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Incendi Pisa: al danno del fuoco Remaschi aggiunge la beffa per i cacciatori pisani.

Incendi Pisa: al danno del fuoco Remaschi aggiunge la beffa per i cacciatori pisani.

Per Libera Caccia chiunque abbia appiccato l'incendio nei monti Pisani meriterebbe di essere richiuso in cella gettando via la chiave, per noi che amiamo la natura e l'ambiente è un reato gravissimo, che colpisce non solo gli habitat di tutte le specie animali ma anche le comunità che ne fanno parte. Detto questo non è pensabile che al danno del fuoco si unisca la beffa di zone chiuse alla caccia laddove il fuoco non è arrivato. E' la prima volta che viene adottato un provvedimento simile, segno evidente che si vuol colpire la caccia ed i cacciatori.

La legge nazionale è chiara, automaticamente c'è un divieto di 5 anni per l'attività venatoria nei terreni incendiati. La Regione, con il Presidente Rossi e l'assessore alla agricoltura Remaschi, stanno preparando un atto di Giunta per chiudere la caccia ben oltre il territorio andato in fumo, causando così grave danno ai titolari di appostamento fisso nell'area coinvolta dalla decisione del Governo regionale. Cittadini che hanno pagato specifiche tasse per svolgere la loro attività, che si impegnano a tenere in ordine le loro zone durante tutto l'anno e che proprio alla vigilia del passo si vedono togliere un loro diritto senza che questo sia previsto da alcuna norma.
Ma ci sono aminali di serie A e animali di Serie B per la Regione, gli ungulati (cinghiali caprioli, daini ect ect) potranno essere abbattuti nelle aree limitrofi ai terreni bruciati, mentre gli uccelli (che come dice la parola Volano! e migrano!) non potranno essere oggetto di prelievo, quando tutti sanno che tra pochi giorni comincia la fase migratoria delle specie oggetto di caccia che quindi non hanno interesse a farmarsi per molto tempo nello stesso luogo. Remachi parla di salvaguardia degli animali, ma lo hanno informato che i cacciatori non possono sparare a tutte le specie viventi???? Quelle oggetto di caccia non risentono dei danni del fuoco.
La Regione, invece che impegnarsi a trovare casa e lavoro per i cittadini italiani (e non per i Rom amici di Rossi e del PD) perde il suo tempo per vessare ancora i cacciatori rischiando una valanga di ricorsi.
Neanche le amministrazioni comunali hanno sollevato l'esigenza di estendere il provvedimento di chiusura della caccia oltre i terreni bruciati, e conoscono bene il loro territorio, al contrario dei politici della Regione.
Ormai il PD, in stato confusionale, marca ancora una volta la sua distanza dalla vita reale e dai cittadini, per questo Libera Caccia metterà in atto ogni iniziativa possibile per bloccare il provvedimento infondato della Regione.

Sisto Dati vice presidente vicario Libera Caccia

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