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FENAVERI ABRUZZO: LA REGIONE DEVE RISPETTARE LE LEGGI SULLA CACCIA

FENAVERI ABRUZZO: LA REGIONE DEVE RISPETTARE LE LEGGI SULLA CACCIA

Le Associazioni venatorie contro la Regione Abruzzo dopo la sospensione da parte del Tar del calendario venatorio 2016. Federcaccia, Arci Caccia, Enalcaccia e Anuu, che stanno costituendo anche in Abruzzo la Fenaveri, Federazione delle Associazioni Nazionali Venatorie Riconosciute, nel corso di una conferenza stampa hanno denunciato la situazione di illegittimità che per colpe degli suoi uffici regionali sulla Caccia, si è verificata in Abruzzo, a dispetto delle leggi nazionali.

Costantemente, è stato messo in evidenza dai rappresentanti regionali delle associazioni venatorie, l’Ufficio Caccia della Regione Abruzzo correda il calendario venatorio con relazioni che sono incomplete e prestano il fianco a ricorsi di associazioni ambientaliste. Il forte dubbio è che dipendenti regionali, legati ad associazioni ambientaliste, non profondano il massimo impegno per arrivare a redigere documenti e delibere inoppugnabili e rispettose delle Leggi nazionali. Ci chiediamo se questo sia solo disattenzione o scarso impegno del lavoro o se ci sia addirittura un disegno nascosto di boicottaggio. Supposizioni che vorremmo fossero chiarite.

Gli assessori regionali alla Caccia che si sono succeduti nel corso degli anni sono sempre rimasti vittime del lavoro degli uffici regionali vedendosi successivamente sconfessati dalle sentenze del Tar. Ricorsi che anche in questo caso hanno fatto perdere giornate utili a centinaia di cacciatori che già hanno pagato le relative tasse per poter disporre di un proprio diritto.

Le associazioni venatorie chiedono anche l’intervento del presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, per risolvere questioni annose che in questi giorni stanno causando danni ai cacciatori, che non potranno essere recuperati. Si chiede quindi al Presidente di verificare l’operato dei suoi uffici, porre rimedio alle carenze.

La costituente Fenaveri abruzzese e il suo organismo nazionale, nel caso in cui il Tar Abruzzo assumesse decisioni in contrasto con le Leggi nazionali e regionali, sicuramente procederà in tutte le sedi opportune fino al Consiglio di Stato per porre fine a un modo interpretativo che è esclusivamente abruzzese.

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