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Piero Pieroni

Piero Pieroni

Tra gli scrittori di letteratura venatoria, con Annibale Bocchiola, Adelio Ponce de Leon e Mario Rigoni Stern, Pieroni si può considerare uno degli ultimi grandi scrittori di questi  nostri anni  2000.

 Nasce a Firenze nel 1929 e, terminati gli studi classici, si laurea in questa città a pieni voti in Antropologia  Culturale.

Seguirà, già da giovinetto, il padre a caccia di starne e beccacce nella valle del Niccone nel Cortonese e sugli altipiani del Casentino  e, dotato di una carabina ad aria compressa...farà stragi di ranocchi e lucertole.

In famiglia, oltre alla caccia, il papà e gli zii sono appassionatissimi di cultura americana del Far West e così,  “imprintato” dal loro interesse  all’argomento, il giovane Piero si appassiona morbosamente, come lui stesso  dice, alla lettura di fumetti di cow boy e di indiani, leggendo  anche i molti libri avventurosi del West americano di Cooper, Stevenson e Jack london in lingua inglese, materia che già studia con profitto a scuola.

Finita la guerra e ormai laureato, la giovanile passione per la cultura del Far West,si trasforma e diviene  la sua nuova professione, dedicandosi a studi su quelle popolazioni e sulla storia delle tribù indiane d’America.

Dopo letture e profonde ricerche, diventerà il più ferrato ed esperto conoscitore di quella cultura, tanto da consentirgli di scrivere sull’argomento libri che avranno un notevole successo.

Nel 1956, infatti, pubblicherà il libro “Pellerossa. Storia e leggende”, che otterrà uno straordinario successo di critica e di vendite.

Seguiranno moltissimi altri libri, quali, tra i più importanti: - Il Tesoro del West, L’Epopea del Far West, I grandi Capi Indiani, Mandrie e Cow-boys, La Storia del West,  La vera storia di Cavallo Pazzo... e tantissimi altri testi inerenti a quella cultura.

 Il Pieroni che però  interessa a noi cacciatori è soprattutto quello che tanto ha dato alla Letteratura venatoria italiana.

Parliamone.

 Sulle orme paterne, da cacciatore appassionatissimo di beccacce - la cui caccia e studio daranno vita ad alcuni suoi bei libri-, e di altra selvaggina con il cane da ferma, caccerà in Italia e all’estero  in Jugoslavia, Romania, Ungheria ecc. e negli anni collaborerà, con articoli di grande interesse venatorio, con le riviste più note:  Diana , Il Cacciatore Italiano, Sentieri di Caccia ecc.

A Milano, dove si  trasferirà a vivere per alcuni anni con la famiglia, fonderà e ne diventerà direttore, la bella rivista “Caccia e Pesca”, avvalendosi ,come collaboratori, delle più famose firme di giornalisti e scrittori degli anni ‘60 .
Come ho già riferito in  biografie di altri importanti autori della nostra letteratura venatoria, soprattutto a Milano, ma in verità anche in altre città, nel dopo guerra qui si concentra l’”intellighenzia” della cultura cinegetica ed il fiorire di innumerevoli attività  venatorie.

Il nostro Pieroni ne è, per  meriti riconosciuti, partecipe ed attore di primaria importanza.

Inizierà la sua carriera di giornalista e di emerito scrittore, pubblicando un consistente numero di libri venatori  che, anche su questo tema, gli procureranno nuova fama e successo.

Negli anni 70, grazie al suo libro “Il Grande Cielo dei cacciatori di castori”, una famosa Azienda americana, produttrice di pellicce di tali roditori, lo invita in America e, come ci dice con ironia lui stesso, non tanto per onorare  la sua valenza di scrittore, ma per utilizzarlo come testimone di… pubblicità  per le loro pellicce in una importante Fiera nel Canada..

 ...”Quel che ne ricavai fu una meravigliosa sbronza di silenzi. di immensità e di colori nelle loro foreste, sui monti ,fra  laghi e chalets isolati, e la conoscenza degli indiani del Nord, quelli di Jack London, uguali ai loro padri, anche se mandano i loro ragazzi al ginnasio e non adorano più i “Totem”… Quelli delle riserve, invece, dei turisti e dei balli folcloristici ... non ho voluto visitarli.”

Nel 1967 ha diretto  per la Sansoni Editore due importanti lavori letterari: l’Enciclopedia della Caccia, in due volumi e l’Enciclopedia della Pesca, in tre.

Piero Pieroni è uno scrittore eclettico, in grado di scrivere e trattare argomenti  antropologici, faunistici e venatori, tanto da essere considerato uno degli scrittori più colti e  preparati del nostro mondo. Col suo stile efficace e moderno ha nobilitato e un po’ rivoluzionato la letteratura venatoria italiana.

Di lui il Sen.Giovanni Pellegrino, scrittore venatorio,  in un articolo su Diana ha scritto: “ Dotato di una scrittura riflessiva..una narrazione di memoria..si sente Faulkner nei personaggi e nelle atmosfere.”

Il critico letterario Geno Pampaloni, nel commento a un libro di Pieroni, di lui così scrive :“ Accanto alla felicità c’è nei suoi scritti la malinconia. Accanto all’avventura goduta, c’è il mito sofferto. Nell’istante stesso in cui, fucile a tracolla, come Cacciatore, egli è Protagonista, si ritrova invece ad essere, come Scrittore, il prigioniero di un’altra avventura la cui unica disperata sortita è nella parola".

La lingua che usa è limpida e musicale, vicina all’accento popolare senza essere vernacola, concreta e realistica, senza maniera e la capacità descrittiva è solida e spontaneamente viva.

Per questo suo modo di interpretare l’avventura, di tratteggiare  i personaggi che la animano e per il suo modo di scrivere  un po’ provocatorio, arguto e spontaneo nel descrivere momenti di caccia e di vita all’aria aperta, spesso la critica italiana lo ha paragonato, con il dovuto rispetto, al grande scrittore americano Ernest  Hemingway.

Pieroni sa  trasmettere ai lettori forti emozioni e sa suscitare  riflessioni profonde nell’anima venatoria dei cacciatori un po’ egocentrica, che spesso mina il giusto rapporto tra uomo, caccia, ambiente  e natura. 

Nei suoi scritti è attento a tutto ciò che concerne la ruralità e le tradizioni del variegato mondo venatorio, legato alle nostre attività in terreni pubblici o privati. Incita i cacciatori all’osservanza  delle leggi e alle regole per esercitare una caccia etica ed equilibrata, nel rispetto dell’agricoltura e della selvaggina, che sono un patrimonio di tutti e che vanno protette  e conservate  per le future generazioni.

Nella sua lunga carriera di scrittore e di attività venatorie culturali, tanti sono stati i riconoscimenti, i premi e le attestazioni di benemerenza ottenute dal Prof.Piero Pieroni.

Alcuni anni fa a Jesolo, nel 2006, durante una manifestazione culturale venatoria, in un prestigioso salone del Comune della città, gli è stata conferita, in  merito della sua carriera di scrittore, una medaglia d’oro da parte del Museo Ornitologico. Sul palco a premiarlo e a consegnargli il Diploma di merito fu l’amico novantenne Avv.Adelio Ponce de Leon che, da me accompagnato alla manifestazione, presenziava alla premiazione.

In quell’occasione, a cena, seduto a fianco di Adelio Ponce de Leon,Pieroni, da gran parlatore  toscano,  ci parlò delle sue cacce alla beccaccia - sua preda preferita - e dei suoi cani spinoni, soprattutto della sua Sandy, lodata come grande fermatrice ed instancabile cacciatrice.

Ci confessò anche la sua grande passione per le armi antiche, che da tanto tempo collezionava: moschetti napoleonici e garibaldini,  fucili americani a ripetizione dell’epoca del Far West, Sharp e Winchester delle battaglie indiane  e pistole a spillo.

Parlando di libri, mancando alla mia collezione un suo libro sulla beccaccia edito da Edagricole di Bologna ...me lo inviò poi gratuitamente  con una sua dedica.

Pieroni, un Grande, che in tanti anni di attività letteraria  ha pubblicato bellissimi libri di narrativa e tecnica venatoria e di antropologia americana, per Editori come Vallecchi, Mondadori, Olimpia, Giunti, Sansoni, Edagricole e Manni di Lecce, collaborando in Rai anche con programmi di carattere letterario. 

Pieroni muore prematuramente nel 2007.

Il giornalista scrittore Giacomo Cretti, che gli fu molto amico, dopo la sua improvvisa scomparsa, per onorare la sua memoria, sulla rivista “Sentieri di Caccia”  scrisse un  toccante articolo,  molto commovente, sulla vita e sulle opere di Pieroni .

Romano Pesenti

Le suo opere venatorie.

Nel 1966- La beccaccia – Edit.Olimpia di Firenze, in 8 piccolo di 373 pag. illustrate da disegni dei pittori Lemmi, Zangrilli e Thornburn,  con tante fotografie e schizzi di beccaccia. Si tratta di una delle più complete monografie sulla vita ,abitudini e metodi di caccia alla beccaccia. Riporta anche: tantissime considerazioni, pareri e commenti sulla beccaccia dei più grandi autori italiani e francesi, i più bei racconti scritti sulla maliarda e una ricca bibliografia dei libri sulla beccaccia.

Nel 1976,con Edagricole di Bologna, ripubblicherà in II° Edizione questo bel libro.

Nel 1967 – ENCICLOPEDIA DELLA CACCIA – Edita da Sadea Sansoni di Firenze, in due volumi in 4 rilegati di circa 1000 pagine illustrate. Riporta ...tutto lo scibile venatorio. Suddivisa in  capitoli: La selvaggina, i cani, le armi, le leggi, i sistemi speciali di caccia.

Nel 1967 – Racconti di caccia –( a cura di P. Pieroni) Ed.Sadea Sansoni, in 8 rilegato, di 290 pag, illustrate da Leo Mattioli. Contiene 31 racconti di caccia dei migliori scrittori di tutto il mondo: Tolstoi, Turgheniev,  Cecov, Guy de Maupassant, Renard, Seton, Faulkner, Scott, Ruark, Grey, Hemingway e altri, con gli Italiani Fucini, Paolieri, Barisoni, Cassola, Calvino, Tombari, Pieroni, Pellegrino, Rigoni Stern ecc. E’ un libro molto comune, perché stampato in una alta tiratura e veniva dato in omaggio a chi acquistava l’Enciclopedia della Caccia. Libro che non può assolutamente mancare nella biblioteca di un cacciatore.

Nel 1968 – LA CACCIA –( a cura di P.Pieroni) Sansoni Edit.,in 16 di 283 pag. illustrate da schizzi, disegni e foto a colori. E’ una piccola Enciclopedia della caccia; primo di una serie edite da Sansoni di –Enciclopedie Pratiche illustrate- suddiviso in tanti capitoli.

Nel 1972 – La beccaccia nel whisky – Edizioni Agricole di Bologna, in 8 piccolo, di 255 pagine. Sotto titolo- Diario di un cacciatore quasi professionista- Sono 15 splendidi racconti delle sue cacce. Si può considerare il miglior libro di narrativa venatoria scritto dal Pieroni. Questa edizione andò subito in esaurimento.

Nel 2002, sotto la spinta di lettori della rivista Diana, con cui da tempo collaborava, l’Editoriale Olimpia ripubblicherà in II° Ediz. questo bel libro, con una prestigiosa veste tipografica,rilegata e con la copertina illustrata da Lemmi.

 

Nel 1976 – A CACCIA COL CANE- Vallecchi Editore, in 8 piccolo di 185 pagine. In questa guida riassume e descrive in modo cordiale e colloquiale la sua lunga avventura di caccia in tutti paesi d’Europa, fornendo al cacciatore  innumerevoli consigli e nozioni sui cani e sulla selvaggina cacciata.

Nel 1978 – IL CACCIATORE DALLE COLLINE –Editoriale Olimpia, in 8 piccolo di 160 pagine. Sono 20 piacevolissimi racconti di cacce del Pieroni. Libro che prende spunto dalle sue giovanili letture sui libri in lingua inglese di avventure scritte da R.L. Stevenson, in cui in un capitolo di quel libro scrive “ E’ tornato il marinaio dal mare, il cacciatore dalle colline..”

Nel 2009 -Ripubblicato in II° Ediz., sempre da Olimpia .

Nel 1988 –Selvaggina e caccia. Tutte le specie cacciabili-Edit.Olimpia , in 8 di pag.191 illustrate.

Nel 2002 –TUTTO SUI CANI DA CACCIA –Edit. Olimpia, in 8 di 144 pagine illustrate. Razze, morfologia, dressaggio e impiego venatorio dei cani.

Nel 2005 – Il vecchio e i fagiani – Manni Editore di Lecce,in 8 di 180 pagine. Sono 27 bei racconti di caccia. E’ l’ultimo libro scritto dal Pieroni, prima della sua improvvisa scomparsa.

Oltre  alle tante già citate opere di storia americana, scrisse molti altri libri  di argomenti storici e sociali, ma è qui utile anche ricordare che nel 1974 pubblicò anche il libro- A CACCIA DI BALENE –

Libri in collaborazione:

Nel 1978 – I selvatici da vicino –Edit. Olimpia, con le opere de pittore  Roberto Lemmi – Libro già postato e commentato su “Cacciando.com” nell’articolo su Narrativa “Libri d’Arte” nella biografia di Roberto Lemmi.

Nel 1985 – Tutta caccia – Ed. Olimpia in 16 di pag.128 in collaborazione con Giuliano Incerpi.


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