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Colombi sotto casa

Quest’anno, a causa delle avverse condizioni climatiche,il passo è in ritardo, ma questo non affievolisce la voglia di stare all’aperto e confrontarsi con la natura. Sveglia alle sei, mi vesto frettolosamente, cercando di non svegliare nessuno in casa, esco dal cancello faccio venti metri e sono da Giuseppe che mi sta aspettando con Giovanna che ha già preparato il caffè..  Con l’entusiasmo di due bambini  decidiamo sul da farsi, accordati,  andiamo nelle voliere e prendiamo i nostri volantini, con la cura con cui si maneggia un bimbo, le posizioniamo nei trasportini.  "Qualche pizzico da parte dei più facinorosi lo prendiamo, fa parte del gioco". Passiamo dietro la stalla, dove Elio "fratello di Giuseppe" è già al lavoro e come sempre ci saluta con la cordialità che contraddistingue le persone che vivono in campagna, percorriamo la linea degli ulivi per circa 250 metri ed eccoci sotto il nostro palco.  Giuseppe, un vero mago dei circuiti elettrici, quest’anno ha perfezionato una racchetta ricavata da un rullo per imbiancare, mosso da un motore elettrico di un vecchio giradischi in vinile  che quando va in funzione costringe il piccione ad andare in volo" perfetto". Piazziamo il primo volantino e lo facciamo salire al di sopra delle querce  dietro la nostra postazione, posizioniamo il secondo e via sopra il palco, mettiamo il nostro miglior richiamo davanti a noi ed in fine leghiamo la femmina sulla rastrelliera e lasciamo i tre volantini che subito si posizionano., carichiamo i nostri fucili e pronti a volgere lo sguardo attento verso est, dove si può ammirare la riviera di Rimini con il suo mare adriatico direzione da cui i nostri amati colombi arrivano. Lungo la linea del fiume Marano vediamo le prime cornacchie nere, sono loro le prime a muoversi, come sempre in direzione opposta al passo. Verso le sette e un quarto vediamo sul fiume i primi due colombi, proviamo a involare i nostri volantini, ma,  niente indifferenti si dirigono verso il Monte Titano di San Marino "La più piccola Repubblica al Mondo", per poi compiere il taglio verso la Carpegna regno dei colombi.

Passano pochi minuti ed ecco cinque colombi, nuovamente facciamo il possibile per attirarli, sembra che tutto vada per il meglio, ma quando si dirigono verso noi, un cacciatore da lunga distanza, pensando di avere una contraerea al posto del suo archibugio, spara e ci fa deviare i colombi vanificando i nostri sforzi. Io e Giuseppe, felici come sempre poiché i nostri volantini avevano fatto il loro lavoro, ci rimettiamo in osservazione ed ecco tre colombi sul fiume i piccioni si involano ed attirano i loro cugini fino a farli arrivare nelle querce dove siamo noi, questa volta è tutto ok, e..… "padelliamo clamorosamente", Giuseppe dice:-  Giacomo non è niente;  ed io gli rispondo per me è una padella che avevamo già ed era meglio non riprendere. Niente di fatto si fanno quasi le otto ed ecco altri due colombi, arrivano a tiro, esco dal palco con il giusto tempismo e riesco a colpirne uno, mentre il secondo con mossa repentina scaglia sotto le  querce mettendosi al sicuro. Immediatamente dopo arrivano altri cinque colombi  questa volta usciamo assieme e riusciamo a colpirne due e, come se fosse la prima volta io e Giuseppe ci scambiamo i complimenti a vicenda, contenti e consapevoli di essere parte integrante della natura e aver potuto prelevare un dono grosso che la stessa ci offre, non dimenticando che gli animali nidificano una volta in un anno pertanto il nostro privilegio, non deve mai trasformarsi in un egoismo da cui un uomo non sa separarsi. E’ quasi ora di accompagnare Anna a scuola,  mia moglie Francy l’ha sicuramente preparata, ma considerando che ha Giovanni in pancia, sta a me portare la nostra bimba, così io e Giuseppe terminiamo la nostra giornata,  ancora increduli che sotto casa nostra riusciamo a provare grandi emozioni, prelevando tre colombi in una tiepida mattina di Ottobre

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