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I cacciatori non sono...un bancomat!

I cacciatori non sono...un bancomat!
Tutto è partito tutto due settimane fa, quando un cacciatore esperto ha portato al Centro di Controllo del suo C.A. uno yearling di camoscio visibilmente affetto da “cheratocongiuntivite infettiva bilaterale”, chiedendo che ad esso venisse attribuita la qualifica di “capo sanitario”, cosa che viene premiata e normalmente garantisce priorità e vantaggi per la scelta del capo successivo. 
Giova qui ricordare cosa prevedano le “Linee Guida” della Regione Piemonte, riprese nel regolamento dello stesso comprensorio e che precisano come un capo sia considerato sanitario quando presenti:  "segni di malattia, lesioni o ferite pregresse (escluse quelle di giornata) denunciate dal cacciatore al momento della presentazione del capo presso il Centro di Controllo e di cui sia accertata l’esistenza da parte del Tecnico preposto." 
Solo “segni di malattia” dunque, e questo perché ci si rivolge pur sempre ad un cacciatore che osserva l’animale a distanza, attraverso le lenti dell’ottica, il tecnico faunistico, e la dirigenza del C.A. però la pensavano diversamente, sostenendo che la cheratongiuntivite non rientrasse in quelle specifiche, e fortuna allora che il cacciatore, pur avendo visto bene prima del tiro come quel capo fosse defedato, aveva un’autorizzazione per abbattere lo yearling, diversamente si sarebbe visto assegnare l’errore di tiro, con le immaginabili conseguenze sanzionatorie previste. 
Federcaccia Piemonte, associazione di riferimento del cacciatore, ha chiesto chiarimenti, pubblicando la foto di quel capo sulla sua pagina Facebook “Il Nuovo Cacciatore Piemontese”; la questione aveva subito accesi gli animi, e alcuni, forse sentitisi chiamati in causa, avevano attaccato la stessa FIdC in maniera offensiva e irriguardosa. 
A completare il quadro una comunicazione diffusa dal Comprensorio Alpino che affermava come la cheratongiuntivite avesse tre diversi gradi di sviluppo, e solo l’ultimo di questi avrebbe determinato l’attribuzione di capo sanitario, quasi a dire che il cacciatore avrebbe dovuto trasformarsi in espertissimo veterinario capace d’individuare a distanza tale grado della malattia. 
Era la goccia sufficiente a far traboccare il vaso, perché a questo punto scendeva in campo persino l’Ordine dei Veterinari di Torino, ricordando ai Comprensori Alpini coinvolti come gli unici deputati a far tale tipo di valutazione siano i Medici Veterinari iscritti all’Ordine, oltre ovviamente alle ASL, e dunque diffidando tutti gli altri ad operare il tal senso.
L’intervento di Federcacccia ha messo il dito nella piaga raccogliendo sfoghi e perplessità di molti cacciatori che, in alcune realtà, spesso si sentono trattati come sudditi da chi in realtà dovrebbe solo preoccuparsi di gestire al meglio l’attività venatoria sul territorio.
I cacciatori piemontesi per accedere ad un C.A. pagano, oltre alla tassa regionale di 100,00 euro, i 173,16 euro del porto d’armi e l’assicurazione (che varia da circa 80 a 140 euro secondo le coperture scelte), anche una quota d’ammissione che oscilla tra i 130 e i 150 euro, con una punta di 190. 
A tutto ciò si assomma il costo del singolo capo per la caccia di selezione che parte dai 50/60 euro per i piccoli  a salire, sino a 200/300 euro per il cervo maschio, cui assommare il costo del trofeo che può arrivare a qualche migliaio di…sonanti eurini! Insomma, non pochi quattrini, e per quelli che chiedono più di un capo per stagione anche un discreto impegno economico. 
Vedremo ora se Comprensori Alpini e Ambiti Territoriali di Caccia accoglieranno le osservazioni dell’Ordine dei Veterinari, o se perpetueranno in atteggiamenti simili, è pero certo che i cacciatori piemontesi, essendo coloro che alla fine sostengono integralmente i costi della loro passione, e come abbiamo visto in Piemonte questi sono davvero tanti, chiedano un maggior rispetto, stufi d’essere maltrattati da una parte dalla folle politica dell’assessore Ferrero, e dall’altra…considerati quasi fossero un bancomat, su cui digitare il codice e poi prelevare il denaro!
 
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