Menu
RSS

facebooktwitteryoutubehuntingbook

Lupin dei forcelli

 

Lupin dei Forcelli

 

 

Il pelo fluente lo fa elegante,

l’olfatto potente lo rende il più grande,

la forza ch’esprime

spaventa chi guarda.

 

L’ho visto cacciare

un giorno d’autunno,

un sole cocente

squassava  le menti,

svuotava i polmoni,

svegliava i dormienti.

 

Un  setter grandioso

inglese di sangue,

d’italico suolo,

di razza imperante.

 

Correva e cercava,

spazzava i suoi monti

dal fondo alla cima,

tra rocce scoscese

e antiche foreste.

 

Trovava e fermava,

naso rialzato,

occhio da duro,

rivolto al bel cielo

d’azzurro  più scuro.

 

Lupin dei forcelli,

più furbo di quelli,

l’insidia tra i pini,

tra muschi e  licheni,

ovunque rifugian

quei nobili uccelli.

 

S’inchioda d’un tratto

sui forti crinali,

frementi le nari,

lo sguardo altero

par vero guerriero.

Li punta feroce

sapendo chi sono,

i diavoli neri,

i galli del sogno,

 selvatici veri.

 

Là sotto lo sanno

che certo li ha  presi,

non sbaglia da sempre

quel grande campione.

 

Risalgon di fretta,

gli amici affannati,

son Meo e figlioli

suoi grandi padroni,

fucile ormai pronto

s’aspetta l’involo.

 

Si stacca potente,

chimera volante,

che fionda giù a valle

fischiando tra i rami,

schivando le piante.

 

Esplode un suono

che spegne quel volo,

si serran le ali

svolazzan le piume.

 

Si lancia l’amico

seguendo la scia,

lo trova tra i pini

e lo porta  ancor fiero.

 

Lo posa silente,

poi parte di nuovo.

 

 

 

 

Alessandro Bassignana


 

Altro in questa categoria: « Magiche bianche La Regina nella neve »
Torna su

Normative

Ambiente

Enogastronomia

Attrezzatura