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Luca Gironi

Luca Gironi

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NEWS DALL'OSSERVATORIO DI AROSIO: CATTURATO IL PRIMO TORDO BOTTACCIO IN MIGRAZIONE POST-NUZIALE DEL 2016

15 settembre 2016 - Presso l’impianto dell’Osservatorio Ornitologico della FEIN di Arosio si ricorda l’inanellamento del primo Tordo bottaccio (Turdus philomelos) in migrazione post-nuziale (settembre-ottobre-novembre) 2016. Si tratta di un giovane esemplare catturato venerdì 9 settembre alle ore 6.00 e subito inanellato con anello Z465200. In accordo con le direttive Euring, ai soggetti sono state rilevate le consuete misure biometriche, grasso, muscolo, peso, corda, terza e tarso. La tabella propone le date del primo inanellamento dal 1975 (tra parentesi i soggetti della stessa specie catturati durante la giornata). Quest’anno l’inanellamento è avvenuto in una data nella norma. La data più ritardata è quella del 21 settembre del 2006 e la data più anticipata è quella del 03/09/1977 e del 2003. (Fonte ANUUMigratoristi)

La FeNaVeRi ha depositato un' istanza di revoca del Decreto Monocratico che ha sospeso il Calendario Venatorio della Regione Abruzzo

Per la FeNaVeRi è stata depositata questa mattina alla Presidenza del TAR de L’Aquila l’Istanza di revoca al Decreto che ha sospeso il Calendario Venatorio dell’Abruzzo. L’Istanza è stata sottoscritta dal Presidente Nazionale Arcicaccia Sergio Sorrentino, in un contesto unitario con le Associazioni Venatorie Nazionali aderenti alla FeNaVeRi. I tempi ristrettissimi hanno imposto il deposito urgente dell’Atto che è stato effettuato dall’Avv. Matteo Valente. La richiesta di sospensiva era stata depositata dal WWF e accolta dal Giudice Monocratico. Le decisioni del Giudice dovrebbero essere comunicate molto presto tenuto conto della particolarità dell’Istanza.

La fondazione UNA al Salone del gusto di Torino

La Fondazione UNA (Umanesimo Natura e Ambiente) sarà presente a Terra Madre, il salone del gusto che si svolgerà a Torino il 23 e 24 settembre con un proprio stand e un ricco carnet di iniziative all'insegna della selvaggina in cucina. 

L’APERTURA DELLA CACCIA SIA UNA FESTA. ANCHE DI SOLIDARIETÀ

 

La Fenaveri – Federazione Italiana della Caccia, Enalcaccia, Arci Caccia, ANUUMigratoristi – e il Comitato Nazionale Caccia e Natura rivolgono il loro convinto “In bocca al lupo!” a tutti i cacciatori, raccomandando come sempre la massima attenzione alla sicurezza e al rispetto delle regole

Manca ormai poco all’attesa apertura generale della stagione venatoria. È innegabile che il giorno dell’apertura rappresenti il momento più sentito e tanto che sia il battesimo della prima licenza quanto che festeggi l’ennesima volta, il livello di emozione è sempre altissimo.

Il consapevole senso di responsabilità per le regole, il rispetto dell’ambiente che ci ospita e del lavoro degli agricoltori (i cui terreni ci troviamo spesso a percorrere) fanno parte anch’essi della straordinaria ricchezza della ruralità italiana.

Ci ispiriamo a un prelievo corretto ed etico, che significa rispettare quelle regole non scritte della cultura venatoria che considera un bene prezioso il selvatico e la sua cattura e condanna i comportamenti irregolari di chiunque se ne rendesse responsabile.

Etica e valori antichi, aggiornati a necessità e sensibilità moderne, da seguire e mettere in pratica, innalzando l’attenzione di tutto il “sistema caccia” – Istituzioni, associazionismo, ambiente e cacciatori compresi – che deve con sempre maggiore efficacia e puntualità preoccuparsi della tutela dell’ambiente e dell’arricchimento e conservazione del patrimonio faunistico, perché si possa fruire del diritto a un prelievo sostenibile.

E dobbiamo migliorare ancora, per offrire ai tanti giovani sempre più occasioni di incontro e di riscoperta dei valori della caccia e nella promozione e diffusione cui è impegnata la FENAVERI e con lei il CNCN perché la caccia, arte antica e insieme moderna, riconquisti nella società il ruolo e il rispetto che merita. Possiamo farcela: ci sono segnali positivi e diffusi di miglioramento di un rapporto critico non solo in Italia, ma anche in altri Paesi europei. Facciamo più forte di idee e di energie la Face, la nostra squadra internazionale.

L’attenzione e il senso di responsabilità saranno l’anima della nuova FENAVERI, da cui dovrà scaturire una capacità di proposte a tutti i livelli, con una voce sola a nome di associazioni che rappresentano la maggioranza dei cacciatori italiani, che ci permetta di veder ufficializzato quel ruolo di partner impegnati con altri nella tutela e nel governo della straordinaria ricchezza della ruralità italiana, fatta di tanti borghi, piccoli comuni di tanti poderi e di fattorie sparse nella campagna del Bel Paese. Ancora troppo spesso un ruolo che viene oscurato dalla superficialità di un approccio mediatico salottiero al tema, che nega l’evidenza del valore che diamo al paesaggio, ai boschi, all’economia del “made in Italy” con le tante produzioni legate alla caccia.

Ma oggi non è il momento delle polemiche. Mettiamo da parte le amarezze, dunque, e prepariamoci a vivere con consapevolezza questa nuova apertura.

Lo facciamo portando nel cuore il dramma che il terremoto ha portato a terre e comunità significative del nostro Appennino e per inviare il messaggio che quei paesi tornino a “vivere” presto. Questa giornata sia anche un gesto di affetto ai tanti amici cacciatori e non solo, di quelle zone.

Da cacciatori a cacciatori, un sentito “In bocca al lupo!”.

Roma, 15 settembre 2016

Fenaveri (Federcaccia - Enalcaccia - Arci Caccia - ANUUMigratoristi) e CNCN - Comitato Nazionale Caccia e Natura

Uncaa: Lettera aperta a Carlo Ballerini, presidente regione Toscana di Urca Gestione Fauna ed Ambiente

Egregio Sig. Ballerini, a seguito della manifestazione svoltasi a Firenze sabato 10 Settembre, ho letto con soddisfazione, su MaremmaNews e su BigHunter, il vostro orgoglioso comunicato congiunto URCA Gestione Fauna e Ambiente / Libera Caccia, in difesa della caccia in braccata e delle sue positive ricadute sul mondo agricolo.

La mia soddisfazione deriva dalla conferma che mai scelta fù più lungimirante e saggia di quella, risalente ormai a molti anni fà, di separarci, come URCA Senese, dalla Sua associazione madre, URCA Nazionale.

Grazie a Dio la nostra associazione URCA Senese non è interessata a raccogliere facili consensi presso quella parte di mondo venatorio saldamente legato alla caccia in braccata. Il nostro scopo è la difesa di una caccia moderna e sostenibile (leggi caccia di selezione), ispiratrice nel lontano 1993 del manifesto URCA, documento che, come URCA Senese, non disconosceremo mai, e che, visto il ruolo che Lei ricopre, le consiglierei di rileggere.

Egregio Sig. Ballerini, sarei curioso di conoscere cosa trova di moderno e sostenibile (o anche soltanto vagamente attinente al manifesto URCA) nella braccata, una forma di caccia che, per giunta, sia ben chiaro una volta per tutte, non appartiene affatto alle tradizioni di gran parte dei nostri territori, visto che la specie cinghiale era ovunque venatoriamente sconosciuta sino agli anni 70, almeno in trequarti di Toscana.

Studiosi, scienziati e tecnici faunistici di fama, sentenziano che la braccata con i cani da seguita è causa di destrutturazione delle popolazioni di cinghiale, che infatti oggi sono caratterizzate da altissime percentuali di individui giovani, principali responsabili del sensibile aumento dei danni alle colture; inoltre il foraggiamento effettuato da alcuni scriteriati, abbinato alla suddetta destrutturazione, è fattore moltiplicatore della già elevata capacità riproduttiva della specie e causa degli incrementi percentuali annui di popolazione a cui oggi assistiamo.

Pertanto fate bene a rivendicare a gran voce i numeri degli abbattimenti effettuati dalle squadre in Toscana, perché sapete bene che i 75.000 cinghiali abbattuti nel 2015, sono già stati sostituiti da 80.000 nuovi nati nel 2016, in un saldo positivo senza fine; questo è il servizio che viene fornito al mondo rurale!

Le ricordo che non un solo ettaro è stato sottratto alla caccia in battuta al cinghiale; nel frattempo, se non se ne fosse accorto, la legge Remaschi ha decretato l’eradicazione di intere popolazioni di cervidi e bovidi, in vastissimi territori, oggi dichiarati NON VOCATI a queste specie.

Le squadre non hanno perso niente dell’enorme privilegio acquisito anni fa, di poter gestire i loro cinghiali nei terreni privati altrui a loro assegnati (le famose aree vocate, di cui si chiede un incremento di ulteriori 10000 ettari nell’annata venatoria 2016/17), come meglio credono e a puro fine venatorio.

Tra tre anni ne riparleremo; forse anche voi di URCA Gestione Fauna e Ambiente avrete contribuito, con la vostra inazione, all’eliminazione delle popolazioni di cervo, daino e capriolo da gran parte del territorio toscano e forse, schierandovi dalla parte di chi lo ha sempre desiderato, sarete persino riusciti a far sciogliere i cani sui nostri caprioli, ma i cinghiali saranno ancora là, più abbondanti che mai, per soddisfare gli istinti venatori e gli interessi delle squadre; e le associazioni di agricoltori avranno ancora materiale fresco a disposizione per manifestare, alzare la voce e cercare di batter cassa presso i politici di turno.

(www.urcasiena.com)

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