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Un accordo glorioso

Era il 25 ottobre compleanno della mamma.
Io e Falco,mio giovane figlio,stavamo appostati,ormai sera,nella speranza di osservare qualche selvatico in una giornata di silenzio venatorio.
Si sentiva,quasi impercettibile,un “psss,psss”che sembrava provenire dall'alto di un faggio:pian piano uno scoiattolino agitato ci si avvicinò e, nel linguaggio degli umani,iniziò ad esporci un problema riguardante un re dei camosci dimorante in quei luoghi.
Nel frattempo una piccola folla di abitanti del bosco si era riunita ad ascoltare:una capriola con il suo piccolo e poco distante anche uno splendido maschio,un leprone dalle lunghe orecchie,una volpe,quattro topolini di campagna e,un po' nascosto da un agrifoglio,un timido cervo. Falco era piuttosto emozionato dalla visione di tutti questi personaggi ma in silenzio,seduto sulle mie ginocchia,stette a sentire le parole dello scoiattolo.

“Dovete sapere”esordì,”che il nostro vecchio amico re dei camosci si sente molto stanco e adesso che inizia la stagione degli amori ha cominciato a dover combattere con maschi molto più giovani e sempre più intraprendenti per la conquista delle femmine!Proprio lui,ammirato genitore di tanti splendidi esemplari,rischia ora di essere scacciato inesorabilmente dai suoi boschi!!!
Dobbiamo fare qualcosa per dargli una fine gloriosa!Non vogliamo che vada a morire miseramente in qualche burrone dimenticato da tutti”.
Sguardi interrogativi si incrociarono nella luce fioca dell'imbrunire.

“Il re avrebbe pensato”riprese il nostro interlocutore,”ad una soluzione estrema!In molte occasioni ha incontrato il papà di Falco con il quale si é creata,negli anni,una sorta di rispettosa amicizia.Così vorrebbe,pur con non poca malinconia,farsi abbattere da lui concedendogli l'onore di conservare per sempre il suo magnifico trofeo”.

Calò un improvviso silenzio e nessuno riuscì a trattenere il pianto all'idea della morte del re pur nella consapevolezza della mancanza di alternative.
In quel momento si udì un rumore di foglie mosse provenire dal vallone e, lento e maestoso,comparve il re accompagnato da una splendida femmina sua ultima e fedele compagna.
Si avvicinò e si accovacciò davanti a noi. “Dobbiamo decidere quando e dove.”,disse,”Potrebbe essere domani all'alba,sulle rocche sul bordo della valle mentre guardo per l'ultima volta le mie montagne.”
Falco allungò la mano e il re si lasciò accarezzare:stava morendo di vecchiaia ma preferiva che tutto finisse con un colpo di carabina. Si allontanò accompagnato da un hurrà di saluto degli astanti!

E' il 26 ottobre :Falco per primo individua la sagoma del re stagliata nella luce del mattino.Mi posiziono.Devo essere preciso!Ho un attimo di incertezza ma non è l'ottica ad essere appannata...è un velo di tristezza. Parte il colpo,vedo il re crollare e rotolare sparendo dalla mia vista. Ricomponiamo lo zaino e ci avviamo al recupero. Rendiamo gli onori e,con l'autoscatto,immortaliamo questa strana avventura.
Mio figlio mi segue silenzioso mentre rientriamo alla baita:sceglieremo lo scudetto più bello e così il re vivrà per sempre al centro degli altri trofei!

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