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La fotografia naturalistica e la caccia fotografica

La fotografia naturalistica, o meglio la caccia fotografica si può orientare su varie tematiche, fotografia di insetti, di fiori, animali o uccelli e così via.
Come fotografo di fauna selvatica e uccelli vorrei cercare di spiegare, a grandi linee, quali siano i vari aspetti che consentono d’avvicinarsi a questa grande passione, cercando anche di coinvolgervi con alcuni piccoli consigli.
La fotografia naturalistica, e particolarmente quella legata alla fauna selvatica e uccelli, è forse la più difficile da praticare per chi si prefigga d’ottenere ottimi risultati.
Questo perché ci vuole una buona conoscenza sia del luogo che frequentiamo sia delle specie che vogliamo e immortalare nei loro comportamenti naturali.
Io pratico prevalentemente la caccia fotografica a quelli che sono i nostri mammiferi e la nostra avifauna, attività che in molti anni di ricerche e appostamenti mi ha sempre regalato grandi soddisfazione e emozioni.



Ma ora parliamo un po’ delle attrezzature: cosa serve, dunque, per avvicinarsi a questa passione?
Oggi l'avvento del digitale ha portato un netto aumento dei nostri successi, producendo macchine fotografiche che sono capaci di spingersi sino alla soglia di sensibilità di 200.000 Iso , limite fino a qualche anno fa impensabile !
Ciò comporta grandi vantaggi, e ormai possiamo fare foto….quasi al buio!

caprioli
Questa immagine riportata sopra è stata scattata a 25600 iso, alla sera quando quasi non si riusciva più a distinguere i caprioli. Che dire, il risultato è veramente incredibile!

Le  macchine fotografiche reflex possono essere divise in due gruppi.
Le prime, le mie preferite, sono le reflex Full Frame, e cioè a formato pieno,come la pellicola e che hanno dimensioni del sensore di 24mm x 36mm con rispettivo coefficiente di ingrandimento pari a 1 a1.
Un 300 mm quindi rimane sempre un 300 mm.
Le seconde hanno il sensore più piccolo, e ciò comporta un fattore di ingrandimento maggiore con le ottiche che vengono usate.
Vi sono macchine con i vari formati da 1.3x,1.5x, 1.6x e 2x.
Questo fattore di ingrandimento presenta un grande vantaggio per la caccia fotografica, tanto che se usiamo un 300 mm questo diventerà subito un 480mm!
E’ facile capire come ciò, nell'ambito della fotografia ad animali e uccelli, risulti di grande aiuto.
Come già scritto preferisco le reflex Full Frame che in definitiva offrono maggiore qualità di immagine a discapito di un minor fattore di ingrandimento, ma in combinazione con un moltiplicatore di focale pari a 1.4x possiamo raggiungere egualmente buoni ingrandimenti.

Altro elemento molto importante è che oggi con una Full Frame moderna, tipo la Canon 1DX, si possono raggiungere e superare i 20 milioni di pixel.
In questo modo abbiamo la possibilità di fare dei “ritagli” del soggetto e metterlo più in evidenza, senza perdere di qualità!.
Con una reflex con sensore più piccolo, credo avremmo più mm di focale ma una perdita nel ritaglio.

Vediamo ora quali ottiche siano necessarie .
Personalmente uso dal 300 F 2.8 sino al potente 800 f 5.6; cosa molto importante è la luminosità dei vari teleobbiettivi.
Tutti questi obbiettivi posseggono la stabilizzazione dell'immagine che permette di scendere di molto con i tempi di scatto conservando immagini nitide.
Un 300 mm F 2.8 è un ottimo obiettivo,che possiamo utilizzare comodamente sia con un moltiplicatore da 1.4x che il 2x,  senza avere una grossa perdita di qualità.
Più è luminoso e maggiori sono le possibilità di fotografare anche in scarsa luminosità, producendo  un bel “sfocato” attorno al soggetto.
Passiamo ora al 500 mm f4 e al 600 mm f4, anche questi molto usati da tutti i fotografi naturalisti.
Queste potenti ottiche offrono un ottimo rapporto tra peso e qualità, e li possiamo portare nello zaino per tutto il giorno ( questo vale almeno il 500, mentre il 600 è un po’ più ingombrante e pesante).
Per ultimo, ma non certo per la sua qualità l'800 mm f5.6,  gioiello nato in casa Canon e che io uso quasi sempre.
Questa ottica è quanto di meglio attualmente si possa avere, anche se in certe situazione la sua apertura di F 5.6  risulta…un po’ penalizzante; in compenso si può salire con gli iso.


io e il mio 800mm
Nell'immagine sopra il mio 800 mm in azione.

Dopo una carrellata sulle migliori ottiche che uso, passiamo alle zone dove possiamo recarci per tentare la fortuna, alla ricerca di qualche soggetto difficile da trovare.
Iniziamo con le zone ove ci sono laghi, e che in genere sono posti comodi e di facile accesso.
Qui possiamo trovare molte specie di anatidi,  specialmente in inverno e all’inizio della primavera, quando iniziano i passaggi della migrazione.
Vicino ai laghi troviamo le zone paludose e ricche di canneti; qui molte specie di passaggio si fermano, talune solo per pochissimi giorni mentre altre stazionano e nidificano.
Bisogna aggiungere che ogni specie ha il suo periodo di passaggio, e con l'esperienza si arriva conoscerlo con precisione.
In primavera poi arrivano molte specie di limicoli, tipo beccaccini e altri ancora; questi uccelli non sono molto difficili da fotografare,specialmente se dopo una pioggia rimane una qualche pozza di acqua nei campi coltivati. 


beccaccino
un bel Beccaccino ripreso in primavera.

Con l'arrivo della primavera le giornate si allungano, e  anche in montagna iniziano a muoversi le attività.
I Fagiani di monte iniziano le loro parate di corteggiamento, momenti che personalmente adoro, e bisogna fare tanti sacrifici e levatacce nel cuore della notte per poter portare a casa la foto dei nostri sogni.
E’ proprio adesso che anche le pernici bianche si fanno vedere già in coppia, bellissime da riprendere in volo mentre cantano.
Quando giunge l’ estate la maggior parte dell'avifauna si occupa del nutrimento dei piccoli, e
poi, quando la bella stagione ci saluta per un fotografo come me arriva il periodo tanto atteso degli amori del cervo e del loro bramito, che risuona potente da una vallata all'altra!

cervo
Un bel cervo ripreso nel periodo del bramito ripreso il mattino presto.

Ho sempre pensato che questo periodo sia uno dei più belli, con i paesaggi che paiono la tavolozza d’un pittore.
Qui ogni uscita regala emozioni uniche, che solo chi le ha provate può capire.
Sei solo, a tu per tu con questi magnifici ungulati che spesso ti arrivano a poche decine di metri !

Ma anche l’autunno passa e, piano piano, con le prime nevi arriva l'inverno.
Adesso possiamo andare a cercare le pernici su una qualche roccia scoperta dal sole, con il loro piumaggio folto e candido come la neve!
E con un po’ di fortuna possiamo anche scovare la bellissima lepre bianca, difficile  da vedere, perché quasi sempre nascosta vicino a qualche masso che spunta dalla neve.

Chi dunque vuole fotografare qualcuno di questi nostri meravigliosi animali non ha che da organizzarsi per l'uscita e, cari amici, come doveroso si dica …..buona fortuna!

Ivano Pura







 

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