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Trentino: strage in una notte

Trentino: strage in una notte
Trenta pecore uccise e sbranate in una sola notte tra la val Venegia e passo Valles, con i pastori che hanno trovato le carcasse disperse ovunque.
Da un po' di tempo si sapeva della presenza del lupo, ed un esemplare era stato avvistato in zona, ma che potesse fare un macello simile nessuno l'aveva certo messo in conto: pecore ed agnelli sbranati, azzannati o caduti in dirupi nella notte tra sabato e domenica vicino al laghetto di Cima Caladora, tra passo della Venegiota e forcella Venegia.
Lo riporta il "Trentino", che riferisce come sia stato un giovane pastore di Fiemme, Fabio Zwerger di 22 anni, a scoprire il massacro quando al mattino presto è salito al passo.
Il giorno prima c'era nebbia, e forse il predatore, o i predatori, è stato favorito nel suo assalto, disperdendo il gregge.
Zwerger era lassù insieme alla sua compagna Alice Masiero, e proprio in questi giorni avevano iniziato la discesa verso valle con le bestie; s'erano fermati un giorno in più per evitare di ostacolare il traffico domenicale, ma a rovinare loro il tutto è arrivato il lupo.
Anche i forestali la la pensano così, ed hanno raccolto molti elementi che fanno attribuire la strage ad un lupo, ciò nonostante è stato disposto il test del DNA su alcuni campioni reperiti sul posto; il dubbio è che possa essersi trattato di un solo esemplare.
"Una cosa davvero impressionante e penosa" ha dichiarato ai giornali Giovanni Zanon, presidente della comunità della valle di Fiemme e zio del giovane pastore.
Il bilancio non è definitivo, perché il gregge era composto da circa 500 pecore e molti agnellini potrebbero essere morti o dispersi. Oggi si tenterà il recupero delle carcasse, ma già si accendono le polemiche: "non avevamo ancora imparato a rapportarci con gli orsi - sostengono alcuni - e già dobbiamo fare i conti con i lupi".
 
La presenza del lupo nella zona di passo Valles era stata denunciata da turisti nei giorni di Ferragosto, in particolare sui versanti che scendono verso Falcade, anche se i forestali erano riusciti nel giugno scorso ha immortalare con una fototrappola un esemplare che si stava cibando di un cervo. 
Di certo c'è, aggiungiamo noi, che dal giorno in cui s'è formata la prima coppia stabile di lupi, con l'incontro in Lessinia tra la femmina giunta dal Piemonte (questo sostengono i ricercatori) Giuletta e il maschio dinarico Slavc, i predatori sono tornati a far pesare la loro presenza.
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