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La beccaccia bianca

                        

Tra tanti giorni proprio quello doveva scegliere.Che stupido che era stato! In Sila quel pomeriggio faceva freddino per essere la seconda decade di Ottobre, Peppe si era ritrovato solo ad andare a caccia, infatti, il meteo non annunciava tempo perfetto e la solita congrega di amici che a partire da questo periodo almeno una volta alla settimana si riunivano per il loro appuntamento con la Regina del Bosco era saltato.

Avevano abbandonato tutti, ma Peppe no. Eh! lui era troppo fedele a quell'appuntamento, dopotutto era così che passava il 50% del suo giorno libero, era così che si allontanava dalle responsabilità di una famiglia ed era così che allontanava e purificava la sua mente da IVA, fatture, bilanci, scadenze e cose varie che il suo lavoro di commercialista comportava.

Quella vecchietta di Birba (una setterina dal pelo bianco e arancio) zampettava fedele accanto al padrone, era in fermento, non vedeva l'ora di prendere qualche bella beccaccia e di ricevere coccole dal padrone. Era tutto silenzioso, si distinguevano solo lo scalpiccio della ghiaia e delle foglie secche sotto i piedi di Peppe e il suono del beeper di Birba, poi d'un tratto una presenza bianca sfrecciò di fronte a loro:

Bip,bip Peppe caricò il fucile, la cosa fece uno svolazzo e atterrò poco distante da lui;

Bip,bip Birba fu quasi più veloce del suo sguardo e si posizionò in stato di ferma, Peppe invece mise a fuoco la figura; era una beccaccia bella grossa del colore della neve ad eccetto del becco e degli occhi che erano neri,era lì immobile, una preda troppo facile;

Bip,bip Peppe mirò ma la beccaccia non accenava a muoversi o cercare di scappare dalla mira del cacciatore;

Bip,bip Peppe mise il dito sul grilletto, guardò per un'ultima volta la beccaccia. Cavolo se era bella! Una palla tutta bianca, con quei due puntini neri come occhi, gli ricordava tanto uno di quei peluche che Ales.. e Sav...., i suoi figli, erano soliti a giocare. Ma era troppo bella, si sarebbe potuto vantare con gli amici, mostrare loro la preda meravigliosa ma il suo cuore era esitante, se il suo amico Masino (Tommaso) fosse stato lì non avrebbe aspettato un secondo a premere quello stramaledetto grilletto, eppure lui non ci riusciva, sapeva infondo che non era giusto negare la natura di una così bella e pura regina e poi...Peppe abbassò il fucile, lo scaricò del tutto, la beccaccia era ancora lì ed aveva uno speciale luccichio in quei vispi occhietti neri, Peppe con un sorriso sghembo proseguì per la sua strada ed anche Birba da cane esperto e da quel giorno anche saggio, abbandonò la sua ferma felina e seguì Peppe lentamente senza indugiare e voltarsi rispettando al decisione del suo padrone. Egli non parlò mai di quell'incontro con quella creatura, che infondo lo aveva cambiato, (sfidandolo,stando lì immobile a vedere se avrebbe sovrastato la vanità oppure se sarebbe ceduto alla gloria di avere con sé un così bell'esemplare) con qualcuno ma sappiamo che quella fu pure l'ultima volta che lui la vide. Ma la beccaccia si presentò a suo figlio,e suo nipote e il suo bisnipote e così via che avevano tutti ereditato la passione di Peppe; infatti la Regina Bianca si mostrava a poche persone ma ognuno di loro lasciava delle tracce indelebili dentro : sapienza,passione e RISPETTO.

                                      

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