Menu
RSS

facebooktwitteryoutubehuntingbook

Cacciando

Cacciando

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Erika Stefani, Ministro per gli affari regionali: "Sulla caccia no a posizioni oltranziste"

Così risponde la Ministro Stefani alle dichiarazioni del Ministro Costa dopo la tragedia di Imperia:

“No a posizioni oltranziste. Né da un lato né dall’altro. Per quanto concerne le mie competenze sottolineo che, sull’attività venatoria, continueranno a decidere le Regioni, come tutt’ora fanno, nel rispetto delle leggi dello Stato e delle direttive europee”.

Caccia, dalla Lega Romagna arriva il sostegno alle doppiette

  • Pubblicato in Notizie

“La politica e le associazioni riflettano prima di dare giudizi ed emettere sentenze. I divieti non giovano a nessuno. Per risolvere i problemi e fare prevenzione servono equilibrio, capacità di ascolto e lavoro, non battaglie di parte.” Sono le parole del consigliere regionale della Lega Massimiliano Pompignoli, intervenuto a margine della polemica sull’ipotesi di vietare la caccia di domenica: “la Lega Romagna, che coglie l’occasione per esprimere il proprio cordoglio in relazione al grave incidente verificatosi nella provincia di Imperia, si dissocia da una proposta faziosa che rievoca crociate integraliste e ‘forcaiole’. I cacciatori esercitano la propria attività nel rispetto delle norme vigenti, in giorni e orari prestabiliti e manifestano la propria presenza sul territorio con vestiario fluorescente e strumenti dissuasori. In Emilia Romagna, in particolare, si devono rimettere alle prescrizioni di un calendario particolarmente restrittivo che disciplina, in maniera molto più severa che in altre Regioni d’Italia, carnieri, forme e giornate di caccia. Sono tenuti a rispondere a una normativa regionale, nazionale ed europea che – a cascata – si traduce in un vespaio di cavilli per natura disincentivanti. Per questi motivi, punire tutta la categoria a causa di un evento tragico sulla cui dinamica sono in corso i dovuti accertamenti da parte dell’autorità giudiziaria, è una vera e propria follia.” Pompignoli conclude lanciando un appello al “buon senso delle associazioni di categoria e delle Istituzioni. Troppo spesso la politica, per le ragioni più disparate, scivola nel tranello del processo alle intenzioni e del giustizialismo fai da te. Mi auguro che a rimetterci, in questo caso, non sia la categoria dei cacciatori la cui sopravvivenza, per ragioni note a tutti, è già a rischio.”

Beatrice Lamio

Maria Cristina Caretta: Sulla caccia il ministro Costa è in cerca di visibilità

"Il ministro Costa è in cerca di visibilità e pensa di ottenerla con dichiarazioni demagogiche, oltre che inutilmente frettolose. Ma si può chiedere l'abolizione della caccia di domenica perché in quel giorno, pur nel rispetto della gravitaà dell'accaduto, si è verificato un incidente, le cui circostanze, tra l'altro, sono ancora in via di chiarimento?! Con lo stesso metodo perché non abolire il traffico di veicoli il lunedì, non appena dovesse verificarsi un incidente in quel giorno della settimana?! Oppure proibire i tuffi in piscina il martedì, in caso di annegamenti in quel giorno o anche chiudere tutti gli stadi di calcio il mercoledì qualora ci siano scontri tra due tifoserie. La questione della caccia è ben più seria di come la intende affrontare il ministro Costa, inseguendo i consensi degli "integralanimalisti" e verte sul rispetto delle regole, come dovrebbe essere in ogni Stato di diritto. Ci sono direttive comunitarie, leggi nazionali e regionali che regolano l’attività venatoria e i cacciatori italiani le rispettano! Intanto cominciamo a verificare gli accadimenti e poi lasciamo che la legge faccia il proprio corso, senza ingerenze dannose che in cambio di un po' di visibilità sui siti animalisti discreditano il ruolo super partes che spetta a chi svolge un ruolo importante come quello del ministro dell'Ambiente!"

È quanto dichiara il Presidente nazionale di CONFAVI Maria Cristina Caretta.

ANUU: una lunga attesa

Dopo la luna piena di lunedì 24 e la tradizionale data del 29 settembre (San Michele), i Tordi bottacci non hanno ancora entusiasmato in modo deciso, anche se domenica 30, in alcune zone collinari, si sono visti in maniera più consistente, per cui dobbiamo affidare ai nostri Santi e ai ricordi dei nostri vecchi anche le date di giovedì 4 (San Francesco) e di sabato 6 ottobre (San Bruno). Ricorrenze importanti come lunedì 15 ottobre per il passaggio delle Allodole e, in Francia, giovedì 18 (San Luca) per l’inizio del passo delle mitiche Palombe nel sud dei Pirenei. Insomma, anche questa è la nostra passione in queste emozionanti giornate autunnali con temperature ancora piacevoli, sebbene vi sia stato un temporaneo abbassamento delle temperature tra le giornate di mercoledì 26 e venerdì 28 settembre. L’anno del Tordo bottaccio non si è ancora fatto assaporare, ma le speranze degli appassionati si rinnovano di giorno in giorno. Oltre ciò non vi è molto di particolare da segnalare se non la buona presenza della Capinera accompagnata da un movimento interessante del Pettirosso. All’Osservatorio Ornitologico di Arosio della FEIN, che cura queste note settimanali, si sono notati i primi Fringuelli di passo mentre, se in alta montagna è stato osservato il Tordo sassello, in media collina è apparsa la Passera scopaiola. Comunque dai registri storici della FEIN per un settembre con poche presenze bisogna risalire al 1982-1983-1984-1985 per poi riprendere con un trend veramente rimarchevole. Pertanto nulla di nuovo sotto il cielo!

Grosseto: Botta e risposta tra i presidenti provinciali di Federcaccia e Arci Caccia

C'è tensione tra le associazioni venatorie della Maremma Toscana, lo scotnro riguarda cinghiale e gestione degli ATC, comincia il Presidente di Federcaccia e subito risponde quello di Arci Caccia, riportiamo di seguito i comunicati:

"La Maremma terra di tradizioni venatorie e terra di cinghialai, gestita dagli ATC ( Ambiti Territoriali di Caccia) Grosseto Sud e Grosseto Nord, rischia di vedere trasformate le sue tradizioni e cultura venatoria da decisioni scellerate di alcuni componenti dell’ATC Grosseto Sud, che votando contro le regole stabilite nel passato e condivise da tutti, cercano di trasformare la caccia al cinghiale in caccia di selezione, escludendo le squadre di cinghialai dalla possibilità di intervenire in aree non vocate come avveniva negli anni passati.

Non contenti, sembra che si stia lavorando anche per eliminare i 400 metri di fascia limitrofa alle aree vocate, alla caccia al cinghiale, lasciate in gestione alle squadre stesse e ad oggi perfettamente gestite e salvaguardate.

Siamo meravigliati da Libera Caccia e Arcicaccia che si presentano come paladini del mondo venatorio e poi sottostanno alle imposizioni poste da Urca, sostenitrice della caccia di selezione e molto vicina alla legge obbiettivo della regione Toscana, Legge che sta mettendo in serio pericolo l’esistenza e l’organizzazione delle squadre di cinghialai.

La Federcaccia, rimasta sola, all’interno dell’ATC Grosseto Sud, a salvaguardare le regole dettate dal buon senso e dall’attacamento alla nostra bella Maremma, subisce attacchi sfrenati e beceri da questi signori che per interessi di poltrona cercano in ogni modo di mettere in difficoltà la presidenza Federcaccia dell’ATC Grosseto Sud e defenestrare il suo presidente, che mai accetterà imposizioni di sorta da chi cerca di mercificare la caccia attraverso sistemi personalizzati, inventando metodi di abbattimento e contenimento che gratificano solo chi appartiene ad una cerchia elitaria e di appartenenza.

Ci preme far presente che dopo anni di promesse e di mancati risultati, sbandierati dai paladini della caccia, con la presidenza Federcaccia, nell’ATC Grosseto sud si rivedono i fagiani, diminuiscono i danni all’agricoltura, si investe nelle ZRC (Zone di ripopolamento e cattura) e si cerca con le nostre forze di mantenere alto il nome della Maremma, si perché, attualmente l’ATC Grosseto Sud risulta essere uno dei primi ATC, se non il primo ATC in Toscana, in ordine di gestione e di risultati. Non consentiremo a nessuno di trasformarlo in una mera cricca di avventurieri o cercatori di tessere.

Il Presidente Provinciale FIDC Luciano Monaci

 

La replica di Arci Caccia:

Carissimo Luciano,

da Presidente Provinciale Arci caccia di Grosseto, mi vedo costretto a rispondere e a rettificare alcune tue dichiarazioni non corrispondenti alla posizione della mia associazione. Pur essendo consapevoli che il cinghiale ha necessità di interventi mirati per risolvere il problema che crea agli agricoltori, noi difenderemo sempre a spada tratta la braccata, e ti invito personalmente, se ti fossero sfuggiti, a prendere visione sul sito Arci Caccia di due documenti da noi scritti e pubblicati molto prima delle tue attuali dichiarazioni. Certo, immaginiamo che le nostre posizioni e le nostre iniziative abbiano dato fastidio ad un'associazione che, ormai, si è trasformata da sindacato in società di servizi, a pagamento, per i cacciatori, ma dovrete farvene una ragione. Infatti, noi continueremo a difendere tutte le forme di caccia e a vigilare che, l'interesse dei praticanti l'attività venatoria sia sempre al centro delle attività degli ATC. Questo sia che si parli di cinghiali che di fagiani, la cui presenza sul territorio si deve anche all'apporto dei nostri volontari in ZRC e ZRV, cacciatori che fanno anche altro, oltre abbattere cinghiali in controllo.
Per quanto riguarda l'ATC Grosseto Sud, è vero solo in parte ciò che hai dichiarato, in quanto, anche se sono state fatte cose buone, quelle sbagliate e le questioni irrisolte, sono di sicuro in numero soverchiante. Dici poi che Federcaccia nell'ATC 7 si sente isolata.. Beh, non è una novità, basta un'occhiata ai verbali per rendersi conto che, fin dall'insediamento, il Presidente è stato messo in minoranza otto volte su dieci.
Detto questo, concludo augurandomi di poter chiudere la diatriba, interrompendo uno "spettacolo" che contribuisce solo a far sì che la nostra categoria venga ancora più tartassata.

Cordiali saluti
il presidente Arci Caccia Grosseto
Renzo Settembrini

Normative

Ambiente

Enogastronomia

Attrezzatura