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Marche: l'ATC Pesaro 1 porta le richieste danni in procura e insorgono Coldiretti, Coopagri e Liberi Agricoltori

cinghialeVento di bufera quello che spira sulll'ATC Pesaro 1. Il Presidente Malavolta, infatti, ha portato la documentazione sui danni da ungulati alla Procura della Repubblica evidentemente paventando malversazioni. Non si è fatta attendere la reazione delle associazioni agricole che hanno risposto per le rime respingendo al mittente le accuse, come si evince dai comunicati stamapa e dagli articoli che potete leggere di seguito;

Fauna selvatica, gli agricoltori subiscono danni e l’ATC invoca la Procura, Coldiretti: “Malavolta si dimetta”
Chiedere il risarcimento per i danni subiti a causa della fauna selvatica e ricevere in cambio la trasmissione degli atti in Procura.

Ha dell’incredibile quanto avvenuto ieri nel corso della riunione del Comitato di Gestione dell’Atc Pesaro 1, durante la quale il presidente Alberto Malavolta ha chiesto di essere autorizzato a inviare alla Procura della Repubblica tutte le richieste di risarcimento del 2019 - oltre 300 - arrivate dagli agricoltori dei 30 comuni dell'area (Auditore, Belforte all'Isauro, Borgo Pace, Carpegna, Fermignano, Frontino, Gabicce Mare, Gradara, Lunano, Macerata Feltria, Mercatello sul Metauro, Mercatino Conca, Montecerignone, Montecopiolo, Montegrimano, Montecalvo in Foglia, Montelabbate, Peglio, Pesaro, Petriano, Piandimeleto, Pietrarubbia, Sant'Angelo in Vado, Sassocorvaro, Sassofeltrio, Tavoleto, Tavullia, Urbania, Urbino, Vallefoglia) che hanno subito danni dalle incursioni di cinghiali, caprioli & co.

Coldiretti Pesaro Urbino arriva a chiederne le dimissioni per una presa di posizione gravissima e offensiva nei confronti di tutti gli imprenditori agricoli che da anni sono costretti a fronteggiare un’emergenza che cresce di anno in anno. Basti pensare che l’entità delle richieste di danni - oltre 800mila euro, lamentano le aziende - è quasi triplicata rispetto a quella dell’anno precedente. L’importo riconosciuto è stato di circa 300mila euro. “Questo avviene - spiegano da Coldiretti - perché la procedura prevede che la stima dei danni sia effettuata da un perito dell’Atc. Il che è sfavorevole per l’agricoltore che, per opporsi, è costretto a incaricare un proprio perito e, successivamente, affrontare un contenzioso in sede civile contro l’Atc. Ciò, ovviamente, considerando i tempi e i costi, spinge gli agricoltori ad accettare le stime al ribasso. Invece di inviare le carte alla Procura questo ente dovrebbe cercare di effettuare una più corretta gestione della fauna, in modo da limitare i danni alle imprese agricole”.

Nel corso del Comitato la richiesta del presidente Malavolta è stata contestata con forza dal nostro rappresentante, ma è stata comunque vergognosamente deliberata. Insieme a Coldiretti hanno votato contro anche le altre componenti degli agricoltori. “Oltre ad essere amareggiati e pronti a contrastare questa iniziativa - dicono da Coldiretti Pesaro Urbino - ci stupisce il fatto che anche le rappresentanze del mondo venatorio e lo stesso rappresentate del Comune di Urbino abbiano sostenuto l’offensiva tesi del presidente Malavolta. Ci chiediamo se il sindaco Maurizio Gambini, con il quale c’è sempre stato un dialogo costruttivo, ne fosse informato e cosa pensa dell’operato del suo rappresentante.

Coldiretti è per la legalità. Se il presidente Malavolta ha ragione di ritenere, sulla base di circostanze oggettive, che vi siano richieste di danni mendaci è giusto e necessario denunciare, soprattutto per rispetto di tutte le imprese che non senza difficoltà subiscono sistematicamente danni. Altrimenti si dimetta perché è inaccettabile trattare centinaia di imprenditori onesti alla stregua di truffatori”.

da Coldiretti Pesaro Urbino

https://www.vivereurbino.it/2020/02/29/fauna-selvatica-gli-agricoltori-subiscono-danni-e-latc-invoca-la-procura-coldiretti-malavolta-si-dimetta/771649/

 

Apprendiamo sconcertati sulla stampa locale della decisione dell'atc ps1 di trasmettere alla Procura le richieste di danni presentate dagli agricoltori. Appare come la mossa disperata di chi,travolto da uno tsunami che tutti potevano prevedere, di fronte all' impossibilità (volontà forse) di affrontare correttamente il problema degli ungulati, cerca di procrastinare in ogni modo il redde rationem. Che vuol dire fallimento e successivo commissariamento. Del resto chi scrive non può non domandarsi quale sia stata la ragione di eliminare dal comitato di gestione gli unici due membri,Riccardo Rossi e Gabriele Sperandio, che, da cacciatori "evoluti" continuavano a segnalare e contrastare una gestione scorretta del cinghiale (e non solo) frapponendosi allo strapotere dei cinghialai che, di fatto, "muove i fili" su ogni decisione all'interno dell'atc PS1 (vedi ad esempio il tentativo di aprire alla caccia l oasi della badia,con la benedizione dell' ufficio caccia della Regione.

Ed un' ultima domanda non può non essere fatta. È a conoscenza il sindaco di Urbino, forse il più importante agricoltore della provincia, che il rappresentante del comune di Urbino (che dovrebbe rispondere a Lui)ha votato a favore della sconcertante trasmissione alla procura delle richieste di danno? Non solo coldiretti, purtroppo ma certamente la più rappresentativa organizzazione sindacale agricola,si indigna profondamente. Noi della confederazione nazionale liberi agricoltori siamo sconcertati. Non si fa prevenzione,si sceglie(nel silenzio assordante della politica)di trasformare il territorio in un enorme allevamento di maiali selvatici, e poi,coi buoi(anzi maiali)scappati dalla stalla,si insinua il dubbio che gli agricoltori che sono stati distrutti da decenni di non gestione dei cinghiali, siano tutti ladri e truffatori. Non finirà bene,per nessuno. Spero che tutto il mondo agricolo,che non è solo coldiretti, dica la sua.

Il presidente provinciale
Confederazione italiana LIBERI AGRICOLTORI
Grazie Andrea Busetto Vicari

Apprendere che l’Ambito Territoriale di Caccia Pesaro 1 (ATC1) abbia deliberato l’invio alla Procura della Repubblica il materiale relativo alla richiesta risarcimento danni da selvaggina subiti dagli agricoltori è una notizia che lascia sconcertati. Anzitutto va ricordato a tutti che i danni che l’ ATC1 ha risarcito sino ad oggi, non sono mai stati quelli realmente subiti dagli agricoltori. Ciò e dovuto alla procedura che vede come perito, che stabilisce il danno subito, un libero professionista pagato dall’ATC1 che quasi mai viene messo in contradittorio da un altro perito di parte dell’ agricoltore.

Tutto il sistema e farraginoso e inefficace e che avvantaggia palesemente l’ATC1.

Ma la vera questione, visto che i danni sono per la maggiore parte causati dai cinghiali, e che l’ATC1 e in balia dei cacciatori Cinghialai che praticamente fanno ciò che vogliono. Un esempio lampante in tal senso è stata la recente estromissione di due componenti del comitato di gestione dell’ATC1, in quanto anche se loro stessi sono cacciatori, non condividevano le strategie hai confini della legalità adottate dal comitato stesso.

Altro motivo importate per cui i danni dei cinghiali aumentano di anno in anno, che non vengono adottate dalla ATC1 le misure necessari per contenere da un lato il numero dei cinghiale e dall’altro misure penalizzanti per le squadre dei cinghiali che nella loro a aree di caccia vi sono incremento dei danni, dovuti sostanzialmente ad una procedura di caccia che può essere assimilata più ad una sorta di allevamento sulle terre altrui piuttosto che un attività sportiva vera e propria.

Ritengo che chi abbia espresso parere favorevole, sulla delibera in questione, si debba dimettere per manifesta incapacità alla gestione dell’ATC1.

Tuttavia pur rimanendo fortemente stupito da quanto deliberato dell’ATC1, che tende a voler insinuare dei dubbi sull’onestà sulla categoria degli agricoltori, spero che la Procura della Repubblica vada sino in fondo e scopra finalmente le reali responsabilità di un meccanismo fortemente penalizzante per il mondo agricole quale quello dei risarcimenti dei danni da selvaggina.

Claudio Nasoni
Presidente
COPAGRI Pesaro

 

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