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Pseudogravidanza della cagna

Pseudogravidanza della cagna
La pseudogravidanza della cagna conosciuta anche come pseudociesi o gravidanza isterica è considerata come una condizione fisiologica che può manifestarsi nella cagna dopo 1-2 mesi dalla fine del calore.
Il sintomo più eclatante è l’aumento di volume delle mammelle che secernono una sostanza biancastra simile al latte. Spesso la cagna in corso di pseudogravidanza si comporta come se si trovasse nel pieno di una gravidanza vera e propria. Infatti diventa protettiva nei confronti di oggetti inanimati, si isola o cerca l’approvazione del proprietario.
 
 
 
pseudogravidanza cagna


LE CAUSE
Gli ormoni in questo periodo giocano un ruolo fondamentale. Infatti l’insorgenza della pseudogravidanza è causata dall’improvviso aumento del tasso di prolattina in seguito alla caduta del progesterone. Il progesterone prima prepara il tessuto mammario alla secrezione, mentre la prolattina agisce secondariamente determinando la produzione di latte.
Qualsiasi abbassamento improvviso del progesterone ematico durante il diestro può provocare l’insorgere di pseudogravidanza. Per esempio alcune situazioni a rischio  sono: e della cagna effettuata alla fine del calore, la somministrazione di prostaglandine, trattamenti con antiprogestinici o trattamento progestinico prolungato.
Alcune malattie possono determinare l’insorgenza della patologia. Per esempio: l’ipotiroidismo, tumori e cisti secernenti dell’ovaio.

 

 

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RUOLO DELLA PROLATTINA
La prolattina ha diversi ruoli, e in particolare è fondamentale per il mantenimento del corpo luteo durante la seconda parte della gravidanza, inoltre è responsabile della produzione lattea, è un ormone cardine per la regolazione dell’ estro nella cagna, apporta effetti benefici sulla ghiandola mammaria prima e dopo il parto nella gatta. 

COME FARE DIAGNOSI 
La presenza di lattazione in assenza di gravidanza basta per fare diagnosi.
Nei casi meno evidenti si possono allontanare gli oggetti inanimati che incentivano il comportamento materno, inoltre si può far indossare un collare di Elisabetta per evitare il continuo lambimento delle mammelle.
Nelle situazioni più avanzate è necessario ricorrere a specifici farmaci per evitare la mastite.

 

 

 

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LA TERAPIA Tra i farmaci disponibili vi sono quelli in grado di abbassare i tassi ematici di prolattina agendo su due ormoni: la dopamina e la serotonina. La prima inibisce la secrezione di prolattina agendo direttamente sull’ipofisi. La seconda invece ha un’azione stimolante. Se si desidera diminuire il tasso ematico di prolattina si hanno quindi due possibilità farmacologiche:
-farmaci con azione dopaminergica;
-farmaci con azione anti-serotoninergica.

FARMACI AD AZIONE DOMPAMINERGICA
Sono i più efficaci e i principi utilizzati sono Cabergolina  e Bromocriptina. La Cabergolina è la molecola più indicata poichè ha pochi effetti collaterali gastroenterici (vomito) ed è molto specifica per i recettori dopaminici. Si è notato che trattamenti prolungati con questa sostanza inducono schiarimento reversibile del mantello fulvo a causa dell’azione inibitoria sull’ormone melanocita-stimolante.
La Bromocriptina è una molecola utilizzata in medicina umana. Il costo è relativamente inferiore agli altri principi ma anche l’efficacia è inferiore. Inoltre causa spesso vomito.
 
 
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FARMACI AD AZIONE ANTI-SEROTONINERGICA
Un farmaco con questo tipo di azione è la Metergolina che è in grado di inibire in modo post-sinaptico i recettori della serotonina. Questo determina un abbassamento dei tassi di prolattina. E’ un farmaco sicuro ma deve essere evitato nelle cagne iperattive e nervose.
PROGNOSI Il trattamento della definitivo prevede l’ovariectomia dopo il trattamento medico.
E’ stato dimostrato che episodi ricorrenti di pseudogravidanza (almeno tre)possano aumentare il rischio di insorgenza di tumori mammari a causa della distensione esagerata degli acini mammari, l’ipossia cellulare, l’aumento dei radicali liberi ossidativi. 
Proprio per questo si consiglia come trattamento di elezione l’ovariectomia.
A cura della dott.ssa

Katiuscia Camboni della Clinica Veterinaria Borgarello.

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