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Chiusura domenicale della caccia: continuano le prese di posizione

Chiusura domenicale della caccia: continuano le prese di posizione

Continuano le prese di posizione sull'ipotesi del Ministro Costa di chiusura domenicale della caccia.

Così dichiara l'Assessore alla Caccia del Veneto Giuseppe Pan:

“Purtroppo, non credo che vietare la caccia la domenica annulli il rischio di incidenti, come quello successo ieri in Liguria: una vera tragedia, e bisogna avere rispetto per la famiglia della giovane vittima. Gli incidenti di caccia possono accadere il sabato o in qualunque altro giorno della settimana – spiega l’assessore – per ridurre al massimo questi rischi, l’unico metodo e la prevenzione e la preparazione dei cacciatori, come facciamo noi in Veneto dove i cacciatori sono circa 42 mila e sono coinvolti nei piani di contenimento del cinghiale. Nel 2018 la Regione Veneto ha messo a bilancio 350 mila euro per le attività di formazione e responsabilizzazione dei cacciatori e delle associazioni venatorie, per prevenire il deprecabile fenomeno del bracconaggio, appunto con la realizzazione di corsi, materiale divulgativo e incontri informativi che prevedono, tra le altre azioni, ogni possibile ulteriore incremento in materia di sicurezza, etica venatoria e isolamento di comportamenti scorretti”.

E così, si esprime Marco Remaschi, Assessore alla Caccia in Regione Toscana:

“Gli incidenti nel mondo venatorio, purtroppo, avvengono ancora troppo spesso. Quel che dobbiamo fare e che stiamo facendo come Regione per evitarli, è rafforzare al massimo la sicurezza, promuovere corsi di formazione e assicurarci che le regole siano rispettate. Vietare la caccia nel giorno della settimana che più la rappresenta è inutile, non serve a niente. Quello del ministro è un ennesimo tentativo strumentale di provocazione. Abbia piuttosto il coraggio di dire apertamente che intende chiudere del tutto la caccia. In Toscana  la caccia è una tradizione, fa parte e si integra perfettamente con il nostro territorio e se non ci fosse avremmo dei problemi in più. Penso solo ai grossi danni che alcune specie fanno agli allevamenti. Quel che dobbiamo combattere sono le persone che non rispettano le regole. Chi sgarra deve essere punito in modo esemplare. Non basta la sanzione, in certi casi bisogna arrivare al ritiro del porto d’armi. Siamo pronti a rivedere e irrigidire le norme sulla sicurezza”.

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