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Azzi - Delor - Camusso. Manuale del Cacciatore Italiano

Azzi - Delor - Camusso. Manuale del Cacciatore Italiano

Dott. Emilio AZZI (Grilletto)

Cav. Ferdinando DELOR (Max)

Prof. Niccolò CAMUSSO (Camoscio)

Armi, Cani, Selvaggina – ..

 

la Trinità davanti alla quale s’inchina il cacciatore – è l’argomento di questo volume, che è il più completo ed esaustivo nella materia che sia mai stato prodotto in Italia, e non solo.

Un’Opera che tratta questi importantissimi temi venatori con competenza, ricchezza di immagini e completezza di informazioni, se non scientifiche, almeno sportive e, senza dubbio, utili al cacciatore che si avvicina a queste tre materie.

Grilletto,Max e Camoscio, sono tre dei nostri più stimati e colti scrittori di cose cinegetiche,

che qui si sono uniti per compilare questo volume,il :

-MANUALE DEL CACCIATORE –

edito nel 1887 dai F.lli Dumolard Editori a Milano,in 8 di 907 pagine, illustrato con 117 incisioni, diviso in 4 grossi capitoli : Le Armi - I Cani da ferma italiani ed esteri - Le malattie dei cani – La selvaggina e norme per cacciarla.

Ognuno di essi vi ha contribuito con le proprie profonde conoscenze e col maturo frutto dei propri studi. Un’Opera pratica, spoglia di pesanti dottrine, ma ricca di considerazioni, di descrizioni dettagliate e di istruttivi ed utili consigli a tutti i seguaci di Sant’Uberto .

Ci saranno riusciti ?...ai lettori l’ardua sentenza.

 

Grilletto,

 

espertissimo di armi e valente studioso della balistica, nella prima parte, a chi dovrà scegliere un’arma, descrive nei più minuti dettagli la conformazione, la costruzione, la struttura, la sicurezza ed anche l’ estetica dell’arma, illustrandone le caratteristiche tecniche, il peso e l’uso più adeguato per quel fucile, facendo nel contempo vari confronti fra le armi delle molte tipologie dei fucili in essere, prodotti dalle fabbriche italiane ed estere,senza lasciare il cacciatore nel dubbio e in balia delle proposte dell’armiere che, per quanto onesto, è parte troppo interessata, la cui scelta è spesso indirizzata più al proprio tornaconto che alle esigenze del cliente cacciatore.

I suoi precisi consigli lo porranno quindi nella migliore condizione di decidere per un’arma, con cognizione di causa.

La polvere, il piombo, le borre, i bossoli, le strozzature e tutti quegli accessori inerenti alla carica dell’arma sono descritti con tale competenza, che il solo studio non può dare se non è avvalorato e congiunto da esperienza e prove sul campo.

Un capitolo sarà dedicato alla conservazione e riparazione e ai marchi dei campi di prova,per l’identificazione della provenienza dell’arma.

Questo capitolo è una parte veramente ben spiegata e quasi esclusivamente scientifica dell’opera intera. Le armi sono cose molto serie e pericolose e non è lecito, come bene afferma l’Autore, fare della poesia parlando di un fucile !

Alla fine della lettura,ogni cacciatore sarà grato all’Azzi, per avergli resa familiare una scienza tanto necessaria e,purtroppo, da pochi tenuta in considerazione e conosciuta.

 

Max,

 

il paladino delle razze canine nazionali, nella seconda parte del volume alza una voce autorevole in favore dei nostri Bracchi e dei nostri Spinoni, rivendicando il posto che giustamente meritano nella grande famiglia dei cani da ferma.

Li fa sfilare tra le pagine e qui descrive bracchi italiani, francesi, tedeschi e spagnoli, spinoni e griffoni, pointers e setters, bretons etc. etc. con amorosa cura e con quel brio di cui i suoi scritti sono dotati, tanto ben descritti che renderà la lettura piacevole ed istruttiva nello stesso tempo. Quantunque il Delor riconosca e lodi con sincero entusiasmo le eccelse qualità venatorie delle razze inglesi, manifesta sempre una preferenza, da ormai vero italiano, per le alte doti delle nostre razze continentali, e ne giustifica le lodi, per l’uso nostro per le loro caratteristiche di andatura e di cerca, più adeguate ai nostri terreni,poco spogli e ampi, ma ricchi di boschi di macchia e paludi, e non come i moors delle colline inglesi,dove velocità e sicurezza d’incontro devono essere,e sono, prerogativa di quelle razze.

I cani poi, occupano tanto spazio nei nostri affetti, che renderanno e arricchiranno di molto interesse una parte di questo volume, per un capitolo scritto da uno dei più autorevoli dei nostri professori di scienza veterinaria, che qui si firma modestamente un "VETERINARIO PRATICO".

Il testo è un piccolo trattato di medicina veterinaria, utile e pratico, sulle più frequenti malattie che affliggono i nostri ausiliari nel loro lavoro.

E’ un vero tesoro per i cacciatori cinofili,specialmente quelli lontani dalle città, i quali, grazie alle moltissime ricette e cosigli in esso contenuti, saranno di aiuto per le cure, prime o definitive, sulle infermità che per imperizia o negligenza per il trattamento subito dagli animali, o per incidenti di caccia, possono diventare croniche e impossibili per l’attività venatoria.

Bene, a questo punto, ormai in possesso del fucile e del cane, non manca, per rendere completo il quadro che la Selvaggina.

 

Camoscio,

 

sapiente naturalista nonché cacciatore provetto, riempie il quadro e completa il libro con dotte descrizioni sulla selvaggina cacciabile nel nostro territorio, suddividendola nelle famiglie dell’Ornitologia classica e riportando nel libro tutti i quadrupedi ungulati e non e tutti i mammiferi oggetti di caccia ; non solo nelle loro caratteristiche morfologiche di vita,ma anche come meglio cacciarli. Un capitolo importante lo dedica alla Beccaccia,attingendo notizie nelle sue memorie e nei commenti di cacciatori esperti in questo tipo di caccia.

Quanta erudizione e quanta conoscenza nel mestiere in questa quarta parte del libro, così ricca di notizie, di consigli , gli uni più interessanti, utili e necessari degli altri !

Sono molti i preziosi appunti e i suggerimenti che dà sul modo di cacciare la varia selvaggina descritta con pignoleria scientifica nel volume e, come prima riferito, sulla beccaccia, che già a quei tempi era oggetto di appassionata caccia, anche per la bontà delle carni.

L’Autore inizia il capitolo ‘beccaccia’ con : " Chi mi darà la voce o le parole ond’io possa degnamente parlare della Beccaccia ?"

Il libro, che è da ritenersi il più completo Manuale di caccia scritto in Italia e non solo, è impreziosito con 117 illustrazioni/incisioni presi da disegni di artisti famosi e, per comprenderne l’importanza, basta citarne uno: il piemontese Gian Battista Quadrone, appassionato cacciatore e pittore di grido, tanto da render questo volume, anche dal lato estetico, un saggio che nulla ha da invidiare alle consimili pubblicazioni straniere.

Gli autori di questo volume, Azzi e Delor, nell’anno precedente, cioè nel 1886 avevano già pubblicato un proprio libro con il titolo del capitolo da loro scritto in questo Manuale del Cacciatore, mentre il Camusso lo editerà nello stesso anno(1887) e lo riediterà nel 1925 con La Stampa Commerciale di Milano.

Per completare l’informazione sui libri degli Autori qui citati, elencherò le altre opere a loro ascritte

EMILIO AZZI

LE RECENTI ARMI DA CACCIA – 1891, Editore Giornale dell’Agricoltura del regno d’Italia di Bologna- Piacenza in 8 di 24 pagine.

NICOLA CAMUSSO

- GLI UCCELLI DEL BASSO PIEMONTE- 1887, edito da F.lli Dumolard in in 4 grande di pagine 49.

-LA SELVAGGINA E LE LEGGI CINEGETICHE- 1891, edito dal Giornale dell’Agricoltura…in 8 di pag.24

-LA BECCACCIA - 1920 da Casa Editrice del Cacciatore italiano, in 12 di 60 pagine. Nuova edizione a cura di A.Stoppani con illustrazioni del pittore Mario Norfini ed appendice sul fucile più adatto di A.Manaresi

 

   Romano Pesenti

 

 Romano RRRRRRRR

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