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Svizzera: l’80% degli elettori respinge il referendum contro la caccia

svizzeraL’80% degli aventi diritto del Cantone dei Grigioni ha respinto, domenica 13 giugno, un referendum teso a limitare fortemente l’esercizio venatorio. Un risultato di grande spessore sia per la netta percentuale con cui è stato ottenuto, che per il fatto di essere stato espresso in Svizzera. Uno stato che utilizza questo strumento con grande serietà e quindi chiama spesso i suoi cittadini ad esprimersi in queste consultazioni registrando una partecipazione molto elevata. Nessuna strumentalizzazione, quindi, in questo voto, che esprime la convinzione di un popolo della necessità dello solgimento di un’attività venatoria regolamentata e ben integrata nell’ambiente. Questa infatti la motivazione con cui il governo cantonale chiedeva di respingere il referendum: “L’iniziativa si basa su una posizione critica rispetto alla caccia. Essa si pone contro la caccia quale istituzione. L’iniziativa si fonda sulla convinzione espressa in modo trasparente dai promotori secondo la quale la caccia sarebbe sbagliata e la caccia privata dovrebbe essere respinta. Di conseguenza, l’iniziativa scardina l’attuale sistema di caccia e non raggiunge in parte di gran lunga i propri obiettivi di protezione degli animali (protezione dei piccoli e delle loro madri; riposo invernale). Riducendo la pressione venatoria l’iniziativa indebolisce il bosco e la biodiversità, mettendo in pericolo la protezione della popolazione (boschi di protezione) e degli animali. Per tutti questi motivi il Gran Consiglio respinge l’iniziativa.”


Alleghiamo un articolo apparso su quotidiani svizzeri sull’argomento:

“No” alla legge sul CO2 e alle iniziative
Approvate invece la legge Covid e quella sulle nuove misure di polizia nella lotta al terrorismo
domenica 13 giugno 2021 12:00
Le urne hanno parlato. “No” alle legge sul CO2 e alle due iniziative “agricole”. “Sì” invece alla legge Covid e a quella con le nuove misure attribuite alla polizia per la lotta contro il terrorismo. È così definitivo il quadro dei risultati per le votazioni federali di questa domenica.

L’iniziativa sull’acqua potabile è stata respinta dal 60,7% dei votanti. Quella contro i pesticidi sintetici dal 60,6%. La legge Covid ha avuto invece il sostegno del 60,2%. Infine bocciatura di stretta misura sul piano popolare (51,6% di “no”) ma con ben 21 cantoni contrari, per la legge sul CO2.

Votazioni cantonali nei Grigioni: un sì e due no molto chiari

Dalle urne grigionesi sono usciti tre risultati molto chiari sugli oggetti cantonali sottoposti al popolo. Il Parlamento ha visto confermate le sue posizioni per quanto riguarda il passaggio al sistema elettorale proporzionale e l’iniziativa sulla caccia. In entrambi i casi le indicazioni delle forze politiche di maggioranza è stata seguito dal 79% dei votanti: in un caso per sostenere il cosiddetto “compromesso grigionese”, nell’altro per respingere l’iniziativa “Per una caccia rispettosa della natura ed etica”. Governo e Gran Consiglio sono invece stati sconfessati sull’abrogazione della legge sugli assegni maternità. Sarà mantenuta come sperato dai promotori del referendum e come deciso dal 56,15% dei votanti.

Ticino: due “sì”

Dopo lo scrutinio di tutti i 108 comuni ticinesi, nelle due votazioni cantonali hanno prevalso i “sì”. Per la sovranità alimentare il “sì” ha segnato il 62,1%, il “no” solamente il 37,9%. Più tirato l’esito sulla previdenza professionale e lo stipendio dei membri del Consiglio di Stato: favorevoli al 52,1% e contrari molto vicini al 47,9%. Partecipazione al 47,4%.

di Alex Ricordi, Joe Pieracci, Diego Moles e Dario Lanfranconi

https://www.rsi.ch/news/svizzera/No-alla-legge-sul-CO2-e-alle-iniziative-14149779.html

 

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