Tra i monti che hanno visto disputarsi i giochi olimpici di Torino 2006 si aprono straordinari territori di caccia, con cime imponenti e ampie valli che ospitano di tutto un po’, dalla tipica fauna alpina sino ad una delle più straordinarie popolazioni d’ungulati d’Europa.
Si tratta dell’Alta Val Susa, quella di Sestriere e Bardonecchia, Cesana e Claviere, Sauze d’Oulx e Salbertrand, quella dove trent’anni fa la Provincia di Torino autorizzò i primi prelievi selettivi di caprioli e cervi.
Da allora di acqua…ne è passata molta sotto i ponti, talvolta pure sopra, e il Comprensorio Alpino Torino 2 (CATO2) è diventato uno dei posti più ambiti ove cacciare.
Esteso su 64.119 ettari, di cui 48.868 venabili al netto delle oasi di protezione e di due AFV, il CATO2 occupa gran parte dell’Alta Val Susa, iniziando poco sopra l’abitato dell’antica Segusium per raggiungere il Colle del Sestriere (mt.2035) da una parte e il Frejus dall’altra, confinando per un’importante sua porzione con la Francia, ed interessando ben dodici comuni.
Al suo interno il “Parco Regionale del Gran Bosco” e ai confini altri tre, tutti molto importanti: “Orsiera Rocciavrè”, “Val Troncea” e “Du Queyras”, in territorio francese.
Sono invece due i comprensori alpini che vi confinano: CATO1, valli Pellice, Chisone e Germanasca e il CATO3, Bassa Val Susa.
Nomi mitici che ogni cacciatore alpino che l’abbia frequentato conosce e conserva nel proprio bagaglio di ricordi, come Sommelier, Chaberton, Cotolivier, Gran Queyron, Testa dell’Assietta, Pian delle Stelle o Punta Ramiere; valli che s’aprono a destra o manca, gemme d’una collana preziosa, come quelle di Thuras o Cesana Bousson, la Stretta e la splendida Argentera; molte cime che superano i tremila metri, e quella affacciate verso la Francia ancora costellate di antiche fortificazioni militari erette a difesa di antichi confini; il punto più…occidentale d’Italia, Punta Gasparre (2.811 mt.), nel comune di Bardonecchia.
E veniamo alla caccia.
All’interno del CATO2 si trova tutta la tipica fauna alpina ancora cacciabile in Italia, e cioè tre galliformi che sono forcello, coturnice e pernice bianca e la lepre variabile; forcello e coturnice attualmente vengono inseriti nei piani d’abbattimento dopo accurati censimenti, svolti in primavera al canto e d’estate con il cane da ferma, alla ricerca delle covate per la verifica del successo riproduttivo.
Sono però gli ungulati ad averne fatto uno dei comprensori più ambiti d’Italia, e questo grazie alla nutrita presenza di cervi e camosci.
I primi, da molti ritenuti i più belli e imponenti delle Alpi, furono introdotti dalla Provincia di Torino negli anni sessanta del secolo passato, inizialmente nel Gran Bosco di Salbertrand e da lì allargatisi al di fuori dei suoi confini; i secondi, cacciati da sempre, sono in crescita, favoriti dalle importanti quote altimetriche. Presenti anche i mufloni, per lo più sporadicamente e in fuoruscita dai parchi confinanti e il capriolo, sino a poco anni fa diffusissimo e ridotto a numeri decisamente preoccupanti dopo l’arrivo…del lupo. I primi furono avvistati una ventina d’anni fa, nel Gran Bosco, ma ora sono diversi i branchi che percorrono in lungo e largo il comprensorio.
Alcuni numeri per concludere, i dati dell’ultima stagione: sono abbattuti 250 cervi sui 375 concessi (censiti 1363 nel 2014, 1379 2015, 1656 quest’anno), 270 camosci su 282 (censiti 1907 nel 2014, 2058 nel 2015, 2065 quest’anno), 39 caprioli su 65 (618 nel 2014, 550 nel 2015, 590 quest’anno) quest’ultimi in drastica riduzione nell’ultimo decennio, pare a causa delle predazioni dei lupi; a questi s’aggiungono 153 cinghiali.
Nel corso della stagione 2017/18 i cacciatori del CA nei 3 distretti in cui è diviso potranno abbattere 385 cervi, suddivisi per classe e sesso; i camosci sono invece 265 e i caprioli invece sono 50, ma suddivisi i 6 distretti.
Per quanto riguarda la tipica l’ultimo piano di abbattimento è di 20 galli e 12 coturnici; chiusa su tutto il territorio regionale pernice bianca e lepre variabile, i cui ultimi dati sono quelli della stagione 2013/14 quando furono richieste 27 pernici e 20 lepri; la pernice venne anche cacciata nel 2015/16, quando vennero assegnati 25 capi.
INFORMAZIONI
Il Cato2 può accogliere sino a 922 cacciatori, attualmente ne sono ammessi circa 700, molti dei quali residenti al di fuori dei confini del comprensorio.
Il Comitato di gestione è stato “accorpato” a quello del confinante CATO3 (Bassa Val di Susa e Val Sangone), ma su questa operazione voluta dall’assessore Giorgio Ferrero pende un ricorso di fronte al TAR, che verrà discusso il 18 ottobre 2017.
Presidente attualmente è Gianfranco Giuglar, vice presidente Graziano Donalisio; direttore tecnico Roberto Musso.
Esiste un servizio di vigilanza interno, il cui responsabile è Giuseppe Arleo.
La sede è in Piazzale Grand Hoche, Fraz. Beaulard (Oulx)
L’ufficio è aperto il pomeriggio dalle 15 alle 19 nei giorni di: lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato.
Telefono/Fax 0122.85.22.28
E-Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il comprensorio ha un sito sul quale si possono trovare tutte le informazioni, l’indirizzo è:
www.cato2.it