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Ettore Arrigoni degli Oddi

Ettore Arrigoni degli Oddi

Nasce nel 1867 nella villa di Ca’ Oddo di Monselice in provincia di Padova.Figlio del Conte Oddo, dal padre, autore egli stesso di alcuni interessanti testi ornitologici e proprietario di una collezione di uccelli esotici, gli viene trasmessa  una fortissima passione per l’Ornitologia.

Prima ancora di intraprendere studi universitari in scienze naturali, il giovane Ettore pubblica un catalogo in cui descrive e analizza  la preziosa raccolta ornitologica di Francesco Gallo di Monselice, ricca di 361 esemplari di uccelli appartenenti a 235 specie avicule italiane. Dopo questa esperienza, ancora studente, cominciano le sue attente osservazioni sugli uccelli nidificanti nella laguna veneta e, da cacciatore appassionato in quell’ambiente, inizia la raccolta di specie acquatiche, arricchendo via via la collezione  con assidue frequentazioni, reperimenti e acquisti di selvaggina nel mercato di Padova.

Nel 1889, appena ventiduenne, l’Arrigoni si laurea in scienze naturali presso l’Università di Padova e nel 1894 riceve la cattedra di zoologia presso la stessa Università.

Nel 1902 si sposa con la nobildonna toscana Marianna di S.Giorgio, nipote della marchesa Panciatichi Paolucci, studiosa di malacologia e proprietaria di importanti collezioni naturalistiche. Col  matrimonio, alla già ricca collezione di selvaggina palustre  del marito, si aggiungono quelle ereditate dalla sposa, raggiungendo così il considerevole numero di   1200 esemplari: collezione che verrà in seguito donata al Comune di S. Gimignano.

Dopo una serie di articoli per le riviste scientifiche sulle anomalie del piumaggio di alcune specie di uccelli - tema di 34 scritti della sua produzione scientifica -  e di vari cataloghi e pubblicazioni, frutti di studi sulla storia dell’ornitologia, sulla caccia in botte nella laguna veneta e su vari argomenti sugli uccelli del veneto, nel 1902 pubblica, per la Ulrico Hoepli Editore di Milano, l’importantissimo Atlante Ornitologico.Uccelli Europei con notizie d’indole generale e particolare.Opera fondamentale per l’Ornitologia.

A quest’ Opera fondamentale seguiranno poi negli anni a venire altri importantissimi libri di Ornitologia.

Nel 1910 fondò, insieme ad altri ornitologi di fama, tra i quali Francesco e Alessandro Ghigi,

la “ Rivista Italiana di Ornitologia “ e, nello stesso anno, verrà nominato direttore dell’Ufficio Ornitologico di Roma.

Allo scoppio della prima guerra mondiale del 1915 la villa di Cà Oddo, che era la sua residenza,venne destinata ad uso militare e l’Arrigoni dovette trasferire la sua ricca collezione di uccelli paleartici a Bologna, dove fu affidata all’ornitologo Alessandro Ghigi.

Raccolse nella sua vita una collezione di uccelli italiani e della regione paleartica (oltre 30 mila esemplari), molti dei quali da lui stesso cacciati in patria e nei numerosi viaggi compiuti in Europa e in Asia.

Nel 1913, coi voti dei cattolici, venne eletto deputato al parlamento  e vi rimase per due legislature fino al 1921. Nel 1919 fu tra i deputati che formarono il Gruppo Parlamentare del Partito Popolare Italiano (PPI).

Ritiratosi dalla politica, nel 1926 elabora per i cacciatori italiani un bel testo esplicativo sulle disposizioni vigenti in materia venatoria,  in cui descrive e spiega l vari strumenti e sistemi di caccia oltre alle specie di selvaggina cacciabile, elencando anche tutte quelle protette.

Altro volume di grande importanza ornitologica lo pubblicherà nel 1929, sempre con Hoepli: “Ornitologia Italiana”

La salute comincia ad abbandonarlo ed inizia una fase di decadimento fisico ed intellettuale  e .perciò, nel 1930 decide di donare la collezione ornitologica allo stato italiano. Nel 1937, per adempiere alla volontà del padre, grazie alla figlia Oddina, avviene il passaggio della collezione di oltre30.000 esemplari  al Museo annesso al Giardino  zoologico di Roma .

 

Nel 1942 l’Arrigoni muore a Bologna in una casa di cura. 

 

L’Arrigoni degli Oddi è stato, ed è senza dubbio, uno dei più grandi ornitologi della nostra letteratura e storia di questa scienza e, oltre agli importanti testi di ornitologia, è stato autore di più di duecento pubblicazioni, che si riferiscono a catture di esemplari nuovi o rari per l’Italia, a ibridi fra specie affini,alla descrizione d’individui  aberranti per anomalie dei caratteri sessuali secondari o ad argomenti relativi alla caccia ed alla sua legislazione.

 

Le sue opere più importanti.

 

 

Nel  1902 – ATLANTE ORNITOLOGICO. Uccelli Europei con notizie, ecc… - Ulrico Hoepli Editore - Libraio della Real Casa, in Folio picc. di 556 pagine, arricchite di 50 tavole colorate di uccelli e con 210 illustrazioni. Opera fondamentale di Ornitologia.

 

Nel 1904 – MANUALE DI ORNITOLOGIA ITALIANA – Ulrico Hoepli Editore di Milano, in 16 di 907 pagine. Elenco descrittivo degli uccelli stazionari o di passaggio finora osservati in Italia, con 36 tavole e 401 incisioni .

 

Nel 1926- In collaborazione con Franceschi e Ghidini,l’Arrigoni pubblica  sempre per i Manuali della Hoepli

  •  MANUALE DEL CACCIATORE ITALIANO – L’Arrigoni dopo le armi, i cani e altri argomenti trattati dagli altri due Autori nominati, aggiungerà il capitole riguardante la SELVAGGINA. Questo manuale verrà rieditato molte volte negli anni a seguire.

 

Nel 1927 – TESTO ESPLICATIVO E ILLUSTRATIVO DELLE DISPOSIZIONI VIGENTI IN MATERIA VENATORIA - Tipograf. Del Seminario, Padova. In 4 picc. di 252 pagine.  Libro scritto per il cacciatore italiano, per spiegare le leggi e gli uccelli e le cacce consentite, con l’elenco dei protetti. In 2° Ediz. sempre nel 1927.

 

Nel 1929 – ORNITOLOGIA ITALIANA – Ulrico Hoepli Editore, in 4 gr.di 586 pagine, con 36 tavole a colori del pittore Mario Norfini, rappresentanti le specie degli uccelli Italiani. Un’Opera classica e  monumentale, ricercatissima di Ornitologia. Riporta una Bibliografia Ornitologica fino al 1928.

 

Il  libro - La Caccia  di botte o di Valle nelle Lagune di Venezia – Edito nel 1894 da F.Garbini  diMilano, in sole 200 copie non venali e donate agli amici, l’Autore produce un prezioso Manualetto sulla caccia alla selvaggina palustre nella laguna veneta, in 16 di 50 pagine con 5 tavole, che apparve a puntate sullo “ Sport Illustrato”, anno XIII . Questo libro è stato rieditato in forma privata in copia anastatica fedele all’originale  nel 2008.

 

 

 

 

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