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Amore e beccacce

Consigli di un vecchio cacciatore
A un giovane beccacciaio
    Domenica sei andato nel bosco col tuo cane e hai avuto la fortuna di prendere due beccacce. È la prima volta, nella tua giovane carriera, che ne ammazzi due nello stesso giorno.
    Le soppesi con amore e rispetto. Gli lisci le piume. Le baci con trasporto. Le soppesi. Sono belle morbide e grasse. Accarezzi felice la testa di Kiss che te le ha magistralmente trovate e fermate.
    Poi pensi che queste due vadano onorate a tavola, ma non da solo. In un primo tempo vorresti invitare gli amici cacciatori. Te lo sconsiglio. Due beccacce divise in sei o addirittura in otto commensali sarebbe poca cosa; e poi, credimi i tuoi amici renderebbero la serata di una noia mortale. Non farebbero altro che magnificare per l’ennesima volta le ferme dei propri cani, i loro riporti, i loro recuperi e quant’altro che tu hai già sentito in tutte le occasioni. Oppure le loro avventure amorose naturalmente non con donne prezzolate, ma con fanciulle innamorate delle loro virilità e non dei loro soldi. Scartali inesorabilmente.
   La soluzione più giusta e intrigante è invitare per un’intima cena a due, una graziosa fanciulla. Ma stai attento, anche qui le trappole e le delusioni sono dietro l’angolo. Quindi ti consiglio di fare, la settimana prima una rigorosa selezione in un ristorante.
    La prima che inviti si dichiara vegetariana o addirittura vegana. Scartala senza pietà.
    La seconda è astemia e, con davanti una meravigliosa "fiorentina", ordina una Coca cola. Scartala e falla buttare fuori dal ristorante.
    La terza beve come una spugna il prezioso Brunello che hai ordinato, ma prima di fine pasto si accascia sul piatto emettendo un sonoro rutto con evidente imbarazzo tuo e dei commensali vicini. Questa oltre che scartarla, puoi anche picchiarla duramente quando la trascinerai fuori dal ristorante e la scaricherai vicino ai bidoni della differenziata. (scegli il bidone": rifiuti non recuperabili".)
    Finalmente la quarta sembra quella giusta. Sceglie il vino con competenza. Mangia con delicatezza ma anche con decisione e sano appetito. Mentre spilucca la coscia di pollo, ti mostra maliziosa la lingua e i denti perfetti, parla solo a proposito e non pontifica su argomenti astratti; ma soprattutto quando la inviti par la domenica successiva a mangiare le beccacce a casa tua, si dimostra entusiasta, perché da suo nonno, che era cacciatore. ha sempre sentito magnificare le carni delle beccacce come cibo squisito. Quindi non vede l’ora di provare questa prelibatezza.
     Tu a questo punto sei al settimo cielo perché naturalmente t’immagini il piacevole finale della cena. Ma attento a non sbagliare, perché le donne come forse non sai ancora, sono si appetitose come beccacce, ma anche come loro, furbe ed elusive. Basta un nulla per bollettarle.
    Per prima cosa la mattina della domenica fatidica, apparecchia per bene la tavola. Niente fronzoli, tipo candele e quant’altro. Basta un vasetto con alcuni fiori per dare un’impronta intima al pranzo.
    Le beccacce, come sai, vanno ben lardellate con pancetta. Con le interiora preparerai una crema con un po’ di burro tiepido. Il tutto servirà per spalmare dei crostini di pane che accompagneranno le due beccacce. Non preparare altro. Niente aperitivi, niente entré. Le beccacce vanno affrontate con una sana fame. Al massimo all’inizio un flute di champagne di gran marca che servirà, come tu speri, a festeggiare il gran finale. E il vino? Naturalmente una grande marca. Ti consiglio un Sassicaia di Bolgheri. Ti svenerai, ma ne varrà la pena.
    Per ultimo non dimenticarti il boccone finale: una candela in mezzo al tavolo, le due teste delle beccacce prese per il becco e lasciate rosolare per qualche secondo sulla fiamma e sgranocchiate e succhiate guardandovi negli occhi. Se supera con gioia questa prova è pronta per il dolce sacrificio.
    Buona fortuna, felice bastardo.
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