il semplice rapporto con il mondo venatorio.

Sull’unità del mondo venatorio, il Congresso, preso atto della rinuncia delle FIDC a una federazione unitaria, ha affermato la necessità di un coordinamento ma anche la necessità di guardare oltre il mondo venatorio per rompere l’isolamento in cui sta pericolosamente finendo la caccia.

Il presidente Christian Maffei ha affermato che il Consiglio nazionale presenta un numero adeguato alle garanzie di rappresentanza di tutte le realtà regionali.

«Usciamo da questo Congresso – ha dichiarato Maffei – con un Consiglio nazionale numeroso per allargare il più possibile la rappresentanza ma vogliamo chiedere a tutti un impegno nuovo nel portare le istanze dei territori e nel formulare proposte che contribuiscano a rompere l’isolamento del mondo venatorio».

«Vogliamo diventare organizzazione nel terzo settore per affermare il nostro ruolo che guarda al bene collettivo dell’ambiente e della conservazione della natura. Vogliamo una collaborazione sempre più stretta con la Federazione tiro a volo facendo diventare Arci Caccia socia della Fitav perché voglio che ogni iscritto Arci Caccia sia anche socio Fitav con accesso agli impianti sportivi del tiro a volo e che ciascuno sia consapevole del senso di fare parte della grande famiglia del Coni. Vogliamo il rilancio della cinofilia come biglietto da visita nella società che è strategica per fare capire alla società che i cacciatori sono i primi ad avere un rapporto competente di affetto con il proprio cane».

Sul rapporto con ISPRA, Maffei ha affermato: «Dobbiamo creare un Comitato scientifico con rapporti nel mondo universitario e scientifico a cui ISPRA non possa fare a meno di riconoscere capacità metodologica, autorevolezza e credibilità».

Il presidente ha anche ribadito che Arci Caccia dovrà «stare in Europa, dove di prendono le decisioni sul futuro della caccia.

Sull’unità del mondo venatorio, ha proseguito, «non c’è un’unità strutturata ma non c’è nemmeno un’unità dei contenuti. Però l’unità è comunque richiesta a gran voce dai nostri soci: la sfida sarà riuscire a trasferire il sentire comune nelle azioni dei dirigenti».

Domani al via il XII Congresso Nazionale di Arci Caccia

INVITO2 minAl via il Congresso Nazionale di Arci Caccia!!

Si apre domani l’assise dei gestori della fauna e del territorio. Una due giorni di confronto che porterà all’elezione del nuovo Consiglio Nazionale e quindi del nuovo gruppo dirigente. Si parte da un importante e corposo documento politico che ha già trovato apprezzamenti dentro e fuori l’associazione. Molti i contributi che arriveranno da invitati esterni: previsti, infatti, interventi di personaggi del mondo Associativo, Agricolo, Ambientale e Politico, che contribuiranno ad incrementare un dibattito a tutto campo sulla caccia di domani.

Previsto, inoltre, il saluto del Presidente della Giunta Regionale Toscana Eugenio Giani.

L?evento sarà trasmesso in diretta sulla Pagina Facebook Arci Caccia Nazionale.

COMUNICAZIONI PERIODICHE AIW

aiw wilderness logo 475 1COMUNICAZIONI PERIODICHE AIW

Agli iscritti e persone interessate del mondo ambientalista (I testi sono a cura del Segretario Generale AIW - Franco Zunino)
Murialdo, 29 Agosto 2021

1. Proteste internazionali stanno sommergendo il Presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, per la legge che sta per entrare in vigore se la Corte Suprema stabilirà la sua legittimità, e che esautorerà in maniera non democratica i popoli indigeni che rivendicano diritti su terre a loro sottratte in passato. Ciò in quanto entrerà in vigore la legge nota come Marco Temporal (Limite temporale) seconda la quale tutti i popoli che a partire dal 5 ottobre 1988 non vivevano più sulle loro terre perderanno ogni diritto di rivendicazione. Il fatto è che da quei territori essi furono espulsi o costretti ad allontanarsene per l'invadenza dei colonizzatori bianchi. Un esempio di quando la "democrazia" mette paletti alla democrazia, come da noi per il non luogo a procedere per intervenuta scadenza dei termini! Una manna per gli avvocati difensori dei potenti!

2. Un pesante attacco alla politica dell'IUCN (Unione internazionale per la conservazione della natura) è stato lanciato da Survival International in occasione del Congresso mondiale sulla natura organizzato dal 3 all'11 settembre a Marsilia. L'associazione che difende i popoli indigeni ha infatti indetto un contro-congresso dal 2 al 3 settembre, sempre a Marsilia, dal titolo Our Land, Our Nature (La nostra terra, la nostra natura) al quale parteciperanno "30 esperti e scienziati indigeni e non indigeni provenienti da circa 18 paesi (e almeno 2.000 partecipanti già registrati)". La critica maggiore che viene rivolta all'IUCN è "il sostegno dato dal WWF e dalla Wildlife Conservation Society alla gestione di aree protette con metodi antidemocratici ed anche con atti e operazioni definite razziste e coloniali e in violazione dei diritti umani".

3. L'orso marsicano passeggia per i centri urbani ormai anche in pieno giorno (è successo a Scanno di recente) e gli "amici" dell'orso che fanno, anziché chiedersi come mai, quali siano le ragioni di questo comportamento anomali di vicinanza all'uomo, che fanno? Vorrebbero fare inquisire chi se lo è trovato davanti ed anziché fermarsi per rispetto dell'animale, incuriositi e per filmarlo lo hanno inseguito in auto, un gesto comprensibile che chiunque avrebbe fatto (scagli la prima pietra quel naturalista che pur di scattare una bella foto non ha rispettato la privacy dell'animale oggetto del suo interesse!).

4. L'uccisione della ragazza sbranata da un branco di cani da pastore "abruzzesi" che difendevano un gregge di pecore dai lupi ha scatenato i media, ma nessuno ha osato dire una verità scomoda: ovvero, che, purtroppo, ad incentivare l'uso di questi cani a scopo di guardiania anti-lupo sono stati gli ambientalisti, e alcune sigle in particolare (che addirittura ne avevano organizzato l'allevamento!). Questo pur di non dover ammettere che i lupi sono ormai troppi in Italia, e che il loro numero andrebbe ridimensionato, e di molto e mantenuto ad un livello prestabilito in base alle possibilità alimentari naturali e alla presenza di aree idonee a mantenerveli. E, soprattutto, che non sono affatto i cani da pastore "abruzzesi" a risolvere il problema del lupo; a meno che, appunto, non siano interi branchi - in caso contrario i lupi divorano anche questi cani! -, i quali finiscono per divenire più pericolosi per l'uomo che non i lupi (perché, mentre i secondi hanno comunque timore dell'uomo, i cani da pastore fanno il loro dovere e NON TEMONO L'UOMO!). Per non dire poi della GRANDE bugia dei "500mila cani randagi e inselvatichiti" da anni propalata (ma mai dimostrata, perché impossibile da dimostrare!) per cercare di addossare loro i danni alle greggi fatte dai lupi, e così evitare di pagare i danni (solita furbizia italiana!). E così chi paga sono i pastori, per un bene di tutti!

Tortora: chiusa la caccia in preapertura anche in Marche, Sicilia e Sardegna

tortoraE' una vera Caporetto quella sulle preaperture alla tortora 2021. Infatti, dopo un'estate che ha visto le Regioni, una dopo l'altra, capitolare di fronte a ricorsi e pareri negativi dell'Ispra, la richiesta di moratoria del Ministero, dovuta alla colpevole mancata approvazione del Piano Nazionale di Gestione della Tortora, ha fatto cadere gli ultimi tre bastioni: prelievo sospeso dai TAR anche per Marche, Sicilia e Sardegna. Unica speranza, adesso che la Conferenza Stato Regioni faccia ciò che avrebbe dovuto fare mesi fa: approvi il Piano di Gestione e consenta le azioni di salvaguardia di questa importante specie e a noi poveri cacciatori di prelevarla in modo legittimo compatibilmente alle sue esigenze di conservazione

Normative

Ambiente

Enogastronomia

Attrezzatura